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" Meli, credo dovresti svegliarti il professore Wang ti sta richiamando più del solito oggi."  Mugugnai qualcosa e mi alzai a mala voglia, la voglia di ascoltare quella papera stava finendo e mancava tanto così e gli tiravo lo zaino in faccia. Decisi di svegliarmi e cercare di seguire la lezione cosa che a quanto pare non mi servi di alcun aiuto visto il fatti che avevo riappoggiato la testa al banco, sentii mia sorella tirare uno sbuffo stufa di dover dirmi che quella della papera del nostro professore mi richiamava ogni tre per due, si avvicinò a me e con uno sguardo di disprezzo" È inutile che continui così il tuo amichetto è morto da anni e dovresti smetterla di usarla ancora cone scusa! " Quello che disse mi fece arrabbiare e non poco, non lo degnai di uno sguardo ignorando completamente quello che mi aveva detto. Non avrei ascoltato le sue parole tantomeno quelle di un professore squilibrato. A cinque minuti al suono della campana non facendocela più decisi di uscire da quella noiosa classe e andarmene da qualche parte, sentii la papera chiamarmi ma lo ignorai sapendo che non avrebbe mai lasciato la classe per venirmi a fare una ramanzina, decisi di andare al parchetto abbandonato che stava dietro la scuola, io e lui ci andavamo sempre. Mi mancava e anche molto, dopo che se né  andò  cambiai in tutto e per tutto, prima avevo voti buoni a scuola ora ero la peggiore della classe, mi piaceva vestirmi con colori allegri e odiavo il nero, fatalità il nero ora era l'unico colore con qui volevo stare a contatto, odiavo tutto quello che aveva a che fare con la depressione, ora ero una depressa con attacchi di panico ad ogni due per tre e con degli antidepressivi tra le tasche della felpa pronti ad essere ingoiati. La mia vita da quel giorno era diventata un'inferno, più volte avevo pensato di raggiungerlo forse lo avrei trovato sicuramente lì dov'era, ma poi pensavo al mio egoismo ma in particolare c'era una vocina che ogni volta che ci provavo mi incoraggiava, mi incoraggiava ed io ogni volta ci cascavo sempre affondando lamette sul mio braccio sperando che tutto il dolore che provavo se né andasse, volevo che lui tornasse da me e che tutto tornasse come prima. Ma dopotutto dovevo affrontare la realtà e convincermi che non sarebbe mai successo. Arrivata al parco mi sedetti sull'altalena e pensai a quando lui mi spingeva a più non posso e io quasi cadevo dall'altelana ridendo, mi ricordo che tornavamo sempre a casa con un graffietto e ci disinfettavamo le ferite a vicenda, lo consideravo come un fratello dormivamo insieme ogni giorno, studiavamo ogni giorno ed in più lui era sempre lì per me. Pronto a sentirmi sclerare perché non avevo studiato per la verifica che si sarebbe tenuta il giorno dopo o ogni volta che mi vedeva giù mi chiedeva sempre se c'era qualcosa che non andava bene.
Io lo amavo con tutta me stessa, e avrei voluto vivere la mi intera vita con lui, ma a quanto pare il destino per noi due aveva in serbo un'altra strada. Guardai le incisioni dei nostri nomi sull'altalena " SoongHoon+Meli= Forever "  Peccato che quella promessa uno di noi due infranse. " Promettimi che non mi lascerai mai ma proprio MAI! " " Te lo prometto anzi te lo giuro! Pinky promise.! " Mi ricordavo quello che ci eravamo detti a memoria era il mio migliore amico la mia luce, la mia salvezza e tutto quello che avevamo creato in quattro anni si spezzò in meno di un minuto. " Meli quando saremo grandi voglio che le nostre famiglie diventano unite come noi due" " Certo ovvio che succederà io e te siamo inseparabili e niente e nessuno potrà separarci!" Avevo parlato troppo presto, tutto quello che ci eravamo detti era sparito nel nulla, tutto quello che avevamo fatto, i ricordi di noi che ci spaventavamo davanti ad un film horror, noi due ed i nostri mental break down per colpa degli esami, noi due che piangevamo come fontane per colpa dei film romantici che aa fine non erano così tanto tristi. Il suo sorriso prima lo vedevo e ogni volta  che potevo gli strizzavo le guance, invece ora guardavo i suoi capelli, il suo sorriso, i suoi occhi da un semplice schermo. Durante la notte, mettevo la nostra canzone preferita e la usavo come ninna nanna convincendomi nel pensare che fosse lui a cantarmela. Era da malati vero? Si vero, mi guardai intorno e asciugai le mie lacrime. Mi alzai e me né andai, volevo andare a trovarlo, e così feci.



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Spazio Autrice.

Ciao! Ehm spero vi piaccia non è il massimo e se ci sono errori ortografici non vi scomodate a dirmelo, cercherò di aggiornare regolarmente e per chi vuole sono a pienda disposizione ad ascoltare consigli da parte vostra

(𝓛𝓾𝓲 𝓮𝓻𝓪 𝓽𝓸𝓻𝓷𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓪 𝓶𝓮...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora