Sofia
Rimango stupita di ciò che le mie labbra hanno pronunciato. Cosa mi è successo? Io non avrei mai dovuto dire quelle parole, perché proprio ora? "Ti prego, non mi lasciare. Resta con me." Okay, magari sarebbe potuta essere anche la verità, o meglio, lo è, ma avrei dovuto tenerla per me. Ormai quello che è fatto, è fatto e non posso più tornare indietro.
-Cosa hai detto?- ingoio la bile che ho formato in bocca e incrocio subito le mani.
-Niente.- affermo decisa appoggiandomi allo schienale del sedile e guardando fuori dal finestrino di fronte a me. Il mio sguardo è perso nel vuoto, in mezzo a quella strada così vuota con qualche macchina che passa per andare in qualche bar a fare colazione.
Il silenzio si impossessa della vettura, quando viene interrotto solo dai nostri respiri sincronizzati.
-Non ho mai smesso di amarti.- dice alla fine svuotandosi da, forse, tutti quei pensieri che avrebbe voluto dire sin dall'inizio. Rimango anche io spiazzata dalle sue parole, come lo era lui dalle mie.
-Cosa?- faccio finta di non capire dandogli una possibilità di ritorno. Si volta verso di me guardandomi dritta negli occhi, quando i miei di occhi cedono alle sue rosee labbra.
-I tuoi occhi sono come un labirinto dove mi perdo ogni giorno. Rimarrei ore ed ore a guardarli e ti giuro che non farei nascere neanche una lacrima dai quei tuoi meravigliosi occhi verdi. E nel caso dovesse succedere preferirei morire affogato, morire come naufrago, dalle tue stesse lacrime. E poi quel tuo sorriso con il quale illumini il mondo. Mi fai sempre ritrovare la strada che avevo perso momentaneamente. Solo tu riesci a salvarmi con quel tuo meraviglioso sorriso. Solo tu riesci a dare un senso alle mie giornate, alla mia voglia di vivere. Si, perché tu mi hai insegnato a vivere, ad amare una persona in modo sincero. Occupi ogni mio pensiero della giornata, perché sei importante per me. Perché tu sei una parte di me, Sofia.- dice tutte quelle infinità di meravigliose parole accarezzandomi la guancia e sorridendomi con tristezza, con nostalgia. Ed è in momenti come questi che penso a quanto dolore ci siamo causati l'un l'altra senza pensarci, pensando ai nostri interessi. E poi c'è Alessandro a cui ancora sono legata e Elizabeth, lei non si merita questo tradimento da parte del suo amante.
-Andrea, non sei stanco di tutta questa merda? Tu sei ufficialmente fidanzato, però ciò non ti ferma ad andare a dire ti amo a una tua ex-
-No, non sei una mia ex, perché non sei mai passata. Sei come una moda che ritorna. Perché tu e io ci apparteniamo.- scendo dalla macchina con molta lentezza, ma anche con molta rabbia. Sbatto lo sportello in modo violento e mi diriggo verso casa. Non voglio più sentire altro, significa sempre aprire una nuova ferita. Perché questa vita non passa mai? Perché l'amore vero non passa mai? Si, perché l'amore vero, quando sei sicura che sia la persona adatta, non passa mai, magari credi che sia passato, ma poi ritorna come un uragano intento a demolirti. Cerco le chiavi dentro la mia borsa ed entro sbattendo anch'essa. Mi lascio scivolare per terra portando le ginocchia al mio petto e rifuggiandomi in quelle braccia che io chiamo casa, ma che non sono le sue.
-Ti odio!-pronuncio ad alta voce e iniziando a singhiozzare. Quell'uomo mi è entrato sotto la pelle e non può più uscire. Ci provo, ma è una cosa del tutto impossibile. Quel ti amo pronunciato dalle sue labbre. Ricordi di noi due insieme nel letto si fanno spazio nella mia mente.
-E allora hai passato la notte da quell'incompetente ah?!- sobbalzo a quelle parole, a quella voce.
-A-Alessandro...-
-Si, sono proprio io.-
-Che cosa ci fai qui- chiedo alzandomi dal posto in cui ero scomodamente seduta. Sorride con un'aria direi quasi pericolosa.
-Sorpresa nel vedermi?- abbasso la testa imbarazzata da questo situazione, anche se non ho fatto niente di male. Alessandro si avvicina a passo felpato verso di me sorridendomi. Direi che ha un sorriso sexy.
-Vieni, prendiamoci un te.- dice mostrandomi una sua mano che successivamente afferro. L'indecisione da parte mia è ovvia, ma devo pur sempre fidarmi di lui. Prende il pentolino dalla credenza e dopo aver messo l'acqua lo mette a bollire.
-Io vado un attimo in bagno.- annuncio per poi alzarmi dalla sedia e andare nel luogo desiderato. Mi sorprende che Alessandro sia qui, ma forse ci tiene veramente a me e quando le persone ci tengono tornano sempre sui propri passi. Lui dice di amarmi e io credo che mi posso fidare di lui. Devo per ricominciare a vivere. Devo ricominciare a fidarmi di qualcuno e quel qualcuno è proprio lui, Alessandro.
Esco dal bagno soddisfata della rinfrescata al viso che mi sono data e scendo le scale per andare a prendere il the con Ale. Ma dentro di me c'è qualcosa che non funziona, qualcosa che mi dice di stare in allerta, di proteggermi. Ma non capisco il perché di questa situazione dentro di me.
-Ehi.-
-Ciao. E allora? Hai finito?-
-Si, dovevo solo rinfrescarmi un po la faccia.-
-Sei sicura di stare bene? Sei così pallida.-
-Si, grazie sto benissimo, ma grazie lo stesso per avermelo chiesto.- Alessandro scrolla le spalle come per farmi capire che la mia risposta era un po strana, forse non si fida delle mie risposte?
-Ecco a te.- il moro mi passa dei biscotti insieme alla mia tazza di te, mentre lui inizia a berla non staccando lo sguardo da me. Sorrido in modo impacciato e guardo dentro la tazza per poi serrare le labbra attorno ad essa. Certo che questo the è veramente buono.
-Ti piace?- chiede curioso, forse un po troppo. Annuisco.
-Bene, perché non sai cosa ci ho messo!- esclama a bassa voce, un tono di voce che neanche io avrei sentito.
-Come chiedo?-
-Niente, dicevo che poi ti devo dare la ricetta- Annuisco alle sue parole senza pensare.
-Ehi, che ne dici di prendere il the di la in salotto?-
-Certo, credo sia una magnifica idea. Almeno mi posso rilassare un po sul mio divano e davanti la tv.-
-E magari ti posso coccolare.- gli sorrido ancora una volta per poi sedermi. Accendo la tv e inizio a fare zapping tra i canali fino a quando non trovo la mia serie preferita. Mi accoccolo tra le braccia di Alessandro quando d'un tratto i personaggi della serie televisivia iniziano a ruotare senza sosta.
-Stai bene?- vedo un Alessandro doppio sorridermi in modo strano, o forse sono io quella strana?
-Si, certo. Mi gira solo...- non finisco neanche di parlare che il black out si impadrona della mia testa e il buio più totale si mostra ai miei occhi.
L'ultima cosa che sento sono le braccia di Alessandro che mi prendono in braccio e il suo barbottare.
-Vieni qua piccola puttanela, che adesso ti dico io chi è che porta i pantolani. Stai tranquilla che tra meno di dieci minuti quelli tuoi saranno buttati a terra. Dovrai soffrire quanto ho sofferto io ieri sera vedendoti andare con quel bastardo. Buttana!-
STAI LEGGENDO
Green eyes
Storie d'amoreA volte pensi che la vita non possa più cambiare, che una volta aver sofferto non potrai più tornare indietro, non potrai più cambiare il tuo futuro. Ma che cosa succederebbe se due paia di occhi, dopo essersi distrutti, si rincontrassero dopo mesi...