CAPITOLO 2.

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Dopo aver finito di pranzare salì in camera mia, presi i libri e l'astuccio, presi la pagina e guardavo i numeri, li osservavo, non so come iniziare, in mente ritornarono tutti i miei pensieri, quella ragazza mi manca da morire, dopo 2 anni ancora ho questo pensiero nella mia testa, era strana ma bella, era antipatica e troppo acida, però io l'amavo da morire e ancora ho puro amore per lei, non riesco a concentrarmi più da nessuna, nessuna cosa e neanche a scuola, non dico che faccio disastri ma non so più rispondere a una domanda dei miei professori, l'unica positiva che mi riesce è solo la mia bellissima playstation 3, ho bisogno di qualcuno adesso, per parlare di lei, se chiamo mia madre e sale in camera mia mi dice sempre di stare tranquillo e io sono stufo di ascoltare sempre la stessa frase, certe volte Matteo mi domanda se ho ancora lei in mente, io non la dimenticherò mai, era diversa da tutte, non si faceva fregare da nessuno, tutti i miei amici dicevano che era bellissima ma odiosa, tutta la scuola  la conoscevano, non dico che era una bad girl o cosa che sia ma tutti parlavano sempre di lei, la pugnalavano, gli parlavano di dietro e sparlavano, ne sentivo tante erano tutte sciocche, ragazze inventavano molte cose di lei, questa era la cosa che detestavo di più, se qualcuno gli dava uno schiaffo lei ti picchiava finchè tu non dicevi scusa, era successo solamente 3 volte, perchè sono ancora qui a pensare e parlare solo con la mia mente? Devo iniziare a scrivere e ripassare alcune regole della matematica, riguardo la pagina e non riesco a studiare, non mi concentro per nulla, perchè? Due anni consecutivi che non studio, se il professore detta io scrivo e ascolto però non percepisco quando spiega, io annuisco soltanto e basta, io sono solo concentrato su di lei, riguardo i numeri e il mio quaderno, guardo l'esempio che aveva scritto nella lavagna il professore e ripenso lo svolgimento e il risultato come aveva fatto riceverlo, dopo questo guardo il numero dell'esercizio e incomincio a svolgerli, prendo anche la calcolatrice, svolgo il primo esercizio e passo al successivo, sono arrivato al sesto, non riesco più a continuare, mi manca questa ragazza da morire, sono le 17:00 del pomeriggio e io ancora devo continuare a studiare, no basta chiudo il libro e conservo tutto, preparo la cartella e dopo lo metto giù nel pavimento, sono stanco di fare tutto tranne che pensare a lei, so che sono proprio ossessionato da questa ragazza ma nessuno sa cosa mi ha lasciato, parlo sempre di lei non è colpa mia, io da due anni cerco di dimenticarla, distraermi, ma non ce lo mai fatta, vorrei parlare tutta la giornata di lei, anche con qualcuno che mi capisca e mi sostiene, una volta ho provato a parlare con una mia ex amica ma lei diceva solamente di si con la testa e cambiava sempre argomento, mi annuiva solamente perchè poi avevo capito il significato di questo, e da quel giorno smisi, l'orario non passa e io mi distendo nel letto, guardo il soffitto bianco,guardo e penso.

Albe dove sei "

Disse Matteo aprendo a porta della mia stanza e quando mi vide sorrise, a vederlo con quel pearcing fa un pò senso per me, poi i capelloni che ha no ne riparliamo, lui cerca di farmi ridere in tutti i modi ma non ci riesce, due anni che non sorrido, so che lei mi ha causato un gravissimo errore ma non è colpa mia.

Sono qui Matte "

Risposi sbuffando e riguardando il soffitto bianco.

Puro amore. || AlbericoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora