Capitolo Primo

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"L'unica differenza tra l'eternità e il capriccio e' che il capriccio dura sempre più a lungo"
Oscar Wilde

. VIOLA

Quarto anno Liceo Classico Niccolo' Machiavelli. Sei mesi, dieci giorni, qualche ora dal mio diciottesimo compleanno.
Sono ormai una veterana di una scuola di elitè, qui si è diplomato Amato.
"Ma chi è questo Amato, poi.."
"Giulia, zitta. Non facciamoci subito beccare.. la scuola è appena ricominciata e l'anno è ancora lungo." Oddio ricomincio a fare la vecchia. Meno male che mi sono data un contegno altrimenti mi avrebbero messo tra le Arpie.. sai che gioia..
Giulia è da sempre la mia migliore amica, non ricordo esattamente quando ho deciso che doveva diventarlo, la frequento dai lontani tempi dell'asilo, ma quando in quinta elementare ha sceneggiato la storia lacrimevole del suo cane morto per evitare che la maestra avesse tempo di scoprire che non avevo fatto la lezione non ho avuto più dubbi che lo sarebbe rimasta per sempre ..
Nessun'altra amica risponde come lei al mio ideale romantico di amicizia, qualcosa che valga la pena di un giuramento di eterna fedeltà, una condivisione, una compassione nel vero senso etimologico del termine com-patire, provare insieme. Per un amico gioisci nel momento della sua felicità conquistata e peni per le sue pene, soffri con e per lui. Solo nell'adolescenza tali nobili sentimenti sono sinceramente possibili, i ragazzi a questo delicato periodo della loro esistenza uniscono una purezza di sentimenti, una genuinità di principi che li porta al bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata verso qualcun altro. Uno stato di grazia, un legame fondamentale. Giulia è la mia prescelta. Da sempre, per sempre.
La nostra classe è composta da tre "ranghi" : in prima fila i "secchioni", quelli che sudano sui libri. Tra loro l'unico personaggio degno di nota è tal Sacchi, ancora mi riesce male ricordarne il nome, tanto lui è "il Nonno". Appena l'Alce, l'insegnante di latino entra in classe e sfoglia con la sua solita aria stanca e disillusa il registro per interrogare noi cantiamo in coro con gran smanaccare verso il povero compagno sulle note di una vecchia canzone: "Una lacrima sul viso dice chiaramente: oggi vengo volontario e ci prendo cinque." E giù incitazioni ingloriose e pacche al povero nonno che dopo tutte le classi ripetute ha trovato in noi dei commilitoni affettuosi. La prof resiste un po' a implorare con un fil di voce che non arriva nemmeno ai primi banchi di far tornare la quiete, ma il dado ormai è tratto.. La sventurata al cinquanta per cento delle volte scoppia a piangere. Poverina, l'abbiamo esaurita, un po' mi dispiace lo ammetto. E' vero prendere in giro l'Alce  lì per lì è divertente; tutto in lei, il suo sguardo demotivato, il suo volto pallido senza luce negli occhi fanno pensare ad un condannato più che a una risposta a una vocazione per l'insegnamento a vita. C'è chi si tocca quando lei passa. Dicono che porti sfiga. Fa parte delle tante leggende che circolano appena entri in una scuola nuova. Non sai bene da cosa nasce, ma fai tuo il nuovo bagaglio di informazioni e ti comporti di conseguenza. Mi sono sempre domandata se lei sappia di questa brutta diceria e se magari in cuor suo ne soffra pure, ma alla fine vince sempre la legge del branco così quando la vedo le faccio tutta una serie di scongiuri dietro e mi sento non so se più tranquilla, sicuramente più uguale agli altri. Lei d'altronde ha accettato il destino di chi non riesce a domare la sua classe con pacata rassegnazione e a parte qualche lacrimuccia non dà cenni di reazione.
Qualsiasi percorso abbia spinto questa donna tra di noi bisogna ammettere che alle volte siamo proprio crudeli con lei, di quella crudeltà spavalda senza remore, senza sensi di colpa che solo a questa età è possibile, quando ancora non si è sperimentato il dolore sulla propria pelle e non si ha ancora una vaga idea di che effetto possano fare le angherie altrui dall'alto della nostra sicurezza, dal nostro crederci al centro del mondo, dal nostro ritenerci il solo universo da rispettare.
Dicono che sia un'antipatica di prima categoria, una strana, una mezza strega. Nubile, vive da sola con i suoi gatti e forse ha perso la testa completamente per questa solitudine. Forse. Che ne sappiamo noi davvero della sua storia? Ma per queste caratteristiche si è meritata, sì si è merita, gli scherzi dei rimandati a settembre che negli anni le sono costati un lungo elenco di ruote di bicicletta forate, spazzature tirate nel suo giardinetto, sassi dai più arrabbiati contro i vetri di casa..
C'è una frase famosa (sì lo so vivo per le citazioni, ha ragione Giulia, ma è più forte di me, attraverso di esse trovo la chiave per leggere il mondo) pronunciata da Giuseppe Mazzini: "La libertà di ognuno finisce dove inizia la libertà dell' altro". Il rispetto dell'altro deve sempre essere preso in considerazione nel nostro agire. Per dirla alla Mazzini, nemmeno la nostra prepotente libertà adolescenziale ci autorizza a ledere la libertà di essere quello che vuole di un altro essere. Mai giudicare alle apparenze, mille storie possono aver contribuito a rendere una persona debole, antipatica, o qualsivoglia difetto che siamo sempre pronti ad attribuire a chi ci appare "diverso".
Si dovrebbe stendere sempre una lista delle cose che ci piacciono nell'altro così da approcciarsi con miglior animo ai rapporti interpersonali invece di mettere sotto più facile accusa i più evidenti aspetti negativi. E comunque ognuno è libero appunto di essere quello che vuole.
Al secondo banco le Arpie. Esseri immondi, non abbiamo canzoni per loro, le guardiamo prendere appunti con il loro fare altezzoso, distante mille mondi dal nostro, incutono una sorta di terrore tra noi della seconda fila. Negoziare suggerimenti o versioni con questi strani essere è altamente improbabile. Raramente parlano con il resto della classe, hanno un gergo, un modo di atteggiarsi, di sogghignare, interagire e guardare tutto loro. Quelli della prima fila i secchioni, con loro sì che si negozia facile una versione di greco indecifrabile, un riassunto veloce dell'ultimo minuto della lezione di filosofia da preparare per il giorno stesso. I secchioni ci ammirano, i secchioni vedono in noi quel mondo che loro presi dal loro ardore per lo studio hanno ormai solo modo di guardare da lontano attraverso di noi, attraverso le riviste, le foto patinate che passano tra i nostri banchi durante le lezioni. Quel mondo a cui hanno rinunciato per amor di Tacito, Platone e Seneca, un po' ce lo invidiano. Non lo snobbano o sostituiscono come fanno le Arpie.
Per un pugno della nostra libertà ci cedono il loro aiuto prezioso. A renderli contenti basta davvero poco: una sbirciatina ai nostri diari pieni di vita vissuta, non solo studiata, un DVD da guardare a casa o un vecchio numero di una rivista di moda.
Nelle ali estreme di tutte le file, sfuggono a ogni controllo i Malavoglia, per lo più ripetenti, disinteressati ad inglobarsi realmente con un qualsiasi rango della classe. Figli di papà obbligati alla scelta del Liceo perché l'ha frequentato il nonno o il bis nonno, senza furia di terminare gli studi, tanto hanno già tutta la vita pianificata secondo i progetti familiari. Futuri manager importanti e famosi anche senza riuscire a ben declinare nemmeno la prima declinazione. Stanchi, annoiati un po' da tutto rimangono distanti nei loro atteggiamenti altezzosi. Con loro manteniamo rapporti di convenienza comunque di rispetto.
La mia media dei voti non scende mai sotto la sufficienza piena, in italiano ho addirittura un bel sette allo scritto. Adoro fare i temi, scrivere è da sempre una mia grande passione.
Integrarsi non è stato un problema, Giulia ed io risultiamo sembra molto carine e questo nel mondo di oggi è un ottimo lasciapassare. Senza problemi siamo state ritenute degne di entrare nel gruppo chiuso degli "in" e dopo i primi giorni ci siamo guadagnate il posto in seconda fila.
Andiamo spesso al cinema insieme, mangiamo la pizza a casa dell'uno o dell'altro, ascoltiamo musica dietro alla facciata di un pomeriggio di ricerca di studio.
Ma la cosa più bella che facciamo insieme è andare alle feste. Non solo nostre e comunque la cosa più tosta è che le facciamo con i ragazzi più grandi. Le più emozionanti sono i diciottesimi.
Le feste del Liceo non hanno nulla a che vedere con le festine delle Scuole Medie, iniziano e soprattutto finiscono molto tardi. Non vai accompagnata e attesa per ore sotto casa, ma ti muovi libera in motorino. La libertà tradotta su due ruote, lo status simbolo dell'adolescenza. Giulia ed io, nemmeno a dirlo, abbiamo lo stesso Scarabeo colore rosa. E non è la sola cosa che abbiamo voluto assolutamente uguale, la lista prevede tra gli oggetti irrinunciabili al pari del motorino, lo stesso telefonino Nokia con un centinaio di ciondoli di Hello Kitty e gli stessi Rayban a goccia specchiati da usare indistintamente al sole e all'ombra. Vestiamo in jeans, Puma e magliette che scoprono l'ombelico, ma non disdegniamo nemmeno le gonnelline molto corte e i vestitini svolazzanti da accompagnare agli stivali bassi di camoscio. Il nostro accessorio preferito sono infatti le scarpe.
La mia mamma fin da quando ho ricordi coscienti di me e di lei insieme mi ha inculcato questo mito: le scarpe come feticcio di ogni donna, in grado di trasformare lo stesso abito da sportivo ad elegante, la risoluzione decisiva per ogni look. Sarà che una volta camminavamo scalze, sarà che il riscatto della femminilità acquisita nei secoli dei secoli lo dobbiamo alla possibilità di indossare una scarpa con il tacco che ti fa una gamba infinita, ma averne un paio di quelle che hai adocchiato in quel negozietto diventa quasi un'ossessione, una necessità. Come quella volta per delle deliziose infradito rosa con tutte le perline in estate. Quando le ho viste in quel negozio di Forte dei Marmi il mio cuore si è fermato, me le sono immaginate indosso con i jeans chiari appena svasati e ho pensato che se le avessi avute, tutto per me sarebbe stato possibile. La mamma quel giorno era con me ad aiutarmi a fare shopping per l'imminente vacanza estiva in college, mi ha guardato splendere in quella visione, non ha osato fiatare, erano davvero troppo care e assai accessorie. Non ha parlato, ma ha capito, è entrata in negozio sicura, ha chiesto il numero trentotto delle scarpe candidate ad entrare nei miei sogni proibiti, ma soprattutto ha pagato senza esitare i cento venti euro che non è un prezzo molto ragionevole per un paio di ciabattine. La mamma non mi ha mai viziato, mi ha sempre insegnato ad avere valore del denaro, posso spendere quello che voglio ma solo attraverso la mia paghetta mensile. Spesso per compiere qualche follia adolescenziale rimango a secco per tutto il resto del mese. Ogni tanto però mi concede un extra, un regalo e la cosa più bella è che lo sa fare sempre attraverso i miei occhi.. Ha davvero qualcosa di magico il legame di pancia che esiste tra madre e figlia, almeno esiste tra noi due!
Per il resto io e Giulia facciamo tutto quelle che più o meno fanno tutte le ragazze della nostra età. Andiamo al cinema con gli amici, leggiamo i libri di Moccia, guardiamo film che ci fanno sospirare e abbiamo le camere piene di riviste con tutti gli ultimi gossip dei personaggi dello spettacolo di cui ci piace seguire le vicissitudini. Giulia idolatra Vittoria, ex Spice Girls, ma soprattutto moglie di David Beckham, giocatore di calcio, modello, sponsor di ormai abbiamo perso il conto di quante marche.. insieme valgono un patrimonio insomma.
"Viola, ma ti rendi conto quanto è magra?!? Come farà? Sicuro ha un personal trainer.. Sono o non sono la coppia più bella del mondo..?"
" Deve essere una bella responsabilità sapere di essere i più belli. Una fatica dover pensare sempre a essere fighi, sorridenti, perfetti insomma.. Non riesco a immaginare una vita così.. forzata".
"Se tu vivessi a Los Angeles in una mega villa con otto bagni forse ne avresti un'idea.. Fatica.. A che devono pensare di altro? A come vestirsi, a quante persone invitare alla loro prossima festa, al nuovo taglio di capelli, a fare shopping con la sua amica Kate! Anzi sono convinta che passano molto del loro tempo libero a pianificare con i giornalisti i gossip da far uscire sui giornali così la loro immagine ne guadagna.."
"Può anche essere, ma io non mi cambierei mai con loro, tutto troppo complicato, troppo costruito, troppo.. troppo."
"Io invece subito!!! Ne avrei in mente delle belle..!"
Non ne ho dubbi.
Giulia è la mia migliore amica, ma a volte è proprio esagerata. Come nella sua fissazione di voler uscire con Grandi, pluriripetente del Liceo scientifico. Gira voce che là si divertano parecchio: i ragazzi salutano confidenzialmente il Preside, si fermano nei corridoi a chiacchierare tra una lezione e l'altra, nei bagni si fuma, si scrive sciocchezze sui muri e si ride fragorosamente tra una lezione e l'altra. Si narra che l'altro inverno il Preside abbia concesso la sospensione di tutte le lezioni per vedere la neve che da tempo non cadeva a Lucca. Da noi nemmeno a immaginarle queste cose, viviamo nel rigoroso ordine militaresco, le lezioni non sono state sospese nemmeno quando gli altri alunni delle altre scuole in sciopero sono venuti a tirare sassi contro il portone della scuola per invitarci ad unirci alla protesta. Il preside soprannominato "Il Generale" ha uno sguardo duro, autorevole, di ghiaccio. Meglio non doverci avere mai a che fare insomma. Uno che se lo incontri fuori scuola, diciamo a fare la spesa, ti meravigli che possa compiere cose appartenenti all'umana condizione..
Ma torniamo alla sbandata di Giulia che mi viene mal di pancia se penso ancora al Preside. Tampina il poveretto giorno e notte, dice che nella società moderna sono le donne che devono prendere l'iniziativa con questi uomini un po' pigri che preferiscono una giornata di Play Station o una partita di calcetto a un'uscita romantica. Sarà ma secondo me lo sta asfissiando.
Giulia mi piace perché riesce sempre a stupirmi, e non sempre in senso positivo. Stamani per esempio è saltata nel mio letto all'alba tutta eccita e non riesco ad immaginare cosa abbia di così urgente da comunicarmi a quest'ora..
"Indovina un po' con chi andiamo al Bowling stasera? Con il Grandi!!!!!!!!"
"Non vengo a reggerti il lume!".
Non riesco ancora bene a connettere dal sonno.
"Malfidata, ti chiederei questo?! Indovina che appuntamento ti ha combinato la tua amica!!?"
"A quest'ora non mi vanno gli indovinelli Giulia. Di cosa stai parlando? Da dove sei sbucata poi?"
"Uffa!! Tua mamma ha ragione. Rilassati e goditi il risultato del mio lavoro.. fosse per te nonostante tutti gli ammiratori che hai moriresti vergine con in un cuore un unico grande amore mancato.. E comunque se ci tieni tanto a saperlo sono entrata dalla porta con la copia delle tue chiavi che mi hai regalato in segno di amicizia!"
Giulia. La persona più importante della mia vita, dopo la mamma naturalmente. Le ho regalate le chiavi di casa mia il giorno del suo diciassettesimo compleanno. Volevo farle qualcosa che fosse davvero speciale come la nostra indistruttibile amicizia. Le avevo incartate in un foglio di quaderno con scritto: "L'amicizia è il sommo bene. Epicuro. Mea casa tua casa!! T.v.b. Viola" Quando ha ricevuto il mio regalo eravamo entrambe emozionate, ha versato anche una lacrima e il mascara è sbafato un po'.. era davvero graziosa in quello sguardo felice e mi ha abbracciato forte dicendomi che anche lei mi voleva un sacco di bene..
Ma sono così stanca adesso.. non connetto subito come te la mattina amica, eppure dovresti saperlo dopo secoli di frequentazioni. Twin sisters, sorelle gemelle, ci siamo date anche uno pseudonimo da usare in necessità: Maria Sole tu, Maria Luna io.. ci sarà un motivo per la scelta, no?
Ma un attimo, si accende una lampadina.
"Cosa hai combinato Giuli????!!! Cosa c'entra adesso la storia di Luca? Sono cavoli miei come gestisco la mia vita sentimentale!"
Non vorrei essere così brutale ma non ho ancora tirato giù il mio caffè mattutino e l'argomento scotta... Ok. Supponiamo che abbia ragione a menarmela tanto con le sue freudiane supposizioni per cui non mi metto mai seriamente con nessuno perché ho idealizzato Luca dai tempi delle Medie e nessuno nel mio immaginario può competere con lui, ma perché venirmi a fare la predica stamani?
"Guarda che a Londra ho avuto una storia con un ragazzo italiano continuata a distanza per qualche mese anche tornati a casa, non basta a dimostrarti che so guardare oltre?.. Ma che predichi tu invasata di bulli platinati che si truccano anche per andare in bagno!!"
"Lascia perdere il romano. Quando sei tornata hai detto che baciava da schifo! Il massimo che ti possono strappare è un'uscita al cinema, poi blocchi sempre tutto sul nascere.. "
"E certo sono loro che bloccano la cosa sul nascere dicendo o facendo sempre qualcosa che non mi piace!"
E parte la prima cuscinata.
"No Viola. Di bloccato ci sei soltanto tu!! Comunque stasera ti ho combinato un appuntamento con il tenebroso dei tuoi sogni. E per la cronaca il bullo platinato si chiama Stefano e ieri sera ci sono andata! ".
Le parole mi arrivano confuse, lontane, sento all'improvviso un vuoto allo stomaco, un mancamento. Non è esattamente fame.. forse fifa? Sempre per Effe iniziano entrambe!
Necessito all'istante di una doppia razione di caffè. Mi trascino dal letto alla cucina, mi tremano le mani, ma Giulia si fa prendere dalla frenesia..
"Corri e fottitene dell'orgoglio. Ci fosse anche solo una possibilità.. giocala, giocala, giocala!!!!!" E canta e balla le note di Vasco per la cucina e il sole adesso entra prepotente da tutte le finestre di casa.
"Ieri sera ho incontrato il mio principe al pubbino, avevo bevuto un po' troppa birra forse, ma come si dice? In vino veritas! Lui non mi ha mai tolto gli occhi da dosso come ormai fa da un po' di giorni e alla fine ho deciso che se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto! Morale della favola ci siamo scontrati non troppo casualmente nella calca di gente, ci siamo guardati e roba da non crederci! Ci siamo iniziati a baciare come se nulla fosse e così per tutta la serata. Alla fine ci siamo scambiati i numeri di telefono e ci siamo dati appuntamento al Bowling"
Mi arriva un cuscino in faccia, resto immobile, non ho più voglia di scherzare
"E cosa c'entro io in tutto questo?"
"C'entri eccome perché mi è subito arrivato questo SMS, leggi: - Domani sera vengo con Luca. Dice se porti con te la tua amica- Allora che dici adesso? Sono o non sono la tua migliore amica? Guarda cosa ti ho combinato!"
E' incredibile come la vita sia una somma di istanti, decisioni senza peso, azioni tue o magari altrui e un istante dopo il tuo percorso è segnato, ha cambiato vertiginosamente rotta.. Lui ha chiesto di me!! Luca ha chiesto a Giulia di portarmi!!!! Sta accadendo a me, non ci credo..
"Ma non ha fatto nomi. Magari non sono io.."
Altra cuscinata, questa volta più forte. Almeno sono sicura che sta accadendo proprio, sono sveglia, è tutto vero.
"Sì hai ragione, forse intendeva una delle Arpie! Giulia, fattene una ragione, i sogni possono avverarsi talvolta.."
"Mamma! Che ci fai già in piedi?"
"La domanda non è questa! Piuttosto cosa ci fate voi due alzate a questa ora?"
Ma lo vedo subito, non è arrabbiata. Forse un velo di tensione sulle labbra, ha capito che qualcosa bolle in pentola. Alla nostra età per una mamma il pericolo è sempre in agguato. E non ha tutti i torti.
"Questione di vita o di morte mamma!! Ho bisogno di te come non mai: cosa cavolo mi metto stasera?"
Mi osserva come se fossi un marziano, in realtà cerca di leggere le mie nuove emozioni, ciò che mi aspetta, ciò che aspetta lei.. E forse vorrebbe tornare per un attimo a vedermi bambina quando impuntavo i piedi per avere un altro biscotto. Ma è solo un attimo, lei come nessuna mai lo sa. Lei, l'adulta bambina non ha dimenticato. L'adolescenza va vissuta in ogni sua meraviglia e questo è il mio "tempo delle mele". Per succhiare tutto il midollo della vita. Senza paure. Senza indugi. Senza paracadute. All'ultimo respiro.
"Che anno è.. Che giorno è... Questo è il tempo di vivere con te.. Le mie mani come vedi non tremano più e ho nell'anima, in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore. E poi amore ancora amore amor per te. Fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie" Lucio Battisti

Luca e ViolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora