Dimmi dove sei

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Ero rimasta abbastanza sconvolta dai fatti di quella nottata. Ormai erano le 5 del mattino e stava sorgendo il sole, rientrai in casa dal lucernaio senza rifletterci troppo su, e una volta dentro, mi ritrovai faccia a faccia con mia madre: "Ben tornata" mi disse.

Non avevo preso in considerazione questo particolare, ero stata fuori quasi tutta la notte, e rientrata in casa dalla finestra. Di solito lo facevo silenzionamente, quando ancora la casa era completamente buia, chi sa cosa avrebbe potuto pensare Freya.

"Scusa, sono andata sul tetto e mi sono addormentata" dissi con fare insicuro.

"Stavi parlando con qualcuno, ho sentito delle voci"

dopo questa frase cercai di mantenere la calma il più possibile, non era una novità mentire per me. Mascherai il mio stupore con la sufficenza.

"C'erano degli operai che stavano facendo dei lavori, hanno dato fastidio anche a me, e in più mi hanno chiesto di spostarmi" dissi con un'innata sicurezza.

Mia madre mi credette, almeno, penso che mi abbia creduto; sono sempre stata piuttosto convincente come bugiarda. Non ero abituata a mentire a mia madre, ma da quel momento in poi sentivo che mi sarebbe capitato molto più frequentemente, quindi avrei fatto meglio ad abituarmici.

Rientrai silenziosamente in camera mia e dei miei fratelli e indossai le cuffie, feci partire dei "subliminals" rilassanti con il rumore della pioggia e mi addormentai.

La mattina successiva, o meglio, il pomeriggio successivo, mi svegliai alle 14:30; quel giorno sarei dovuta di nuovo uscire con mia sorella, quindi avrei visto Eve, ma dopo quello che era successo durante la notte non sapevo quanta voglia avesse di rivedermi.

Scrissi un memorandum su un post it: "passa in biblioteca" e lo misi sul mio letto appena fatto. Infilai i primi jeans corti che mi saltarono all'occhio, quello marroni, eh una canottiera corta attillata, color verde militare. Decisi stranamente di sistemarmi anche i capelli, li sciolsi e li spazzolai, lasciandoli al naturale. Indossai le vecchie cpnverse nere di mio fratello, senza calze, e uscii con Estia. 

Durante il tragitto mi dovetti subire i commenti sul mio stile e modo di vestire, e anche sul mio atteggiamento menefreghista e dastidioso nei suoi confronti, "E' invidia" mi disse. Anche se l'ultima persona che avrei mai pensato di invidiare era lei.

Una volta arrivate dal gruppo cercai immediatamente di vederla, ma non c'era. Una nuova ragazza a quanto pare si era inserita nel gruppo, era la sorella di Julia, Nora.

"Hey Lori, ho fatto venire anche mia sorella, ha un anno meno di te". Era una bambina, si vedeva lontano un miglio e sembrava anche più piccola della sua età.

Feci un sorrisetto forzato fino a quando Estia non mi sgomitò, allora la salutai. Nora cercò di fare conversazione per tutto il pomeriggio, ma io volevo solo pensare a Eve e al perchè non fosse venuta, era forse a causa mia? Di quel bacio? Ad un certo punto presi coraggio e chiesi a mia sorella: "Ma la ragazza che c'era l'altra volta, Eve credo si chiamasse, perchè non è venuta?" Estia non mi degnò neanche di uno sguardo, ma rispose dicendo che aveva avvisato sta mattina presto che non sarebbe riuscita a passare. 

Avevo vapito da subito che lei e Eve non erano molto legate, forse si erano scambiate una parola l'ultima volta, ma in realtà non riuscivo neanche a ricordarlo. Speravo però che avrebbe saputo darmi una risposta, forse era a causa di un parente, forse i suoi genitori erano a casa, forse aveva da fare o forse era solamente stanca non avendo dormito la notte...

Più il tempo passava, più la mia testa si inondava di domande, fino a quando:

"Hey Lori!!" Disse una voce squillante proveniente da una ragazza bionda seduta di fronte a me;

"Ti abbiamo inserita nel nostro gruppo whatsapp!!"

All'inizio non capii cosa avrebbe significato quel gesto, quindi feci un cenno di approvazione col capo, ma ad un tratto realizzai. Presi frettolosamente il telefono dalla tasca e aprii il gruppo, scorsi nei partecipanti vedendo tanti numeri sconosciuti, fino a quando non arrivai ad un contatto con la foto di Eve. 

La memorizzai frettolosamente e poi le scrissi immediatamente.

Hey

Non ebbi risposta.

Da quel momento, controllai il cellulare ogni secondo per vedere se un messaggio avesse illuminato il mio schermo, illuminando anche quel triste e deprimente pomeriggio. Mi sentivo molto male, non capivo cosa avessi fatto di così sbagliato da scappare via senza degnarmi di uno sguardo, di una parola o di un saluto.

Dissi alle altre che avevo bisogno di una boccata d'aria, invece avevo semplicemente bisogno di vederla. Uscii dal locale il più velocemente possibile e mi ritrovai fuori, con le spalle al muro, accasciata ad una grossa colonna che speravo riuscisse al reggere il peso di quell'esasperazione. 

Avrei avuto bisogno di fumare, ma non avevo nulla con me e nessun pedone avrebbe lasciato una sigaretta ad una ragazzine, sapevo di non riuscire a reggere tutta quella tensione, Ero sull'orlo di un brutto attacco di panico quando ricevetti un messaggio.

Chiamami

 Non aspettavo altro, magari sentendo la sua voce sarei riuscita a calmarmi.

Dopo pochi squilli Eve rispose.

"Senti, ho fatto la stronza mi dis-"

"Ho bisogno di vederdi" dissi interrompendola e lasciandola spiazzata.

"Loraline tutto ok?", probabilmente aveva notato l'affanno nella mia voce.

"Sì, cioè no, cioè è complicato"

"Dimmi dove sei" disse

"Cos- Perchè cosa-"

"Dimmi dove sei che vengo a prenderti", "Mandami la posizione".

Esclamò senza darmi la possibilità di ripondere, poi chiuse la chiamata.

Ancora leggermente spiazzata aprii l'applicazione WhatsApp e le inoltrai la posizione, vidi il suo visualizzato e solo qualche minuto dopo un motorino si fermò davanti a me.

"Sali" mi disse porgandomi il casco.

Io anuii e ancora confusa salii sul motorino.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2021 ⏰

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