Chapter 10

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~𝑄𝑈𝐴𝐿𝑈𝑁𝑄𝑈𝐸 𝐶𝑂𝑆𝐴 𝑆𝑈𝐶𝐶𝐸𝐷𝐴~

<<Cos'è stato?>> Urlò Marinette spaventata, staccandosi dal bacio.
Adrien si girò verso la finestra. Aveva cominciato a piovere, anzi, no. A tuonare.
Ma non erano stati i tuoni a spaventarli, era stata una scossa di terremoto.
"Quanto ci scommetti che Papillon avrà creato un altro dei suoi patetici cattivi?" Si chiese dentro la testa Adrien.
"Proprio ora?!" Si chiese Marinette.
<<Cazzo.>> Disse lui, con voce graffiata.
Aiutandosi a vicenda, salirono sul balcone.
Non avevano mai visto uno spettacolo così: il cielo di Parigi era completamente NERO, ma si continuava a vedere tutto. La pioggia ricadeva sui tetti e sulla superficie con molta impietuositá, c'era un vento fortissimo (Marinette giurò di aver visto volare due auto). Faceva freddissimo: Adrien controllò subito sul suo cellulare, che segnava 6°C.

Adrien guardò in basso, dietro ad una casa riuscí a intravedere la fine di una lunga crepa: c'era davvero stata una scossa di terremoto.
Se c'era una cosa che spaventava a morte Marinette erano i tuoni e il loro rumore. Il problema? Stava letteralmente tuonando il mondo.
<<Vieni, scendiamo!>> Esclamò un' impanicata Marinette.
Lei prese per mano Adrien, e insieme iniziarono a correre giù per le scale, fino al piano terra, la pasticceria.
<<Ragazzi!>> Disse Sabine, con i capelli scompigliati per colpa del vento, probabilmente perché era andata un secondo fuori a chiudere la porta. La fila di clienti era sparita.
<<Adrien devi restare qua da noi! >> Sentenziò Tom, e il suo sicuramente non era un semplice invito. <<Qualunque cosa tu debba fare, non puoi tornare a casa, è troppo pericoloso!>>

<<Ma, ma...>> Marinette lo guardò.
Qualunque cosa stesse succedendo, Ladybug, lei, doveva intervenire. Avrebbe fatto di tutto per poter stare insieme ad Adrien ancora un po'; tutto, ma non rivelargli la sua identità segreta.
Adrien non voleva andarsene, e chissà perché Marinette dava l'idea di volerlo mandare via. Cosa diavolo dove fare di così importante lei?
Ma Parigi aveva bisogno di Chat Noir, qualcunque cosa stesse succedendo là fuori.
<<Papà! Adrien vorrà andare a casa sua!>> Rispose lei, come se Adrien non fosse ancora accanto a lei che le stringeva la mano.

<<Sentiamo cosa dice lui, allora. Devi fare qualcosa di così importante a casa, a tal punto che tu combatta con questo temporale?>> Replicò ancora lui, guardando Adrien e alzando le sopracciglia.
"Non contraddirmi" sembrava dire.
<<Io, ehm...>> Gli si annodò la lingua. Non voleva far sembrare al padre di Marinette che lui voleva andarsene, perché non era vero, ma aveva l'occasione di farlo per andare a trasformarsi.
Avrebbe fatto di tutto per tornare alla notte prima, quando era abbracciato a Marinette a guardare un film. Sotto forma di gatto nero, ma era sempre lui.

Si perse nei suoi pensieri, quando si rese conto che Tom li stava rimandando su, in camera di Marinette, quasi letteralmente a calci nel culo.

<<È il tuo turno, Vindicta!>> Urlò Papillon, prendendole la mano, mentre dal suo bastone faceva uscire una centinaia di farfalle bianche che svolazzavano da una parte all'altra, ma che comunque restavano nelle vicinanze dei tre.
Si stava facendo buio. Il temporale non voleva saperne e di andare, ma grazie alla tettoia di una casa -probabilmente- abbandonata, i tre riuscirono a ripararsi dalla pioggia.
<<Uhhhh! Quante. Belle. Farfalline!!>> Disse lei, calcando il tono, ogni volta che toccava una farfalla con la mano.
Queste diventavano color rosso fuoco, esattamente come la tutina di Vindicta.
Mayura non era del tutto sicura del riuscimento del piano, ma non voleva dimostrarlo di fronte a Papillon. Doveva farlo. Per lui, per la sua felicità. Per Adrien. Per tutti.

Le farfalle rosse si avvicinarono una alla volta alla faccia di Lila.
<<Ricorda che puoi indirizzarle solo a persone che ho già akumizzato almeno una volta.>> Le ricordò Papillon.
<<Marinette è mai stata akumizzata?>> Si intromise Mayura.
<<Mhhh... non che io ricordi.>> Rispose, con una punta d'amarezza, l'uomo.
<<Cazzo.>> Imprecò Vindicta, che voleva proprio avere Marinette nel suo esercito. <<Vorrà dire che annienterò anche lei>>
Le farfalle, in fila indiana, si posarono sull'indice di Lila, che iniziò a sussurrare con molta nonchalance nomi casuali, come se stesse elencando una lista della spesa imparata a memoria.

𝑆ℎ𝑒 𝑤𝑎𝑠 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑛𝑒𝑡𝑡𝑒|| MLB FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora