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Mi materializzai a casa di Chelsea subito dopo il lavoro, ma prima ero passato per casa a dire a mamma che non c'ero a cena.
La trovai a parlare da sola di spalle alla finestra, io mi materializzavo di fronte alla finestra, la abbracciai da dietro con un sorriso stampato in faccia, ma in realtà non ero per niente felice perché le dovevo dire delle cose.
"Oh, ciao Percy" mi salutò, ormai abituata che mi materializzavo a casa sua, mi aveva chiamato Percy e la cosa mi puzzava.
"Hai qualcosa da dirmi?" le chiesi, lei era un po' titubante "anche io. Inizia tu" prese un respiro profondo e si sedette sul letto.
"Sai che tra poco sarà il 1996"
"Be' sì è domani il primo gennaio"
"E mio padre  non sarà più il ministro. Volevo chiederti... mi amerai ancora?"
"Be' certo"
"Ho paura"
"Di cosa?"
"Di te... di me... senti, ci sono state un sacco di persone che erano mie amiche solo per mio padre e anche altrettanti fidanzati... non spiaccicare parola perché non te l' ho detto... e ho paura che tu sei uno di loro, potrebbe essere la più grande cavolata del secolo, ma io ho paura e... stavo pensando di darti del Veritaserum, tu ci stai?"
"Dove sta?"
"Quindi acconsenti?" fece un gran sorriso "È una piccola quantità, solo per una domanda"
"Acconsento" mise una mano nella tasca dei pantaloni e ne estrasse una piccola ampolla, la stappai e la bevvi in un sorso, mi sentì con la testa vuota, poi lei chiese: "Mi ami davvero?"
"Sì" poi ritornò tutto normale, la sentì buttarsi su di me e stamparmi un lungo bacio sulla bocca mentre mi toccava i capelli, lei li amava.
Rimanemmo così a baciarci per sì o no tre ore, poi ci staccammo.
Le volevo chiedere se lei si fosse stancata di me da un momento all'altro, ma non ce n'è era bisogno.

Weatherby |Percy Weasley|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora