Clarke
"Ommioddio! Ommioddio!"
Le urla che provengono dal corridoio sono inequivocabili.
Ho cercato di buttarmi nello studio senza pensare al grande evento imminente, ma a quanto pare le mie sorelle non hanno intenzione di farmelo dimenticare.
Mi alzo dalla sedia con un sospiro, e quando apro la porta, il corridoio diventa silente all'improvviso. Octavia e Monroe mi stanno fissando come se avessero appena ucciso un cucciolo di Labrador. Avrei dovuto sapere che erano loro a fare quel casino. "Ehi, starei cercando di studiare, quindi..."
Octavia è la prima a raddrizzarsi. "Scusa. Siamo solo eccitate per la festa di stasera."
Per qualche motivo, non c'è traccia di scuse nei suoi occhi o nella sua voce. So di starle sulle palle, l'unica cosa che non capisco è perché.
"Oh, lo so," forzo un sorriso. "I Sigma Tau mi hanno fatto questo effetto tante volte. Basta... basta che andiate nella vostra camera a fare quello che state facendo."
Monroe annuisce vigorosamente e prende per mano Octavia, pronta ad allontanarsi, timorosa.
Dopo averle rassicurate un'ennesima volta con un sorriso più o meno veritiero, richiudo.
"Certo che potrebbe anche darsi meno arie."
"Octavia! Può sentirci!"
"E chi se ne frega! Non le basta avere una stanza singola? Deve avere potere anche sui corridoi, la Principessa?"
La risposta di Monroe mi arriva troppo distorta per capirla, segno che si sono avviate verso la loro stanza.
Potrei riaprire la porta e dirle che ho una singola perché mia madre è stata Presidentessa della nostra Confraternita ed è stata lei ad assicurarsi che io avessi una stanza tutta per me - "Così puoi concentrarti meglio sugli studi, tesoro." - e che non sono stata io a chiederla, ma non lo faccio. Adoro la mia stanza e adoro la mia indipendenza. Mi manca una sorella con cui confidarmi segreti nel cuore della notte? Beh, in effetti sì, ma non ho intenzione di rivelarlo a nessuno.
La vita alla UARK* - o all'Arca, come qualche simpaticone l'ha soprannominata - è già abbastanza impegnativa di suo, e poi è vero che così ho più tempo per concentrarmi sugli esami.
A proposito di esami, torno alla scrivania, ma i libri non sono più tanto invitanti. In più, è già quasi buio. Se non comincio a prepararmi, farò tardi alla festa. La prima Grande Festa Primaverile del Campus, come piace dire a Maya. E come si può contraddire la Presidentessa?
**
Riemergo due ore e mezza dopo, e dalla folla di vestiti e trini nel salone, anche le altre sono pronte.
Maya mi prende per un braccio non appena scendo dall'ultimo gradino della scalinata. "Allora, Wells sarà alla festa?"
"Come sempre."
I suoi tacchi farebbero un sacco di casino sul parquet dell'entrata, se non fosse per il vociare delle ragazze, gridolini e tutto l'ambaradan.
"Bene. E cerca di tenere a bada quei due attaccabrighe, vuoi?"
"Jasper e Monty?"
Cerco di non sorridere o Maya mi renderebbe la vita un inferno per settimane. Se la Presidentessa decide che sia tu a scegliere il tono di rosa degli addobbi floreali del prossimo evento, nessuno può dirle di no. Nemmeno io, sfortunatamente. Quindi meglio farla arrabbiare il meno possibile, stasera.
"Tranquilla. Più che altro le matricole quest'anno mi sembrano un po' più selvagge del solito. Meglio stare dietro a loro."
"Clarke," finalmente ci fermiamo davanti al portone. "Non possono essere tutte calme e posate com'eri tu al primo anno. Sei stata una benedizione, per carità. Ci hai coperto il culo e ci hai... beh, ci hai aiutate. Ma anche noi eravamo selvagge, tesoro. Sei tu che sei strana."
Il bello è che avrei potuto essere io la Presidentessa. Solo, non mi interessa. Addobbare la casa e decidere i toni di colore dei fiori non fa per me. La realtà è che le sorelle vengono da me quando hanno dei problemi, e Maya lo sa molto bene. E sa anche che se vuole tenere lontani gli elementi "di disturbo" come Monty e Jasper perché "troppo sfigati" - parole sue - dalle grinfie delle matricole, in favore di qualcuno di più "meritevole", io sono l'unica che può farlo.
"Non sono strana...," ribatto, ma sono parole al vento. Maya mi ha già mollato il braccio e ha cominciato a radunare le ragazze in fondo alla scalinata di legno.
Le sorelle si affollano tutte nel salone, grande abbastanza da contenere almeno un centinaio di anime.
"Ragazze!" Maya parla a voce abbastanza alta da far scendere tutte in silenzio, comprese quelle ancora sulle scale. "Questa serata è importante per ogni Theta Beta. È sì il momento di accalappiarsi un buon partito nei Sigma Tau," gridolini di approvazione da parte delle matricole, "ma ricordate di tenere alto il nome della Confraternita. Divertitevi, ma non ubriacatevi. Flirtate, ma non siate frivole. O non diventerete mai delle future First Lady."
Non posso fare a meno di roteare gli occhi al cielo, mentre le mie sorelle urlano estasiate, aggrappandosi l'una all'altra al solo pensiero. Io dubito che qualcuno dei Buoni Partiti di questa scuola sarà mai Presidente.
"Andiamo!" Maya mi fa cenno di aprire il portone. Le Theta Beta sono pronte all'assalto.
Non mi stupisco nel vedere che è Octavia la prima a mettere piede fuori dalla porta.
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UARK
FanfictionUARK, University of Arkansas, detta più comunemente l'Arca. Clarke sta studiando per diventare medico, è parte importante della confraternita delle Theta Beta nonché figlia dell'illustrissima ex-alunna Abby Griffin, ora chirurga di fama nazionale. A...