22. "L'hai voluto tu"

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Si erano fatte le sei del mattino, con il sole che illuminava in tutta la stanza in cui c'erano i due ragazzi a dormire beatamente

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Si erano fatte le sei del mattino, con il sole che illuminava in tutta la stanza in cui c'erano i due ragazzi a dormire beatamente. Abbracciati come non si sa cosa, stringendo l'un l'altro ogni tanto.
Cico aveva il viso sotto il mento del violetto, la mano che stava sul suo fianco, da cui lo stringeva sempre di più a sé, come se il minore fosse un cuscino. Nel mentre il violetto aveva le gambe incrociate con quelle del rosso, una mano che era infilata nei suoi capelli, e l'altro che stava sul suo braccio.
Stavano dormendo in una posizione che se i due si accorgessero, iniziassero a colpare l'un l'altro per l'imbarazzo, ma fortunatamente, erano così persi nei loro mondi, che quando suonò la suoneria, non si accorsero nemmeno.

Il rosso sbuffò, infastidito da quel suono. Spinse leggermente il violetto, che a dire, non gli irritava niente il rumore "Spegni" borbottò, ancora tra un misto fra sonno e realtà.

Strecatto mugolò di fastidio, girandosi di lato.

"Spegni!" alzò la voce, dandogli un'altra spinta che per poco rischiò di cadere.

"Dio, lasciami almeno dormire in pace!" urlò, alzandosi di poco e dando un pugno all'orologio, facendolo letteralmente cadere dal comodino. Si sdraiò nuovamente, piegando le gambe mentre sospirò, chiudendo gli occhi e cercando di ritornare nel sogno.

Cico un po' irritato da quella distanza tra lui e il minore, si avvicinò, abbracciandolo da dietro, per poi stringerlo forte.
Ma di nuovo, un rumore svegliò entrambi. C'era qualcuno che continuava a bussare la porta, dando sempre più fastidio ai due.
"Ma porco dio, chi cazzo rompe adesso!" alzò nuovamente la voce irritato. Spinse il minore di nuovo, ancora con gli occhi chiusi "Va a vede' chi è"

"Basta! Non sono tuo servo coglione!" urlò, ma subito dopo riceve una spinta talmente forte che lo fece cadere dal letto. "Ohw... pezzo di merda..!" massaggiò il sedere, prima di alzarsi e camminare verso la porta, strofinando le palpebre con le dita. Quando si svegliò per bene, aprì la porta, guardando la persona che era la madre di Cico, Ariana. "O-oh buongiorno signora, vuole qualcosa?"

Ariana lo guardò dai piedi fino al capo, alzando la sopracciglia dubbiosa vedendo che aveva messo niente sotto, tranne i boxers. Schiarì la voce, sbirciando un po' la stanza "Che ci fai qua? Non ti ho visto ieri sera" domandò.

Il violetto distolse lo sguardo, cercando le prole giuste "Eh... a Cico mancavo, quindi ieri sera mi aveva portato qui, e siccome era tardi, mi aveva detto che potevo dormire qui. Ma se ne stia tranquilla, tra poco me ne vado" sorrise.

"Meglio. Comunque, sveglia Cico e venite a fare la colazione, dovete anche andare a scuola"

"Va bene" annuì, per poi chiudere la porta quando la signora se ne andò. Sospirò, decidendo di andare in bagno, per poi svegliare il demone.
Dopo poco, uscì dal bagno, con capelli ancora scompigliati, ma voleva sistemarsi a casa sua, così decise di svegliare il rosso che dormiva beatamente "Svegliati minchione" disse noiosamente, ricordandosi di quella spinta che gli aveva fatto letteralmente cadere dal letto. Portò le mani ai fianchi, perdendo la calma sempre di più al vedere il ragazzo continuare a dormire "Stronzo, se ti sto dicendo gentilmente non approfittartene"

Two Savage Bitches | StreCico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora