04. E quale sarebbe il mio tipo?

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«Aiden Hayes».

Sento pronunciare il mio nome da una voce femminile alle mie spalle non appena esco dalla segreteria con in mano il foglio per le attività extracurricolari. Mi volto trovandomi davanti una delle due gemelle che si sono avvicinate al tavolo ieri a mensa.

«Vedo che la mia fama mi precede».

«La Jekyll High non è tanto grande e le voci corrono veloci.», replica. «Inoltre, è il mio lavoro essere in prima fila a raccogliere ogni novità.», aggiunge per poi presentarsi subito dopo: «Meredith Sanders, co-redattrice de Sull'onda. Mi occupo della sezione gossip».

«Sull'onda?», ripeto confuso.

«È il nome del nostro giornalino.», chiarisce la mia confusione. «Vorrei chiederti un'intervista per il prossimo numero».

«No, grazie».

Mi giro tornando per la mia strada, quando me la ritrovo nuovamente davanti a me qualche secondo dopo a bloccarmi il passaggio. «È un modo affinché il resto della scuola possa conoscerti.» tenta nuovamente.

«Non sono interessato.» replico a mia volta superandola mentre la campanella del cambio d'ora suona.

«Hai qualcosa da nascondere?», chiede nuovamente alzando un sopracciglio fermandomi, questa volta davanti all'aula di musica.

Prima che possa aggiungere altro, noto Emily raggiungerci non appena ci vede una volta uscita dall'aula. «Aiden!», mi richiama affiancandosi a me per poi allontanarmi dalla castana dicendole di non voler fare tardi per educazione fisica. «Se c'è qualcuno di cui non devi fidarti in questa scuola, sono le gemelle Sanders. Tienile alla larga.» mi mette in guardia.

«Sono così terribili?».

«Basta loro una piccola goccia e ricostruiscono un oceano che non è mai esistito.» risponde scuotendo la testa e la sua attenzione viene catturata dal foglio che ho in mano. «Hai già scelto a quale attività iscriverti?».

Scuoto la testa in segno di negazione. «Credo prenderò una decisione dopo il giro degli stand di venerdì».

«Dovresti seriamente considerare il club di musica. Dopotutto sai già suonare uno strumento, sei un passo avanti.» constata ed io mi fermo di colpo alle sue parole facendola fermare di conseguenza. «Come lo sai?».

«I calli sulle tue dite.», sorride voltandosi verso di me. «Me ne sono accorta quando ti ho stretto la mano».

Annuisco tornando a camminare. «Non suono più, ho messo la musica da parte.» confesso raggiunti gli armadietti.

«È un peccato, sai?», commenta. «Accantonare la propria passione dico».

Non credo sia mai stata propriamente mia.

Decido di non dire altro e mentre finiamo di posare le nostre cose, veniamo raggiunti dal resto del gruppo per poi incamminarci insieme verso la palestra che raccoglie tutti i ragazzi dell'ultimo anno. Del professore non c'è ancora traccia mentre ci dirigiamo verso gli spogliatoi per cambiarci.

«Hughes, la tua mancanza si è fatta sentire!», commenta un ragazzo che riconosco frequentare il mio stesso corso di matematica. Il suo commento sembra essere rivolto al ragazzo che ha intrappolato attorno al suo braccio mentre sfrega un pugno contro la sua capigliatura, lo stesso che ieri ha fatto scappare via Grace dalla mensa quando ha chiesto di parlare con lei. William, se non ricordo male.

«E sembra che qualcuno ne abbia approfittato.» commenta quest'ultimo senza più l'ombra di un sorriso dopo essersi liberato dalla presa dell'amico, lanciando un'occhiata al riccio al mio fianco, il quale gli sta dando le spalle mentre si cambia. «Goditi i tuoi ultimi giorni da capitano, Davis.» aggiunge avvicinandosi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2022 ⏰

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