Era notte inoltrata al Paese della Forza. Il cielo, nero come l'inchiostro, era limpido e la luna, la cui gobba volgeva a levante, brillava di una luce eterea e soffusa, quasi come se non volesse svegliare gli abitanti sotto di lei. Le stelle erano ben distinguibili, piccoli tremolii nell'infinto del buio. Gli unici rumori che si sentivano erano il fruscio delle foglie degli alberi alla leggera brezza notturna e il richiamo dei rapaci che andavano a caccia. Sulla valle stanziava una finissima coltre di quiete. Aren cercava di far entrare quella quiete nel suo cuore. Tuttavia, non riusciva a non stare in pensiero per Danya, che in quegli stessi istanti stava lottando con coraggio contro il caldo e freddo abbraccio della morte. Ignorare quella voce suadente e rassicurante, che ti corrompe l'anima cercando di convincerti a lasciarti andare e smettere di soffrire quell'immenso dolore che gli uomini chiamano vita, finire nell'oblio e non sentire più niente. Come si può pretendere di avere tutta quella forza nel momento in cui ci si sente più deboli, sia fisicamente che mentalmente?
Aren pregava, inginocchiato davanti alla statua della Divinità della Forza, Liegher, che sopportava il peso delle catene che portava con sicurezza, determinazione e un pizzico di disinvoltura; pregava Liegher di donare forza a Danya, forza che l'aiutasse ad affrontare la sua terribile lotta; pregava Liegher di donare forza a lui stesso, per poter sopportare quella terribile attesa, per aiutarlo a sostenere Danya anche se il giovane non aveva forza nemmeno per sostenere sé stesso. Avrebbe voluto piangere, almeno per sfogare quella tremenda frustrazione dovuta al senso di impotenza che gli graffiava l'animo, ma era come se si fosse inaridito. In parte sembrava averle esaurite tutte, le lacrime, in parte era come se non riuscisse a mandarle fuori.
‹‹Che cosa dovrei fare?›› chiese Aren sollevando la testa e guardando la statua. Quella rispose con il suo immobile sguardo sicuro. Solitamente al giovane sembrava che le sculture delle Divinità fossero pervase da una sorta di vitalità, ma in quella situazione Liegher non gli comunicava nulla.
Riabbassando lo sguardo Aren si accorse che due paia di occhi vispi lo stavano osservando. Persino in quel momento, riuscì a tirare fuori un mezzo sorriso: ormai non si stupiva più delle silenziose apparizioni di Phebe e Phrede. I due gatti stavano seduti davanti a lui, senza fare il minimo rumore. Improvvisamente, Aren sentì la paura attenuare la morsa sul suo cuore e una benefica calma gli svuotò la mente. Il giovane si rivolse quindi ai due gatti, visto che Liegher non lo aveva aiutato.
‹‹E voi cosa mi dite? Che devo fare?›› domandò loro ironicamente, non aspettandosi di ricevere un vero e proprio consiglio. Ovviamente questi non risposero e si limitarono ad osservarlo, ma guardando bene nei loro occhi Aren sentì la loro risposta nel suo animo.
‹‹Ricevuto.›› disse alzandosi, rinvigorito.
Uscì dalla chiesa accompagnato dall'eco dei suoi passi e tornò a casa di Maula. Ora che sapeva cosa fare si sentiva meno impotente, e perciò più sicuro di sé, però era ancora tremendamente preoccupato.
Quando entrò nel salotto della casa di Maula, Aren venne accolto da un caldo tepore proveniente dal caminetto acceso. Per qualche secondo, il Guerriero rimase fermo a godersi la calura, finché la padrona di casa non uscì finalmente dalla stanza da letto con fare indaffarato; aveva un'aria stanca, poiché non aveva smesso di occuparsi di Danya da quando erano arrivati qualche ora prima. Non appena la donna vide Aren, gli si avvicinò con fare compassionevole. Per un attimo Aren temette che fosse successo il peggio e immediatamente il mondo sembrò sprofondare in un buco nero, ma con un enorme sforzo di volontà riuscì a relegare quel pensiero in un angolo della sua mente.
‹‹Come sta andando?›› chiese cercando di mascherare l'ansia.
‹‹Non preoccuparti. È ancora viva e risponde alle cure, ma c'è un problema...›› rispose Maula soppesando bene le parole. Rincuorato, Aren tornò a respirare.
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Le Corone del Potere
FantasyAren è un Guerriero e, come tutti i Guerrieri al compimento dei venti anni, deve completare una Missione per conquistare l'Onore e poter finalmente fare parte della società. Quella che trova, però, è molto di più di una semplice Missione: si troverà...