La mattina seguente fui svegliata da alcuni raggi di sole che trapelavano dalla finestra, non appena aprii gli occhi mi resi conto di non essere più sul divano ma in un grande letto, mi guardai intorno notando che c'erano molte foto appese alle pareti, era la sua camera; le coperte ed il cuscino accanto a me erano stropicciati, segno che non avevo dormito da sola.
Uscii dalla stanza, feci una sosta a lavre i denti e poi scesi le scale, non ero mai stata in quella casa con la luce del sole, il salotto era illuminato grazie ad un'enorme vetrata con una porta-finestra che permetteva alla luce del sole di entrare senza alcuna esitazione, mi avvicinai sentendo alcuni rumori provenire dal giardino, non feci in tempo ad avvicinarmi che rimasi colpita da quanto bello fosse il tutto, l'acqua limpida della piscina rifletteva la luce sprigionando colori meravigliosi, il tutto abbellito da un contorno di piante e fiori di ogni genere.
Notai del movimento, era Federico, stava posando su di un tavolo a bordo piscina, un vassoio con ciò che immaginavo fosse la colazione.
"Buongiorno", lo salutai stropicciandomi gli occhi e andando verso di lui.
"Buongiorno bella addormentata", si girò di scatto sorridendo, probabilmente non si aspettava fossi lì, "sarei venuto a svegliarti non appena il caffè fosse stato pronto ma vedo che non ce n'è bisogno", sorrise per poi abbracciarmi e baciarmi dolcemente; ci sedemmo entrambi, iniziando ad addentare un croissant alla marmellata ancora caldo.
"Grazie per aver preparato la colazione, avresti dovuto svegliarmi, ti avrei aiutato."
"L'ho fatto volentieri, si vedeva che eri stanca", prese un sorso di caffè "poi mi piaceva guardarti dormire, stavo aspettando che una goccia di bava uscisse dalla tua bocca per fornirti un'altra prova schiacciante ma questa volta ti sei salvata."
Ridemmo entrambi, era ancor più bello appena sveglio, con quel faccino assonnato; il fatto che fosse stata lui la prima persona che io avessi visto dopo aver aperto gli occhi, la rese in automatico una bella giornata.
"Che piani hai per oggi?" domandai mentre bevevo l'ultimo sorso del mio cappuccino.
"Più tardi devo partire per Torino" annunciò guardandomi.
"Così presto?"
"Domani abbiamo un'amichevole e poi di nuovo allenamento..." assunse un tono dispiaciuto, "però tra una decina di giorni avrò due settimane libere, quindi possiamo organizzare qualcosa, se ti va." sorrise prendendomi la mano, mi si scaldò il cuore al solo pensiero che lui volesse passare il suo tempo libero con me; decisi di prendere il cellulare e scattare una foto alle nostre mani unite.
"La pubblichi?" sorrise divertito.
"La metto nelle storie di Instagram." sorrisi, non era una foto particolare, ritraeva le nostre mani intrecciate posate sopra al tavolo, la piscina ed il giardino facevano da sfondo, aggiunsi qualche effetto per renderla carina, aggiunsi l'emoji di un cuore e di un razzo per poi pubblicarla, senza taggarlo; dopo pochi minuti anche lui condivise la storia, oscurando però il mio nome. Se inizialmente ci rimasi male, con il senno di poi capii perché lo fece, non voleva che finissi sotto i riflettori e che la mia vita diventasse anche solo simile alla sua, odiavo stare al centro dell'attenzione e lo sapeva, fu uno dei primi lati che colse del mio carattere.
Passammo il resto della mattinata a rilassarci in giardino fino all'orario della sua partenza, lo aiutai a fare la valigia nella quale, di nascosto, infilai una Polaroid che ci eravamo scattati la sera prima sul pontile, sul bordo bianco scrissi 'Guarda che bella sorpresa, la vita!', speravo mi avrebbe pensata una volta trovata; mi riaccompagnò a casa per poi dirigersi verso il casello autostradale per imboccare la via che, in poche ore, l'avrebbe portato lontano da me.
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Ci Credi Tu? - Federico Chiesa
Teen FictionPiacere, sono Federico. - A volte la vita è strana, ti fa innamorare di persone che non avresti mai immaginato di sfiorare nemmeno con un dito. - Puoi restare con me questa notte?