CAPITOLO 15 - IL DESTINO SI COMPIE

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Quando all'alba Merran si alzò per svegliare Aren e Danya, non ne ebbe il bisogno: i due erano già pronti a partire, soprattutto Aren. Nonostante non avesse chiuso occhio, non sentiva minimamente stanchezza sulle spalle, anzi! Era energico e impaziente di ricominciare. La ragazza al suo fianco era invece determinata a sfidare la sorte, qualunque ostacolo le si frapponesse davanti. Il loro umore non poté che soddisfare lo Stregone, che era comunque felice di viaggiare di nuovo con Aren, soprattutto dopo il suo cambiamento. Aveva inoltre capito, solo dopo lo scambio di battute della sera prima, che Danya era una ragazza speciale e che la sua presenza affianco al Guerriero avrebbe fatto la differenza, finché sarebbe durata. Insomma, non c'era più nessun motivo per tardare la partenza. Prima, però, fece sedere Aren di fronte a sé per parlargli delle sue intenzioni davanti alla sua solita mappa di Algorab.

‹‹Continueremo a costeggiare le sponde del Grande Fiume del Sud. In una settimana di viaggio arriveremo nel punto del fiume dove gli emissari del Grande Lago affluiscono nelle acque del Grande Fiume. Esattamente lì inizia il terreno paludoso, ma fertile che si estende fino al delta del fiume. Esattamente lì sorge Nuelthen, la Città dell'Astuzia. Ci fermeremo per noleggiare un'imbarcazione per noi, così che navigheremo nel fiume evitando di passare per difficili vie.›› spiegò.

Il gruppo fu quindi subito pronto per partire. Aren si lasciò alle spalle il tranquillo paese di Grethon col cuore leggero. Quel paese aveva avuto uno strano effetto su di lui: lì dentro, dove la vita di tutti i giorni andava avanti senza interruzioni, sembrava di stare in un luogo fuori dal mondo. Come vivere in un sogno. E adesso si era svegliato. Adesso la sua direzione, come anche quella del Grande Fiume, puntava verso Sud-Ovest. Quando il fiume sarebbe tornato a viaggiare verso Ovest, gli emissari del Grande Lago avrebbero aumentato la sua portanza e lì avrebbero trovato la città che faceva loro da meta. Il gruppo viaggiava ad un passo sostenuto, ma non di corsa. I fedeli gatti Phebe e Phrede ogni tanto si facevano vedere, soprattutto quando Aren e gli altri si fermavano, ma per il resto del tempo sparivano a fare cose note solo a loro. Mentre viaggiavano, Merran si affiancò ad Aren per discutere con il Guerriero di ciò che era successo durante il suo viaggio dopo averci rimuginato su quella notte.

‹‹Questo attacco da parte dei Barbari di cui mi hai raccontato mi ha fatto pensare.›› gli rivelò. ‹‹Come tu hai intuito, è stato sicuramente Kor ad equipaggiare i Barbari di quelle armi. Di certo avrai sentito che ci sono stati altri attacchi simultanei, che però sono stati tutti respinti. Questo può voler dire due cose: da una parte Kor sta cercando di indebolire il popolo dei Guerrieri con questi tentativi, ma dall'altra mi viene da pensare che ci sia ancora un'arma nascosta, più potente, pronta ad attaccare di sorpresa. Sotto questo punto di vista, mi aspetto che Kor stia architettando un modo per soggiogare il Regno degli Occhi di Lince mentre i Guerrieri sono impegnati a difendersi dai Barbari.›› Aren rabbrividì alla freddezza con la quale lo Stregone aveva esposto il diabolico piano del loro nemico. L'urgenza della situazione richiedeva una reazione immediata da parte di tutti.

‹‹Bisogna avvertire gli Aegan! Devono potersi preparare per difendere il loro Regno!›› esclamò il Guerriero in costernazione, ricevendo un'occhiata di sufficienza da parte dello Stregone.

‹‹Ad Andellert abbiamo già provveduto ad inviare dei messi a tutti i Popoli, tranne a voi Guerrieri. Mi auguro che tutti i Sovrani abbiano già preso le dovute precauzioni. Gli Elfi hanno una grande potenza militare, il loro fronte sarà sicuramente solido e in sicurezza; per quanto riguarda i Guerrieri, hanno già dimostrato di saper tenere a bada gli attacchi dei Barbari; gli Occhi di Lince sanno di essere esposti al pericolo, perciò la loro regione estremamente montuosa è ricca di fortezze e torri di guardia. In ogni caso, non sta a te il dovere di avvertire gli Aegan del pericolo: il nostro compito è quello di recuperare le Corone il prima possibile e, come avrai immaginato, non sarà un'impresa facile rintracciare la locazione della Corona dei Topazi, la Corona Perduta. Ci sono molte altre forze in campo oltre a noi, Aren, come quel cavaliere misterioso di cui mi hai parlato. Questa è la vera incognita alla quale non riesco a dare identità. Hai detto che non pare appartenere a nessun Popolo di Algorab, ma non escludo che tu possa esserti confuso. Piuttosto, un combattente così forte da mettere in ginocchio un gruppo di Guerrieri addestrati... mi chiedo cosa ci facesse a capo di un attacco così anonimo come quello a Liethon.›› constatò Merran aggrottando la fronte, sulla quale le rughe si fecero più marcate. Lo Stregone non disse nient'altro e per il momento quelli rimasero solo dubbi senza risposta. Aren rispettò il silenzio del compagno, ma dentro ribolliva di agitazione. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di correre a Norifort, la capitale Aegan, e riferire del probabile attacco di Kor, ma sapeva che non era necessario; nonostante ciò, gli sembrava di non stare facendo niente per evitare il peggio.

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