36. "Micio?"

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Strecatto lentamente aprì gli occhi pesanti, ancora irritato dalla luce del sole.
Girò il capo e vide il suo ragazzo Cico, che lo abbracciava da dietro, stringendolo ogni minuto.
Sbadigliò e guardò l'orologio che indicavano le sei, pensando che alle dieci doveva andare a lavorare. Sbuffò, accelerando un sorriso ricordandosi del ieri. Un altro giorno più bello di qualsiasi cosa per lui.
Cercò di alzarsi per andare in bagno, ma era impossibile liberarsi dalle braccia del maggiore. Gli spinse leggermente "Devo andare in bagno" bisbigliò, fissando il suo bel viso dormire.

Cico lo tirò verso di sé, stringendolo nelle braccia e accostando il viso nell'incavo del suo collo "Dormi"

"Aah mamma mia questo ragazzo" si voltò al suo lato, lasciandosi andare nelle sue braccia, invece, iniziò a giocherellare con i suoi capelli, fissando un punto della stanza, perso nei suoi pensieri. Non aveva più sonno, quindi, aspettò che si svegli pure il suo ragazzo. Non voleva disturbarlo.

 Non voleva disturbarlo

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"Micio?"

"Buongiorno"

"Che ore sono?" chiese bisbigliando, ancora in uno stato misto tra sogno e realtà.

"Ora che mi liberi da queste braccia"

Cico ridacchiò, alzando il viso per guardarlo. Gli baciò la guancia, liberandolo e girandosi dalla parte opposta del letto, stringendo a sé il cuscino.

Strecatto entrò in bagno, facendoci una rapida doccia e lavandosi i denti. Gli si piegò circa venti minuti, prima che uscisse dal bagno con l'asciugamano ancora posto a contornargli la vita, capelli umidi e il petto scoperto. Aveva paura che il suo ragazzo si svegliasse proprio in quel momento quando non aveva messo niente, e sapeva ciò che sarebbe successo. Quindi si sbrigò a trovarsi dei vestiti, indossandoli frettolosamente. Una semplice felpa bianca con dei pantaloncini neri.
Si posizionò davanti allo specchio, asciugandosi i capelli scompigliati e mettendo una crema per cura della pelle. Fatto ciò si voltò per svegliare il suo ragazzo, che strofinava le palpebre con le dita "Oh, sei sveglio?"

"Mhm" si alzò, passando una mano fra i capelli scompigliati "Che ore sono?" guardò il ragazzo difronte.

"Ora che ti alzi e vai in bagno" sorrise, così beffardo.

"Una risposta normale no eh? Gattaccio" si alzò e prima di andare in bagno, sculacciò il sedere del piccolo, che stava tranquillamente mettendo la crema.

"Stronzo!" prima che potesse raggiungerlo per picchiarlo, Cico si chiuse in bagno, facendo una risata malvagia.
Strecatto schernì disturbato, prima di respirare profondamente e tornare a fare le sue cose.
Ormai gli dovrà sopportare per tutta la vita. E ne era anche felice.
Dopo un paio di minuti, si buttò sul letto, approfittandosene del tempo che aveva per riposare, prima che avrebbe dovuto andare a lavorare.

Cico uscì dal bagno, prendendo la bottiglia d'acqua dal comodino per berne un sorso, mentre fissò il piccolo riposare sul letto.
Salì su esso, reggendosi sui gomiti, mentre giocherellò con le sue labbra "Quando te ne vai?"

Two Savage Bitches | StreCico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora