2.uno strano uomo

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Eren si svegliò, stranamente, di buon umore, sentendosi fresco e riposato. Scese le scale senza nessuna fretta e trovò Sasha intenta a fare colazione. Stava mangiando una fetta di pancarré con abbondante nutella, in realtà si potrebbe dire che stava mangiando un barattolo di nutella con un po' di pancarré.
Mi preparai il solito cappuccino e, notando che nessuno stava scendendo, chiese alla bruna: "Shasha dove sono tutti?" "Credo che siano andati a provare la nuova pista, forse solo Annie e Berthold sono ancora a dormire" rispose la ragazza.
Fantastico, faccio parte del trio di sfigati ancora in pigiama e mezzi addormentati.
"Grazie" aggiunsi rapidamente, per poi precipitarmi in camera mia a mettere la tuta e il casco da sci.

Presi da solo la seggiovia e arrivai in cima alla nuova pista, decisamŕente affollata, dove trovai la maggior parte dei miei compagni che stavano per partire.
"Mikasa!" Gridai, richiamando la sua attenzione. Lei si girò e mi salutò con un sorriso.
"Ma ben svegliato dannato, dormito bene?" Mi chiese sarcasticamente Jean. "A dire la verità potevo dormire meglio se tu non avessi russato come un cavallo." Io e sto pirla abbiamo le camere adiacenti e si sente praticamente qualsiasi cosa, solo in bagno possiamo avere un momento di privacy, in quanto siano insonorizzati.
"Brutto figlio di-" "Basta ragazzi, davvero." Ci interruppe, prima che gli insulti diventassero pesanti, una voce maschile, Armin per la precisione.
Prima che potessimo aggiungere altro, Connie si buttò a tutta velocità sulla pista, seguito subito da Historia e Mikasa. Uno alla volta scivolarono sulla neve e rimanemmo solo io e io cavallo.
"Su demente, muovi il culo e raggiungici." Mi urlò Jean prima di buttarsi anche lui.
Senza aspettare un secondo di più andai anche io e, con tutta sincerità, devo dire che quel nuovo percorso era davvero uno sballo: più ripido in alcuni punti per i più spericolati, con un tratto che passava in mezzo agli alberi donadoti una sensazione di serenità, arrivati alla fine c'era una zona in cui non era consentito fermarsi, garantendo un arrivo senza incidenti.
Riuscii a ritrovare il mio gruppo in mezzo a tutta quella gente e insieme ci dirigemmo alla seggiovia per dare un secondo giro.
La pista era fantastica, l'unico tallone d'Achille era però la seggiovia.
Quest'ultima era provvisoria, ma per riuscire a completare quella definitiva serviva del denaro, guadagnabile solo attraverso la pista. Fin'ora non aveva dato problemi perciò la gente ci saliva senza troppi problemi. Un piccolo dettaglio era che ogni "vagone" [ci siamo capiti, intendo quei divanetti da 4 posti] poteva portare al massimo tre persone, ciò significava che si sarebbero dovuti dividere.
Io pensavo di andare con Mikasa ed Armin, ma la corvina era già con Historia e Rainer le aveva seguite, avendo uno strano interesse per la biondina; Connie e Jean volevano chiedere una cosa al mio amico, e così io mi ritrovai da solo.
"CI SONO DUE PERSONE DISPOSTE A SALIRE CON QUESTO RAGAZZO?" Urlò l'addetto alla seggiovia verso la lunga fila.
"Io sono da solo, posso andare io"
Una voce profonda e soave mi giunse all'orecchio, probabilmente l'uomo si trovava in fondo alla coda perchè la sentii distante.
Proprio come pensavo un uomo  superò parecchie persone per poi fermarsi di fianco a me. Ora che me lo ritrovo vicino noto che è davvero basso, sarà alto poco più di un metro e cinquanta.
"Perfetto quella dopo è la vostra" aggiunse il tipo indicando un divanetto su cui stavano già salendo altre persone.

Quello strano uomo si sedette in uno dei due lati ed io senza pensarci mi misi su quello vicino. Adesso che ci penso potevo piazzarmi sul lato opposto, ma ormai la figura di merda era fatta, tanto vale provare a fare conversazione.
"Piacere io sono Eren"
"Non ti ho chiesto come ti chiami moccioso" ribattè freddamente il tipo.
"Scusami tanto, sai stavo solo cercando di iniziare una conversazione pacifica" dissi con tono scocciato.
"Senti moccioso, io sono salito quì solo per saltare la fila, non certo perchè volessi parlare con te."
Ma come si permetteva? Io non gli avevo detto o fatto nulla di male e questa era la sua reazione.
Ci guardammo negli occhi per un millisecondo e fu allora che capii l'importanza di quest'uomo tra l'elenco di persone da evitare. No sul serio, se questo non fa uno sforzo io lo mando a fanculo.
"Comunque tu sai come mi chiamo, ora sono io che voglio sapere il tuo nome" gli dissi più per sfida che per vero interesse [se come no].
"Se ti dico come mi chiamo prometti che mi lascerai in pace?" Mi chiese quasi supplichevole. Potevo davvero essere così assillante? Se sì avrei sicuramente sfruttato la cosa.
"Va bene" aggiunsi solo.
"Levi, mi chiamo Levi"

Angolo autrice
So che il capitolo è corto ma ho preferito dividerlo in due parti per non farlo venire troppo lungo.
Ah e se non ho una foto che c'entra con il capitolo spammerò foto mlmlml di Levi ed Eren :)

Ah e vorrei farvi una domandina perché vedo che c'è molta indecisione: voi dite Levi o Livai?

in pista moccioso//ereri//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora