una camera condivisa

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-"Comunque dobbiamo parlare di quello che è successo prima, è successo tutto così velocemente ed io non ho capito tanto. Se ti va puoi spiegarmi di più, mentre ci prendiamo una cioccolata calda che ora vado a preparare"- dico alzandomi. In questo momento ho bisogno di spiegazioni, devo capire da quanto va avanti questa storia, e come sta Leonardo. Mi guarda e sorride -" Va bene allora ti racconto tutto. Nessuno si è mai interessato così tanto nel sapere come sto e nella mia storia."- dice guardando in basso. Solamente ora, dopo tutti questi anni, capisco perché Leonardo è sempre stato così cattivo e freddo. Mi alzo e vado in cucina. Preparo le due cioccolate e le porto su in camera. Prima di iniziare a parlare con Leo, prendo il mio pigiama e mi vado a cambiare in bagno. Stasera io e lui abbiamo tutto il tempo per parlare, perché come al solito i miei non tornano per cena e neanche mio fratello con la fidanzata, quindi siamo da soli. Mi cambio mettendomi una felpa larga, che prima apparteneva a mio fratello ma ormai è mia, e sotto mi metto dei pantaloni della tuta grigi. Mi tolgo gli orecchini e mi alzo i capelli in una cipolla. Cammino verso camera mia e vedo che lui sta già sorseggiando la sua cioccolata calda, mi siedo ed inizio a fare lo stesso. -"È da quando sono nato che è così. Litigano, lui la mena, e nessuno si accorge mai di niente. Lui gli mette sempre le corna e lei fa finta di niente, ma ieri notte ha deciso di smettere di stare al suo gioco. È finita molto male, e penso che divorzieranno finalmente. Mio padre menava anche me, quando tornava da lavoro nervoso, si sfilava la cintura e mi diceva  <<è per il tuo bene>> mentre io piangevo"-. Leonardo mi indica dei segni che non avevo mai notato sulle sue braccia, e sono i segni delle aggressioni del padre. -" Questa volta non potevo rimanere lì, era davvero troppo. La causa della mia freddezza è sempre stata questa, non mi sono mai potuto aprire con i miei genitori. Io ti ho trattata male, perché volevo ricevere l'attenzione che ricevevi tu. Volevo esistere, per una volta, agli occhi di mio padre e di mia madre."- dice guardando a terra, con le lacrime agli occhi. -" Tu per me esisti Leonardo."- Dico per poi abbracciarlo -"Ormai non sei più da solo, ci sono io"- dico per poi appoggiare la fronte sulla sua, così da guardarlo davvero negli occhi. È stato un attimo. Le sue labbra hanno sfiorato le mie, e si sono unite in un immenso bacio che significava tantissime cose per me. Abbiamo continuato a baciarci, finché non ci siamo staccati e ci siamo guardati, realizzando cosa avessimo fatto. Lui era fidanzato, e noi fino ad un giorno fa ci odiavamo. Cosa diamine è successo? Lo guardo e sgrano gli occhi. -" Scusami ma non possiamo, sei fidanzato."- Dico alzandomi.
-" Facciamo finta che non si successo niente, va bene?"- dice confuso. Sono successe tantissime cose in quei tre secondi di bacio. Non possiamo negarlo, c'era davvero qualcosa. -"Va bene."- affermo. Vedo che ormai si è fatto tardi, allora sorrido e cercando di dimenticare cosa è successo prima, esclamo -" Ordiniamo MC?"- allora lui sorride ed afferma -"Certo!"-.
Dopo l'arrivo del Glovo, mangiamo e ci alziamo per andare a lavarci i denti e dormire. Anteriormente esserci lavati i denti, andiamo verso camera mia, e ci infiliamo sotto le lenzuola. -"Buonanotte"- dico spegnendo la luce, -"Buonanotte"- Dice Leonardo prendendomi la mano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12, 2021 ⏰

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