02. Mr. Polmoni Affumicati

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Il vento scompiglia di tanto in tanto i miei capelli mentre sono seduto nel giardino scolastico a finire di fumare l'ultima sigaretta del pacchetto. Sono appoggiato con le spalle al tronco di un albero ed il sole risplende alto irradiando un poco di calore che sembra cancellare il ricordo del gelo di questa mattina. In silenzio mi godo quel dolce torpore e chiudo gli occhi per un momento.

Gli schiamazzi degli studenti che si apprestano alla mensa per la pausa pranzo, sono un suono lontano che sembra irraggiungibile mentre lascio la sigaretta pendere dalle mie labbra ed il mio subconscio prendere il sopravvento. Sono sospeso tra il mondo reale e quello onirico da un filo talmente fragile da spezzarsi non appena sento la sigaretta sparire riportandomi alla realtà.

Apro gli occhi di scatto, raddrizzando la testa, incontrandone un altro paio di un verde smeraldo che mi stanno fulminando. «È vietato fumare all'interno del perimetro scolastico.» mi informa spegnendo la sigaretta sul tronco.

«Non hai trovato nessun altro a cui rompere i coglioni ed hai deciso di venire da me?», chiedo alla ragazza di questa mattina che si trova a pochi centimetri dal mio viso in questo momento.

«Ti è così difficile seguire delle regole o anche solo il buonsenso?».

«E a te farti i cazzi tuoi?».

«A qualcuno dovrà pur fregare qualcosa del nostro pianeta.» replica alzandosi in piedi, riferendosi anche a questa mattina.

Mi alzo a mia volta e ne approfitto per guardarla meglio sotto la luce del sole. Porta un paio di jeans un poco strappati insieme ad una maglia leggera a maniche lunghe un poco attillata che ancora una volta mette in risalto il suo seno prosperoso. Porta i capelli castano chiaro sciolti, al posto della coda alta di questa mattina, che incorniciano il suo viso tondeggiante sul quale si trovano una piccola bocca dalle labbra piene, un piccolo naso dalla punta arrotondata e due grandi occhi verdi che da poco si sono fissati nei miei azzurri.

«Hai finito di farmi la radiografia?», mi chiede alzando un sopracciglio.

«E tu di mangiarmi con gli occhi?», replico a mia volta. Non mi è di certo sfuggita l'occhiata che mi ha lanciato.

«Finalmente ti ho trovato! Ti stavo cercando dappertutto.», ci interrompe Diana rivolgendosi a me mentre si avvicina. «Oh, vedo che hai già conosciuto Grace.» aggiunge sorridendo non appena riconosce la castana davanti a me.

«Lei è Grace?», chiedo sollevando le sopracciglia per poi tornare a guardare la castana davanti a me dalla testa ai piedi.

Grace Davis, nonché la migliore amica di Diana. Mi aveva spesso parlato di lei, come anche del restante del suo gruppo di amici. Stando ai racconti della mora, tutto mi ero immaginato che trovarmi davanti una pazza sclerotica. 

«Come mai sembri così sorpreso?», chiede curiosa.

«Diciamo che mi ero fatto un'idea diversa del tuo personaggio».

«Immagino tu sia il famoso Denny.» ribatte.

«Aiden.» la correggo, ma lei sembra ignorare il mio commento.

«Tu invece sembri essere peggio di quello che immaginavo.», commenta a sua volta per poi voltarsi verso l'amica e rivolgersi a lei. «Non gli hai mostrato il regolamento?», alza la mano quel poco che basta per mostrare la mia sigaretta ancora tra le sue dita.

«Non ho fumato all'interno dell'edificio.» ribatto. Il suo fare da maestrina mi dà sui nervi.

«Ma ci troviamo ancora in territorio scolastico, anche se nel giardino.» ripete perentoria riportando l'attenzione su di me.

Il silenzio dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora