Cominciai a conversare con Nicolò mentre Matteo e Lorenzo si allontanavano per prendere da bere, nonostante l'imbarazzo iniziale devo dire che mi trovai subito a mio agio con lui, mi accorsi immediatamente di quanto fossimo simili caratterialmente, era un ragazzo davvero semplice, educato e molto spiritoso al punto che non tardarono ad arrivare battute e risate, in un mondo parallelo sarebbe stato il migliore amico perfetto.
"Ragazzi venite, hanno aperto la sala per la cena, andiamo a prendere posto così possiamo metterci tutti vicini."
Non appena ebbe finito di parlare, Matteo ci fece cenno di seguirlo, ci ritrovammo in una sala enorme che, ad occhio e croce, avrebbe potuto ospitare almeno duecento persone; cercai Lorenzo con lo sguardo e vidi che i quattro si erano già seduti ma, nonostante ciò, mi fece cenno di andare a sedermi con i due giocatori, se avessi preferito.
Gli sorrisi, alla fine mi sarei fatta qualche risata.
"Vi dispiace se mi siedo con voi? Posso? "
"Non è che puoi, devi! "
Esordì Nicolò indicando la sedia libera accanto a lui per poi scoppiare a ridere seguito da me e Matteo, così mi sedetti, Barella era alla mia destra e Pessina di fronte a lui, il posto davanti a me era libero ma non lo sarebbe stato ancora per molto, considerando il numero di persone che stavano pian piano arrivando.
"Incredibile non sia ancora arrivato, sempre il solito ritardatario."
"Se mai dovesse arrivare in orario, sono sicuro che verrebbe qualche cataclisma tipo terremoto, eruzione vulcanica, tsunami..."
I due continuarono a scherzare sul loro amico che, a quanto capivo, non doveva essere il massimo della puntualità, così decisi di intromettermi nella conversazione.
"Avete molta stima di questo vostro amico, devo dedurre".
Ridemmo in coro per poi chiedergli ancora di chi si trattasse.
"Federico" Esordì uno dei due.
Persi un battito non appena sentii pronunciare quel nome, decisi di indagare.
"Ma chi? Bernardeschi? "
"No, Berna non poteva venire questa sera, il ritardatario è il Signorino Chiesa!"
Alzò la voce Matteo, proprio mentre pronunciava quel cognome, come a volersi far sentire e mandare una sorta di frecciatina, il tutto mentre guardava fisso alla mie spalle, ridendo.
Non ebbi neanche il tempo di realizzare che una voce dietro di me si fece spazio, ridendo, tra la folla.
"Eccomi, eccomi, mamma mia quanta impazienza! "
Era Lui, era veramente lui e si trovava proprio alle mie spalle, entro qualche secondo l'avrei visto e, se i miei calcoli non erano sbagliati, si sarebbe seduto proprio nel posto di fronte al mio e in quel caso si, che saremmo stati praticamente obbligati a rivolgerci la parola.
Federico passò accanto a Nicolò per fare il giro del tavolo e dirigersi al suo posto, quando quest'ultimo fece per alzarsi a salutarlo, Chiesa gli intimò di restare seduto, dandogli una pacca sulla spalla. Non appena fu di fronte a me salutò Matteo per poi portare la sua attenzione su di me, fece un sorriso e mi porse la mano.
"Ciao, piacere, sono Federico."
Sentii le guance diventare rosse, per così poco? Pensai, gli sorrisi e gli strinsi la mano presentandomi.
"Non ti si può lasciare solo nemmeno un giorno che ti trovi la fidanzata?"
Si rivolse a Barella, prendendolo in giro.
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Ci Credi Tu? - Federico Chiesa
Fiksi RemajaPiacere, sono Federico. - A volte la vita è strana, ti fa innamorare di persone che non avresti mai immaginato di sfiorare nemmeno con un dito. - Puoi restare con me questa notte?