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Jorge
Rivedere Jennifer ieri mi ha fatto uno strano effetto.
Da una parte, ho sentito il cuore stringersi al solo ricordo della porta chiusa in faccia quando mi ha lasciato, dall'altro non me ne importava niente perché volevo dedicare le mie attenzioni a Martina e così è stato.
Lo so che spesso sono uno stronzo strafottente, che faccio di tutto pur di dare fastidio, ma lo faccio solo con le persone che mi interessano e Martina dovrebbe capirlo visto che da quando è arrivata non le do tregua.

Quella serpe ieri ha anche provato a prendere confidenza con lei e io sapevo benissimo che prima di venire aveva fatto un grande discorso alle sue amiche per mettere in imbarazzo la nuova arrivata.
La conosco troppo bene, siamo stati insieme tanto tempo e di certo non riesce a farla franca con me.

Sono le undici e sono stesso sul letto; oggi il meteo prevede pioggia ed ho proprio voglia di starmene a casa.
Dalla prossima settimana ci saranno un po' di uscite di famiglia visto che sia Alejandro che mia madre hanno preso qualche giorno di ferie per poter stare con Martina e farle girare i luoghi più belli.
Io sono in pausa estiva e riprenderò a lavorare ad inizio autunno per affiancare Alejandro nei suoi nuovi progetti.

<< nessun programma per oggi?>> Martina è sulla porta che mi guarda.
<< da quanto tempo sei lì?>>
<< sono appena arrivata. Ti pare che passo il mio tempo a guardarti?>>
<< beh non saresti la prima...>>
Sbuffa.
<< anche oggi modesto...dai che si fa?>>
Entra e si siede sul letto.

Ha addosso dei pantaloncini molto corti e una felpa che la copre solo fin sotto il seno.

<< oggi starò a letto tutto il giorno. Vuoi farmi compagnia?>> mi stiracchio un po' e mi metto seduto.
<< rifiuto l'offerta e vado avanti. >>
Si alza in piedi e fa per uscire.
<< tanto ora ritorni.>> grido mentre scompare dietro la porta.

Dopo una mezz'ora eccola di nuovo sulla soglia.
<< lo avevo detto che saresti tornata.>>
Entra a passo deciso e inizia a tirarmi da un braccio cercando di farmi alzare.
Le faccio credere di avere abbastanza forza e mi alzo in piedi trovandoci faccia a faccia. La guardo leggermente dall'alto visto che lei è un po' più bassa di me.
<< che vuoi fare adesso?>>
<< sei tu la guida, che hai in mente?>> 
Faccio finta di pensarci un po' su e lei sembra crederci, ma in un attimo mi catapulto di nuovo sul letto.

<< ma daiii! Mi sa che scendo in spiaggia qui sotto casa allora.>>
<< tra poco inizierà a piovere...non le vedi le nuvole che si avvicinano?>>
<< non pioverà.>>
Esce correndo dalla stanza e dopo poco la vedo in spiaggia dalla vetrata della mia camera.
Fa avanti e indietro sulla riva, c'è qualche onda e c'è molto vento.

Mi sa proprio che la raggiungerò.

<< ti sei deciso ad alzarti dal materasso?>>
<< a breve ci ritorno...e tu con me.>>
<< ma mi annoio a stare tutto il tempo a letto.>>
<< Tinita, tu dici che io faccio sempre battute a sfondo sessuale, ma tu me le servi su un piatto d'argento.>>
Mi becco una pacca sul braccio.

<< ma smettila di chiamarmi così.>>
<< ma se ti piace da impazzire e ti fai rossa ogni volta che lo dico.>>
<< non è vero, non è assolutamente vero...>> inizia a gesticolare con un dito.

D'istinto l'abbraccio.
Non so il motivo, ma è come se avessi bisogno di stringerla a me.

Lei non dice niente. Si ferma tra le mie braccia per qualche secondo per poi staccarsi.
Nel frattempo inizia a piovere e anche forte.

<< dannazione, te l'avevo detto!>>
Io cerco di andarmi a riparare di fretta mentre vedo lei che invece si mette a volteggiare sotto l'acqua che le scorre addosso.
Ride e gira su se stessa e vederla così mi fa sorridere.
Questa ragazza mi trasmette spensieratezza, quella che mi è mancata per anni quando mio padre ci ha lasciati senza più farsi vivo.

Semplicemente amami. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora