1960| 22/7

Chiunque legga questo scritto deve sapere che non sono qua per la mia pazzia. Sono stata portata in questo posto per aver provato ad indagare sulle attività che si svolgono dentro ad i manicomi locali. Mi hanno additata come isterica, allucinata e sofferente di personalità multipla. Tutti i miei effetti personali , che avevo quando mi hanno portata via, non so neanche dove siano. L'unica cosa che sono riuscita ad avere è questa penna, che ho rubato nella stanza del dottore quando questi mi ha obbligato a firmare il falso. Mi hanno messa in una cella infondo ad un lungo corridoio dove ci saranno circa 6-7 stanze e non di più. La mia è un quadrato che non possiede nessuna finestra , ma solo un lume ad un chiodo. Perde acqua ovunque ed i muri sono scrostati e scuri. Gli unici rumori che sento dalla stanza sono le urla dei miei vicini e gli spari , che si ripetono una volta alla settimana. Non ho un bagno e quello pubblico mi è concesso utilizzarlo solo ogni due giorni, non a caso la mia stanza è maleodorante, ma , mio ​​​​malgrado, non ho modo di pulirla. Ho una tunica bianca abbastanza lungamente da raccattare ogni sporcizia presente sul pavimento e come se non bastasse non ho contatti esterni ed è già due giorni che sono reclusa senza dire una parola a nessuno. L'unico diritto che ho è il piano. Ho una tunica bianca abbastanza lungamente da raccattare ogni sporcizia presente sul pavimento e come se non bastasse non ho contatti esterni ed è già due giorni che sono reclusa senza dire una parola a nessuno. L'unico diritto che ho è il piano. Ho una tunica bianca abbastanza lungamente da raccattare ogni sporcizia presente sul pavimento e come se non bastasse non ho contatti esterni ed è già due giorni che sono reclusa senza dire una parola a nessuno. L'unico diritto che ho è il piano.

1960| luglio

Stamani non mi bene, ho battuto alla porta per chiedere delle cure, l'unica cosa che ho sento ma sono state delle urla di rimando. Dopo un lasso di tempo indefinito qualcuno ha aperto la porta, ma non era per buone notizie.

"Doccia Mattutina"

Una secchiata d'acqua fredda venne a contatto con la mia pelle. Urlai. Una seconda secchiata.

Dopo essermi ripresa dalla doccia mi è stato concesso un pasto a base d'acqua e zuppa. La zuppa era grigiastra ed aveva un'odore nauseabondo.

Mi sento meno in me rispetto ad i giorni prima.

Credo che questo stia facendo l'effetto desiderato da mi tiene qua.

1960

Vedo delle persone nella mia strofa. Amici di infanzia che mi parlano e che tentano di aiutarmi.

Credo inoltre di aver preso qualche malattia perché non mi sento in grado di camminare e respirare nella norma. In compenso oggi nessun uomo del manicomio si è introdotto nella mia stanza, ma ho sentito che sono toccati ad i miei vicini.

19?

Oggi un vicino di stanza ha discusso con una guardia per il poco tempo concesso per il bagno.

La situazione si è scaldata e lo hanno portato via.

Quando è tornato sembrava non fosse neanche vivo, ma un morto che respira immobile con gli occhi persi nel vuoto.

Io ed i miei compagni stavamo morendo soffocati dalla paura.

Ci hanno anche portati nel cortile, ma faceva così caldo che ho sudato metà dell'acqua che mi rimaneva in corpo.

Tornata nel buco in cui ero esiliata ho ripreso la mia conversazione con i miei amici.

Qualche giorno dopo

Oggi i miei amici mi hanno istigata a tentare la fuga, inutile dire che mi hanno torturata e messa in una cella peggiore della precedente. Mi hanno anche punta con una siringa. Sono stanca.

Che giorno è?

Sto dimenticando chi sono, come mi chiamo, so solo che il mio stato sta peggiorando e che sono così magra da essere quasi trasparente. Mi alzo in piedi di rado , perché non riesco a a fare forza sulle gambe. Sono stata dal dottore che mi ha prescritto una cura per la mia malattia

Tanto tempo dopo

Mi hanno legata al letto dell'ambulatorio ed ho sentito una forte scossa. Volevo urlare , ma avevo un tappo nella bocca quindi ho tirato un morso a quello con tutte le forze che mi erano rimaste.

Cammino male, gli amici d'infanzia mi guardano senza parlare e non riesco a pensare.

1965

Oggi ho avuto visite , un uomo è venuto a pormi delle domande sul mio passato.

Mi ha chiesto se ricordavo di aver scritto un articolo su cosa c'è dietro ad i manicomi o se avevo informazioni che non mi riguardavano. Ho finto di non sapere, ma quell'evento ha reso più lucida la mia memoria. Sono pronta a scrivere una lettera di denuncia e nessuno mi fermerà.

1966

Ho finito l'articolo, un vicino di stanza ha distratto le guardie a mensa e sono scappata.

1967

Non è vero che la seconda è la volta buona, perché appena messi i piedi fuori dal manicomio mi hanno ripresa e la mia lettera di denuncia è finita bruciata come le mie speranze di salvarmi.

Non ho scritto fino ad adesso perché con tutto ciò che mi hanno fatto una volta tornata non ne ho avuto le forze quindi credo che non scriverò per un bel po'.

1967 (?)

Ho iniziato a fare tacche sul muro con una pietra presa dal cortile per segnare i giorni. Non mi arrenderò , a costo di morire. Mi manca tutto , ma continuerò ad attaccarmi alla vita.

1968

Sto male , ma non tornerò indietro. Cerco di non parlare con le "persone" che vedo in stanza sperando che in questo modo spariscano. Aggiornerò questo scritto il prossimo anno perché il mio inchiostro sta finendo.

1969

Questo sarà probabilmente il mio ultimo scritto per molteplici ragioni.

Intanto perché sono sicura che stanno cospirando per uccidermi.

Poi perché ho progettato un piano di fuga, sperando che la terza sia quella buona ,e dovrò concentrarmi solo su questo.

Arrivederci o Addio.





Lettera per Mark Evans e Marylin Evans

Dal manicomio di (nome censurato)

Buongiorno, siamo rammaricati di comunicarvi la morte di vostra figlia Carol che si è suicidata il 24/4/1970. Nonostante ogni tentativo di salvataggio eseguito non è stato possibile salvarla. Per ulteriori informazioni le lasciamo un numero da chiamare. Potrà ritirare gli effetti personali di sua figlia e la cartella clinica all'ufficio privato di Selena Parker, la direttrice del manicomio locale.Il cadavere è all'obitorio all'ultimo piano del manicomio, accordandovi con miss Parker deciderete voi se portarla via o se lasciare che la seppelliscano nel cimitero nei pressi della clinica.

Sentite condoglianze

P. Sparkle

racconti di passati e presenti difficiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora