Oggi ho il primo colloquio della mia vita e ovviamente piove, solitamente non mi avrebbe dato fastidio ma stavolta è diverso, ho speso quasi due ore per piastrarmi i capelli e devo farmi quasi dieci minuti sotto il diluvio per arrivare alla fermata del bus...Mi sa che il prossimo traguardo da raggiungere è prendere la patente, ho rimandato per anni questo momento per la paura di fallire, ma soprattutto per la reazione dei miei genitori in caso di sconfitta.
Mentre sono seduta a guardare il chewing-gum appiccicato al sedile davanti al mio mi viene in mente quando ero piccola, durante i viaggi in macchina mi divertivo a scommettere su quale gocciolina sarebbe arrivata prima alla fine del finestrino, poi crescendo ho scoperto che lo facevano tutti e ho smesso di farlo.
Metto in pausa la musica e mi tolgo le cuffiette, voglio ascoltare il rumore della pioggia; mi è sempre piaciuto il suono delle gocce sui tetti e il profumo che rimane nell'aria dopo un temporale, mi ricorda che è giusto ogni tanto fare casino, che è naturale incazzarsi ed urlare.
Arrivo davanti al bar e cerco di rendermi presentabile, dò un'occhiata all'interno e vicino al bancone c'è una signora con il grembiule che mi fissa, non so come abbia fatto a riconoscermi ma appena varco la soglia mi saluta con il mio nome.
"Ciao Sofia, mia figlia ti ha chiamato ieri per il colloquio, io sono Claudia"
"Piacere, dove possiamo andare per il colloquio?"
"Qui va benissimo, fammi un caffè macchiato e un tramezzino con il tonno"
La guardo confusa, non ho mai usato una macchina del caffè professionale e non ho la minima idea di dove tengano le cose che mi servono. Cerco di mantenere la calma ma come sempre le mie espressioni facciali mi tradiscono.
"Sto scherzando tranquilla, adesso ti spiego io e poi provi a fare qualcosa da sola"
Tiro un sospiro di sollievo e accenno un sorriso.
Dopo quasi un'ora di caffè, drink e panini torno a casa soddisfatta: domani inizio una settimana di prova, Claudia mi ha detto che stanno cercando qualcuno senza esperienza per formarlo e aprire in futuro un nuovo locale.
Non faccio in tempo a mettermi sul divano che mi chiama mia madre.
"Com'è andata allora?"
"Tutto okay, la proprietaria è stata gentilissima e lunedì inizio"
"Immaginavo, Claudia è sempre stata una persona a modo e molto disponibile"
"In che senso? La conosci?"
"Sì, lavorava con tuo padre ma niente di che" e attacca.
La sua risposta non mi convince affatto, sono abbastanza convinta che i miei genitori si siano messi in mezzo come sempre...
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Pharmakon
Teen FictionIn greco antico "Φάρμακον" vuol dire sia "veleno" sia "antidoto", starà a Sofia e Alessandro capirne il vero significato e decidere se mantenerlo o rivoluzionare le loro vite.