Mitsborn

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"Ce La Farai, Bambina"

La cenere cadeva dal cielo posandosi sul suo nebbiomanto. La nebbia copriva tutto rendendo la città quasi invisibile.

Bruciò stagno per aumentare la sua vista. Il suo sguardo si posò sulla finestra della camera in cui in quel momento riposava Vin. Una delle poche volte in cui dormiva, pensò Kelsier. Era brava, doveva ammetterlo. Per quanto poco si fosse esercitata, sembrava bruciare metalli da una vita.

Si sedette sul tetto dell'edificio in cui si era appostato. Andava tutto per il meglio. I loro piani sembravano funzionare. Le casate cadevano, i nobili morivano e gli skaa si ribellavano. Forse qualcosa era andato male, ma continuava ad andare tutto per il meglio.

In lontananza si ergeva imponente Kedrik Shaw. Aveva paura, paura di non farcela. Chi non aveva paura d'altronde in quel momento? C'è chi aveva paura di ascoltare il suo ultimo respiro, di sentire il suo ultimo battito di cuore. C'è chi aveva paura di non farcela.

L'undicesimo metallo sembrava pesante nella tasca. Non aveva ancora capito come usarlo, ma continuava a far girare le voci. La gente aveva bisogno di speranza, aveva bisogno di qualcosa in cui credere. E lui aveva tutta l'intenzione di dargliela.

Un piano si formò nella sua mente, lucido e ben definito. Guardò ancora una volta attraverso la finestra, il viso tranquillo della ragazza. Non sembrava la ragazza di tutti i giorni, dai tratti duri.

"Ce la farai, bambina" sussurrò fiducioso. Poi sparì nelle nebbie.

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A/N
Se non avete ancora letto questa saga, FATELO.
È scritta in modo meraviglioso ed è piena di colpi di scena. Ti innamori dei personaggi e piangi, piangi tanto. Ma niente spoiler.

Detto questo, alla prossima

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