Piccola premessa prima di leggere. É ambientata 100 anni dopo gli eventi di "One true king", dove i personaggi principali della saga sono ormai morti. Sophie ha l'età di quando é entrata all'Accademia per la prima volta (so che non ha senso detto così, ma giuro di non essere scema)
Potete leggerla come se foste voi i protagonisti, per questo ho deciso di lasciare la protagonista senza nome.
!Spoiler primo libro, accenni a libri seguenti!
!Presenza contenuti girlxgirl!"C'era una volta, ciò che ora non c'è piú"
Nel piccolo lettino dormiva beata una bambina. I capelli ramati sparsi sul morbido cuscino e il nasino piccolo e delicato che si arricciava nel sonno. Le labbra rosee e sottili emettevano leggeri sospiri.
Teneva tra le braccia la sua favola preferita. Non era come gli altri bambini, non si addormentava con un semplice orsacchiotto di peluche. Il libro era ormai logoro, alcune pagine erano rovinate dalle lacrime, altre da piccoli taglietti, altre ancora dall'inchiostro delle sue sottolineature. Intendeva leggerlo fino a consumarlo, fino a poterlo recitare a memoria senza dover sbirciare le frasi.
Quella notte fu una notte particolare. Era difficile che a Galvadon si vedesse la magia, dall'ultima volta era stata bandita. Chi fosse capace di padroneggiarla, ne aveva la possibilità solo al di fuori dei confini.
Eppure, solo per gli occhi più attenti, attorno alla finestra della cameretta si andavano a riunire striature dorate. Entrarono in silenzio, in dolci movimenti. Una danza avrebbero detto se l'avessero viste. Si riunirono attorno al piccolo letto fino ad arrampicarsi, fino a raggiungere la favola che una volta era realtà.
C'era una volta, ciò che ora non c'è più.
Era buio, ma il suo cuore, che di coraggio ardeva, la spinse ad andare avanti. E così fece. Camminò nell'abito celeste che aveva sempre sognato. L'ampia gonna in tulle e il corpetto drappeggiato da diamanti. Camminò sugli alti tacchi fatti in cristallo. Camminò con l'eleganza di una principessa, un piede davanti all'altro, le mani a tenere la gonna bella ma ingombrante. Non aveva idea della direzione in cui si stava dirigendo, ma l'istinto le diceva che era quella giusta.
Fu così che si trovó in un'immensa sala da ballo. Le pareti bianche decorate con ornamenti in oro. Dipinti che raccontavano la sua amata storia. Si avvicinò ai quadri, osservandoli fin nei dettagli. Erano le parti che più preferiva. Quelle che adorava rileggere prima di addormentarsi o quelle che leggeva appena sveglia per cominciare nel miglior modo la giornata.
Passava di quadro in quadro sempre più rapita. Ogni volta che cambiava scena, un oggetto appariva ai suoi piedi. Un anello, una corona, un pigiama con le rane, un mantello. Ne apparirono altri e lei ne assaporò con gli occhi la bellezza. Diventò quasi un gioco, guardare il quadro, provare ad indovinare quale sarebbe stato il prossimo oggetto e infine andare avanti per stupirsi di aver sbagliato. Sorrideva, anche davanti alle scene che aveva sempre trovato tristi.
Un passo avanti, ultimo quadro. Due ragazze si tenevano strette. Il caschetto corvino copriva il viso della prima, ma si scorgeva una lacrima bagnarle il viso. La seconda portava boccoli biondi perfetti e occhi verdi che sembravano volersi spegnere. Il sangue sporcava le mani della prima e il petto della seconda.
Si ritrovò ad avvicinare la mano al quadro, accarezzó le due figure con malinconia. Fu delicata, quasi avesse paura potesse svanire. Si allontanò lentamente. Nessun oggetto apparve sul pavimento. Vagò ancora per la stanza finendo ad osservare il soffitto fatto di stelle. Inciampò per la sua disattenzione.
-Oh no, non cosí. Non ti prenderanno mai per una principessa- sussultò colta alla sprovvista. Aveva pensato di essere sola. Aveva associato la voce ad una ragazza, ma non era stata in grado di darle un volto. Girò appena il capo, giusto per intravedere chi avesse parlato. Il suo sguardo fu catturato da due occhi del colore dello smeraldo. Un secondo bastò per dare un nome alla ragazza.
-Sophie- lo sussurrò ma l'altra ragazza lo sentí. La ragazza alzò il mento, fiera della sua fama. Infine le sorrise con dolcezza.
-Su su, alzati o rischi di rovinare il vestito- eseguì l'ordine, lo sguardo fisso sulla ragazza. Era certa indossasse la sua vecchia divisa nera, la F sul petto risaltava come era sempre piaciuto alla ragazza.-Cosí graziosa, sono certa che tratti la tua pelle con crema di cetriolo- si limitò ad annuire. Tutti i suoi trattamenti giornalieri erano basati su un libri che sembrava esser stato scritto dalla stessa bionda.
-Oh ma che disastro. Un posto così elegante e io sono vestita in modo inadeguato- uno schiocco di dita e sotto gli occhi della ragazza il vestito nero prima troppo scollato, si trasformò in un incantevole vestito da ballo. La scollatura a cuore e la gonna stretta e morbida, sempre di un nero pece.
-É bello- fu un sussurro ma Sophie lo sentí e le guance dell'altra si colorarono di rosso.
-Il mio buon gusto sembra non essersi rovinato con il tempo. Spero di ricordarmi anche come si balla- e detto questo le porse una mano. Osservò la mano mentre alcune ciocche ramate le cadevano davanti al viso. Aveva sempre creduto impossibile poter incontrare la sua eroina e invece ora le stava offrendo un ballo. Era così surreale e strano, tanto quanto bello e inaspettato.Accettò la mano e dolci note si diffusero nella sala. Una melodia lenta, le note vivaci. Sembrava rappresentare come si sentiva in quel esatto momento. I loro corpi furono vicini, Sophie teneva la mano sul suo fianco mentre lei aveva appoggiato timidamente una mano sulla spalla dell'altra. I loro piedi si muovevano in sincronia. Era certa di non aver mai ballato prima, eppure le veniva così spontaneo da muoversi con leggiadria.
Percorsero l'intera sala da ballo, la loro solo presenza sapeva renderla piena. Andarono avanti tra passi e piroette. Si sentiva felice, così sorrise e per il resto del tempo non smise. Una risata contenuta accompagnò la fine della musica.
Sophie si allontanò con un inchino. Poco dopo, lasciando che un sorriso si formasse sulle sue labbra, si sporse in avanti e lasciò un piccolo bacio a stampo sulle fini labbra. Lo stupore si dipinse sul suo viso mentre arrossiva. Non osava distogliere lo sguardo da quelle pozze verdi.
-Grazie, sapevo ne saresti stata all'altezza- con un ultimo sorriso, uscí dalla sala.
Ancora immobile, si toccò le labbra. Infine sorrise anche lei.Nel piccolo lettino dormiva beata una bambina. Sorrideva e stringeva forte il libro contro il suo piccolo petto. L'oro sulla copertina si dissolse, la magia ancora nell'aria.
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A/N
Ok, devo dire che questa é stata veramente una sfida. Vedere Sophie con qualcun altro é stato difficile. Sono dal primo libro che non faccio che shipparla con Hort e non mi era mai venuto in mente di metterla con qualcun altr*. Quindi é stato difficile trovare un'idea, però é uscito fuori questo (non io che ho cercato il modo di non toccare la mia OTP).
Mi é stata richiesta da Taliasf7 (spero davvero che ti piaccia anche se forse non era quello che immaginavi).Immagino che aggiungerò all'inizio che é possibile chiedermi qualche one shot, anche se non assicuro di poter accontentare qualsiasi richiesta.
Detto questo, alla prossima :)
(sarà prima di quanto si pensi, promesso)
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One Shots Multifandom
Short StoryIl titolo direi che parla da sé. Probabilmente vi potrebbero far piangere, ridere o sclerare. Ma prima di tutto, spero che vi possano piacere.