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Socchiudere gli occhi e sentire un lieve soffio contro il mio viso, fu quasi...rimasi senza parole. Il mio cuore sembrò essersi risvegliato in quel momento; iniziando a battere furioso contro lo sterno. Abbassai lo sguardo trasognato.

Ada poggiava la testa nell'incavo del mio collo, gli occhi chiusi mentre dormiva beata contro il mio corpo, con le sue piccole dita aggrappate intorno al mio busto, trattenendomi in una stretta che avevo desiderato con tutto il cuore accadesse di nuovo. Quante volte ci eravamo addormentati così? E quante volte avevo desiderato tutto ciò in quegli ultimi anni?

Chinai la testa per sfiorarle la fronte in un bacio leggero a labbra schiuse. Il contatto fu brevissimo ma non mi impedì di esserne sopreso e sopraffatto come un ragazzino alle prime armi follemente innamorato. Si mosse appena, sospirando come una bambina, inclinando la testa e imbronciandosi.

Il viso liscio e dagli zigomi alti, le ciglia scure e lunghe che gettavano ombra su quelle guance rosee. Ada era cresciuta, non solo fisicamente; il che mi soprendeva, visto che già da ragazza era stupenda. Ma adesso la vedevo donna, con gli occhioni dorati stracarichi di sentimenti che non sapevo identificare e una barriera attorno al suo cuore. E mi resi conto di quanto quella donna forte e indipendente fosse in realtà molto sensibile. Mi spostai sul letto cercando di fare il meno rumore possibile, coprendo la sua figura vestita con gli stessi abiti del giorno prima, con le lenzuola. E corsi in bagno con il cuore stra-leggero.
E l'impressione di essere tornato ragazzino, sul serio.

Davanti allo specchio dovetti trattenermi da darmi il cinque da solo. Ero un'idiota! Ma molto fortunato.

Al contrario di quello che si possa pensare, la sera prima non avevamo fatto sesso, ma avevamo pomiciato come due ragazzini. Riuscivo a sentire ancora il suo sapore sulle labbra impresso sulle mie. La sua risata dopo averla quasi tramortita con un braccio dopo un tentativo goffo di farla stendere sul divano. Aveva detto: "Molto chic, ma decisamente scomodo!". Eppure mi sembrava che in quel posto tutto fosse cambiato, dal divano chic e bitorzoluto, alla camera da letto; solo perchè c'aveva messo piede lei.

E io... io mi sentivo davvero diverso.

Feci una doccia veloce, indossando un pantalone di tuta pulito e con i capelli ancora bagnati socchiusi la porta che mi divideva da lei. Ancora immersa nelle coperte spumose, con i capelli scompigliati e gli occhi chiusi. Mi avvicinai, sedendomi sul lato basso del letto osservandola e riempiendomi di lei.
-Per quanto?- mormorò la sua voce bassa e assonnata, facendomi sussultare.

-Come?-

-Smettila di fissarmi. Sei raccapricciante!-

Sorrisi come un idiota, mentre lei si voltava dandomi la schiena.
-Non è colpa mia. Sei stupenda anche in questa luce...il che non mi sorprende. Sei perfetta, amor mio.-

La vidi socchiudere l'occhio sinistro, sbuffare risentita e poi sorridere appena. -Sei ubriaco?-

Risi ancora, poggiandomi al suo fianco, spostando il viso a qualche centimetro dal suo.  -Mi sento quasi ebbro...ma non credo questo abbia a che fare con l'alcool di ieri.-

-Mmm, smettila...fammi dormire.- la sua mano mi copri il viso, coprendomi quasi gli occhi. La afferrai con una mezza risata.
-Non ci penso minimamente, oggi ci prendiamo una piccola vacanza.-

-Ho tutto il tempo per questo. Ti ricordo che sono stata licenziata.-

-Giusto per questo! Da lunedì dovrai iniziare a lavoro e visto che ti vedrò poco poi, voglio passare del tempo con la mia ragazza.-

-Eh? chi ti ha detto che sono la tua ragazza? E poi quale lavoro?- Incrociò il mio sguardo con sopracciglia arcuate.

-Questo è proprio ciò di cui dovremmo parlare, ma dopo colazione. Su! Alzati.- afferrai le lenzuola tirandole via con uno strattone.

-Ehiii!-

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