Capitolo 6

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"Anche a me è dispiaciuto soprattutto perché entrambe l'hanno presa molto male ma d'altronde se le cose non funzionano più, credo sia inutile continuare a fare finta che sia tutto a posto, le avrei prese in giro e soprattutto mi sarei preso in giro da solo." Fece una pausa. 

"Si cresce, si cambia, cambiano i progetti, gli obiettivi, il modo di vedere le cose...ma va bene così, anche questo fa parte della vita e mi piace pensare che qualunque cosa accada, sia perché era proprio così che doveva andare; se con loro fosse andata bene, ad esempio, non saremmo qui insieme, ora".

Rise per smorzare un po' l'aria non troppo felice che si era creata, mi unii a lui concordando con ciò che aveva appena detto, anch'io avevo sempre creduto che tutto succedesse perché doveva succedere e questo permetteva di aprirci le porte verso nuovi orizzonti, migliori di quelli che ci stavamo lasciando indietro.

Mi accoccolai di nuovo sul suo petto, tra le sue braccia mentre ci mettemmo a guardare alcuni video stupidi sul suo cellulare, dovevo essere davvero stanca perché più i video scorrevano, più sentivo i miei occhi volersi chiudere mentre venivo cullata dal suo profumo.

"Nic, svegliati, sono quasi le quattro" sentii due labbra posarsi delicatamente sulla mia fronte, lasciando un leggero bacio, mentre qualcuno cercava di svegliarmi scuotendomi dolcemente, mugugnai un 'che c'è?' troppo stanca per muovermi.

"Ti sei addormentata e si è fatto tardi, è meglio se ti riporto a casa" si fermò per qualche secondo "a meno che tu non voglia rimanere qui a dormire."

Aprii gli occhi e mi misi seduta, l'idea di stare un'ora in macchina non mi allettava per niente e soprattutto non volevo lasciare Federico proprio ora che lo avevo trovato, avevamo raggiunto una bella sintonia e pensare che forse non l'avrei più visto mi metteva un bel po' di angoscia; pensai per qualche secondo ma a malincuore dovetti rifiutare la sua proposta, non che non mi fidassi a dormire da lui, ma mia madre si era assicurata che avrei passato la mattina seguente assieme a loro e lei teneva molto a queste cose.

"Grazie Fede ma preferisco andare a casa se per te non è un problema, domattina mia madre vuole andare al mare e le sta a cuore che ci sia anch'io" sospirai sperando mi rassicurasse sul fatto che ci saremo rivisti.

"Lo capisco, non ti preoccupare, la famiglia viene prima di tutto" sorrise "vado a mettere le scarpe e andiamo".

Il viaggio in macchina durò molto meno del previsto, è risaputo che i bei momenti volano, ascoltammo un po' di musica canticchiando sottovoce le nostre canzoni preferite.

"Eccoci" esordì accostando l'auto di fronte al cancello di casa mia, disattivando il navigatore.

"Grazie davvero per la serata" gli sorrisi lasciando trasparire un po' troppa malinconia.

"Cos'hai?" domandò con fare premuroso.

"Niente, è che...insomma, sono stata davvero bene" sorrisi timidamente.

"Ed è una cosa brutta?" mi posò una mano sulla guancia, sorridendo "perché se è così, allora posso dire che è stata una serata bruttissima dato che anch'io sono stato molto bene insieme a te, non mi succedeva da tanto."

"E' stato un piacere conoscerti, sei speciale."

Chinai la testa per raccogliere la borsetta che avevo lasciato accanto ai piedi, sotto il sedile.

"Allora quando ci rivediamo?" mi girai di scatto, anche lui avrebbe voluto rivedermi ed io non sapevo se essere più stupita o felice, o forse entrambe le cose.

"Tu vuoi rivedermi?" chiesi tentennante, come se avessi paura che avrebbe potuto cambiare idea nel giro di pochi secondi, notò la mia espressione incredula.

Ci Credi Tu? - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora