Sono sveglia da un po' per via dell'ansia, mi sono svegliata verso le quattro.
Dalla mia camera sento la sveglia di papà suonare; sono le 06:00 e alle 07:30 abbiamo il treno.
Comincio a prepararmi mettendo un pantaloncino e una maglia; voglio stare comoda durante il viaggio.
Con noi ci portiamo dietro una valigia con all'interno le cose più fragili, tra cui il mio pc e i fogli più importanti di papà.
Mi siedo sul letto e, per l'ultima volta, guardo la mia stanza e comincio a provare un po' di malinconia.
Prima di uscire papà chiama un taxi che ci accompagna in centrale.
Alle 07:15 arriva il taxi e, per fortuna, non siamo tanto distanti dalla stazione.
Arriviamo e c'è già il treno; saliamo e prendiamo posto nei sedili a quattro.
Mi infilo le cuffiette e faccio partire la playlist da viaggio composta da canzoni tranquille.
Penso di essermi addormentata perché sento mamma scuotermi.
Siamo a Termini e aspettiamo il taxi che ci porterà nella nostra nuova casa.
Qui a Roma tutti sono frenetici, corrono con grandi valigie e c'è veramente tanto movimento, ma ciò non mi disturba perché sono sempre stata abituata al caos Milanese.
Dopo mezz'ora in taxi arriviamo; è una casa molto bella, è bianca e a due piani; molto simile a quello che avevo a Milano.
Entriamo e la casa è molto grande, il pavimento è ricoperto completamente di Parquet. Alcuni mobili già ci sono ed è tutto in stile moderno. È tutto così bello.
Salgo al piano di sopra e vado nella mia nuova camera; è grande e ancora da arredare, infatti pomeriggio andremo a comprare i mobili.
» Vedrai che ti troverai bene qui « dice mamma entrando in camera interrompendo i miei pensieri.
» Lo spero mamma « le sorrido.
Mangiamo qualcosa al volo, e poi andiamo in centro a Roma. Il caldo qui è triplicato rispetto a quello di Milano e già mi da fastidio.
Andiamo all'ikea alla ricerca della mia stanza.
» Ari, scegli quello che vuoi « dice papà guardandosi in torno.
» Sì papà, vorrei qualcosa di semplice « rispondo.
Dopo un'ora di ricerca scelgo una camera con il letto matrimoniale, una scrivania in vetro, una libreria bianca, un comodino nero e infine l'armadio bianco. Insomma, i colori che caratterizzano la mia stanza sono il bianco e il nero.
Usciti dall'ikea andiamo a iscriverci nella mia nuova scuola. Arriviamo e mi trovo davanti ad un grande edificio colorato.
Ad accoglierci c'è il preside.
» Te devi essere Arianna « esclama un uomo sulla cinquantina tutto composto.
» Salve, sì sono io « rispondo timidamente.
La scuola è davvero grande ed è piena di armadietti rossi intervallati dalle classi.
Siamo ancora ad agosto quindi non c'è nessuno.
» Prego, venite nel mio ufficio e vi introduco alcune cose « dice il presiede indicandoci la strada.
Si trova al piano superiore. Mentre raggiungiamo l'ufficio noto i graffiti sulle pareti, sono molto belli.
» Allora Signorina Arianna « dice richiamando la mia attenzione. » Questo liceo non è difficile, abbiamo professori ben preparati, ma pretendiamo il massimo dai nostri studenti « prosegue rimandando composto.
» Ora devo svolgere le faccende burocratiche con i tuoi genitori, se vuoi puoi andare a fare un giro per la scuola « aggiunge.
» Certo! grazie mille e arrivederci « dico accennando un sorriso e lascio la stanza.
Scendo al piano di sotto e comincio a guardarmi intorno.
Le aule sono aperte; entro in quella di filosofia e noto grandi banchi composti da due posti, delle pareti arredate con delle frasi una classica cattedra.
Vengo distratta da delle urla, esco fuori e vedo un ragazzo abbastanza alto che picchia un altro ragazzo. Dietro di loro arrivano altri due; uno di loro afferra per le braccia il ragazzo moro.
Rimango immobile con lo sguardo rivolto verso di loro.
Il ragazzo moro si gira e mi rivolge uno sguardo pieno di rabbia...
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il mio compagno di banco
Ficção Adolescenteuna ragazza di appena diciotto anni sta per lasciare Milano per approdare nella sua amata Roma, in cui condurrà una nuova vita e, soprattutto, diversa da quella Milanese.