Mafia curda

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Buongiorno, buon pomeriggio o buonasera; come vi ho detto ecco a voi una presentazione della mafia curda:

La criminalità curda è organizzata in clan su base familiare impegnate soprattutto nel contrabbando di oppio ed eroina tra Iran e Turchia: le spedizioni di droga, attraverso Cipro o Istanbul e poi i Balcani, raggiungevano gli Stati europei, dove vivevano numerosi immigrati curdi. Le autorità britanniche, statunitensi e turche sostengono che il PKK abbia complicità nel traffico di droga compiuto dagli immigrati curdi: negli anni '90 i guerriglieri del PKK avrebbero aperto raffinerie di eroina nella Valle della Beqa' sotto la protezione del governo siriano e sarebbero arrivati a controllare il 40% del mercato europeo dell'eroina e l'80% di quella venduta a Parigi.

Ma i curdi, chi sono? Partiamo dal principio.

Popolazione curda
I curdi secondo dei calcoli sarebbero tra i 35 e i 45 milioni sparsi nella Turchia sud-orientale, nell'Iran nord-occidentale, nell'Iraq settentrionale e nella Siria settentrionale. Sono stati vittima, nel corso della storia, di discriminazione, persecuzione e alleanze tradite, che ne hanno decretato la situazione attuale.
Sono il più grande popolo al mondo senza nazione, infatti, non esiste su nessuna mappa ufficiale.
Non sono né arabi, né persiani, né turchi, sono la quarta etnia del Medio Oriente. Per questo si parla di Kurdistan turco, iracheno, siriano (Rojava) e iraniano. Se il tutto si unisse politicamente, sarebbe tra gli stati più ricchi della regione, considerate le materie prime di cui dispone, dal petrolio alle risorse idriche. I curdi non hanno una loro lingua ma parlano una lingua di origine indoeuropea e vari dialetti. La religione prevalente è musulmana sunnita, sono molto conosciuti per avere una visione della religione aperta e tollerante. I Curdi in Turchia rappresentano circa il 20% della popolazione, in Siria, prima della guerra, circa il 10% della popolazione. In Iraq sono il 15-20%, in Iran sono una minoranza che copre l'8%, in Armenia sono poche decine di migliaia e sono invece circa 2 milioni quelli emigrati in Germania. Dopo il trattato di Sèvres sia in Turchia che in Iraq che in Siria ci sono stati molti tentativi di creare uno stato autonomo ma senza esito.

Storia
Le rivolte e le persecuzioni Curde iniziano circa 100 anni fa, nel 1920.
-1920: Trattato di Sèvres, è un accordo che sancisce la fine della prima guerra mondiale e dell'Impero Ottomano. In questo trattato ai curdi viene promessa la concessione di uno stato autonomo e il territorio destinato a loro rientra nell'altopiano del Kurdistan. Regno Unito, Francia e USA non mantengono la promessa e danno il permesso per la creazione di altri stati in quella zona.
-1923: Il generale Mustafa Kemal Ataturk fonda la Turchia moderna, questo stato, che è centralizzato e non favorevole alle minoranze, inizia una repressione militare contro i curdi, obbligandoli a rinnegare la propria lingua e "turchificare" i nomi propri.
-1946: l'Unione Sovietica vuole annettere l'Iran settentrionale e per stimolare le autorità locali incoraggia i curdi a creare uno stato autonomo, la Repubblica di Mahabad, che però venne rasa al suolo appena i sovietici si ritirarono.
-1958: Mustafa Barzani, un leader militare che combatte nella Repubblica di Mahabad, ritornò nel 1958 nel suo paese natale in Iraq e iniziò una rivolta nazionalista curda. Questa rivolta durò fino al 1970.
-1962: ad una buona parte dei curdi siriani viene tolta la cittadinanza, quindi perdono il lavoro, il diritto di voto e la possibilità di partecipare alla vita politica.
-1972:  Mohammad Reza Pahlavi, lo Scià di Persia, chiese a Richard Nixon, il presidente degli stati uniti, di sostenere i curdi nella rivolta in Iraq. Nixon accetta e arma i curdi con l'obiettivo di minare la stabilità del filo sovietico in Iraq. Questo sostegno verso i curdi da parte di Nixon, finì quando nel 1975 lo Scià di persia firmò un accordo con l'Iraq quindi gli stati uniti abbandonarono i curdi.
-1978: Abdullah Ocalan, un curdo con la cittadinanza turca, fondò il partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Il suo obiettivo era quello di creare una repubblica indipendente curda e secondo lui bisognava ricorrere alla violenza.
-1984: il PKK si insedia in Iraq settentrionale, trasformando il territorio in un campo di guerra contro la Turchia. Il partito iniziò a fare attentati terroristici,facendo così iniziare un conflitto che tutt'ora sta durando da 4 decenni.
-1987,1988: verso la fine della guerra tra Iran e Iraq, Saddam Hussein, iniziò un genocidio contro i curdi. Il limite di questo genocidio è stato con l'attacco chimico a Halabja, in cui le vittime sono state più di 5mila.
-1991: George W. Bush inizia a sostenere una nuova rivolta curda a nord dell'Iraq, centinaia di migliaia di curdi furono costretti a fuggire sulle montagne al confine tra Turchia e Iraq. Gli stati uniti per evitare il bombardamento vietano agli aerei di sorvolare gli stati uniti.

situazione attuale
Attualmente la situazione delle minoranze curde varia da Stato a Stato. Da circa 40 anni la regione è attraversata da conflitti di ogni sorta, che di volta in volta hanno interessato la Turchia, l'Iraq, l'Iran e adesso anche la Siria. In tutte queste situazioni i curdi, che costituiscono la più numerosa minoranza di questi Paesi, sono sempre stati coinvolti.
La Turchia dopo decenni di scontri a bassa intensità tra la minoranza curda e il governo centrale, che hanno portato a dislocazioni forzate e (negli anni Trenta) ad aperte persecuzioni della minoranza curda. Il PKK, partito dei lavoratori curdi, tra il 1984 e il 1995 ha ingaggiato un conflitto aperto con il governo di Ankara per l'autonomia della regione e del popolo curdo. Da metà degli anni Novanta il PKK è passato a chiedere una maggiore autonomia all'interno della Turchia arrivando nel 2013 a firmare un cessate il fuoco e una trattativa. Nel 2015 un attentato suicida ha portato alla fine del periodo di pace e al ritorno della tensione. Il partito dei lavoratori curdi attivo in Turchia e Iraq alcuni lo considerano un vero gruppo terrorista.
In Siria il regime di Assad, in passato, ha negato ai curdi il riconoscimento dei loro diritti elementari, ma non c'è mai stata una rivendicazione territoriale di autonomia, anche perché i curdi siriani vivevano un po' nelle due città principali, Damasco e Aleppo, e in parte nelle zone di Kobane, Afrin e Qamishli. Questo fino allo scoppio delle rivolte nel 2011 quando i curdi si sono uniti alle rivolte contro il regime e nel gennaio del 2014 hanno creato una zona di amministrazione autonoma intorno ai tre cantoni di Afrin, Kobane e Jazira, nella zona a nord-est della Siria, conosciuta come Rojava, una contrazione di Rojava Kurdistan, ovvero Kurdistan occidentale.
In Iraq la minoranza curda ha goduto per alcuni periodi di diritti maggiori rispetto ai curdi degli altri Paesi vicini. Ciò non di meno durante il regime di Saddam Hussein la situazione è peggiorata, prima con l'insediamento di arabi nelle aree a maggioranza curda, poi con una violenta repressione seguita al conflitto tra Iran e Iraq, culminata negli attacchi con armi chimiche intorno a Halabja che provoca lo spostamento di circa 60 mila curdi in Turchia. A seguito della seconda invasione americana dell'Iraq i curdi del Nord sono riusciti a creare una zona di amministrazione autonoma intorno a Erbil, Dohuk e nelle province di Sulaimaniya. Nel 2017 si è tenuto un referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno. Il 90% dei cittadini ha votato per l'indipendenza ma i negoziati con il governo centrale di Baghdad non sono mai partiti, e anzi il governo centrale ha riconquistato una parte dei territori che i peshmerga (forze armate del Kurdistan iracheno) avevano conquistato negli anni precedenti.

DONNE
Fino al secolo scorso le donne curde non avevano nemmeno un nome infatti venivano chiamate come figlia di questo o moglie di quello. Invece adesso le donne combattono sulle montagne più degli uomini, decidono di fare la resistenza senza chiedere permesso ai compagni. Finché la loro terra non è libera, loro non sono libere e per conquistare la libertà, combattono e rinunciano a tutto per combattere e diventare libere, stanno resistendo a torture e violenze pur di non tradire le compagne e restano in galera senza fare i nomi. Chi sceglie di entrare nel Ypj non può avere un marito e non può assumere sostanze alcoliche. Come viene detto prima, per le donne curde non c'è nulla di più importante che loro libertà, hanno un ruolo fondamentale nella guerra al terrorismo islamico. Spesso si arruolano sin da quando sono adolescenti e lo fanno con il consenso della loro famiglia o senza.

"combatteremo fin quando non vincerà" ( frase scritta in una lettera destinata a tutte le donne dalle guerriere curde)

Sfrutto tutto questo perché durante un lavoro scolastico dovettimo parlare proprio di loro, quindi spero vi siano piaciute queste spiegazioni molto precise su di loro.

Direi che per oggi basta così, ho anche esagerato! Noi ci sentiamo domani con la mafia Israeliana.

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