☮︎ 𝓼𝔀𝓮𝓮𝓽 𝓰𝓪𝓻𝓭𝓮𝓷 ☮︎

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Sono passate tre settimane dall'inizio delle lezioni, sono passate tre settimane da quando cerco di avere una vita sociale invano, sono passate tre settimane dall'ultima volta che ho visto il mio "coinquilino". Ogni tanto di notte penso torni in stanza ma solo per qualche minuto, a fare chissà cosa. Non che mi importi più di tanto, spero solo non si sia cacciato in guai seri nei quali per qualche ragione potrei finire in mezzo anch'io.

Con questi pensieri mi alzo reduce dall'ennesima notte insonne, faccio una doccia veloce, scendo in mensa per prendere un caffè e mi avvio verso la mia aula.

È ora di affrontare un'alta giornata.

Una volta entrato mi siedo al mio solito posto nella terzultima fila a destra, circondato da posti vuoti, e preparo il blocco per prendere appunti.

All'inizio ho avuto difficoltà a entrare nell'ottica di questa facoltà, ma piano piano ci sto riuscendo, e studiare mi distrae, cosa che mi può fare solo piacere.

Arrivata l'ora di cambiare libro mi accorgo di averne lasciato uno in camera. Chiedo educatamente all'insegnante di andarlo a prendere e ricevuto il permesso esco silenzioso dalla classe.

Davanti alla porta del mio alloggio c'è una ragazza che sta osservando in un mazzo abnorme di chiavi in cerca di chissà quale.

«Mi scusi, ha bisogno di qualcosa?» le chiedo.

«Oh, sì grazie. Sto cercando il signor Jeon Jungkook, mi risulta alloggi in questa stanza»

In realtà non so se sia il nome del ragazzo misterioso, non ho avuto l'occasione di chiederglielo.

«Uhm, sì certo io sono il suo compagno di stanza, Park Jimin. Non penso ci sia in questo momento, se vuole può dire a me e glielo riferirò il prima possibile» propongo con un sorriso.

«Certo, devo solo consegnargli questa lettera. È un avvertimento perché non si è presentato a nessuna lezione dall'inizio del mese. Se non inizierà a frequentare regolarmente, il rettore sarà costretto a provvedere» dice con tono serio.

«Gliela darò non appena lo vedrò stia tranquilla»

«La ringrazio signorino Park, arrivederci e buona giornata» dice infine allontanandosi.

«Anche a lei»

Chissà perché non viene alle lezioni...
Ha quel nome... quel bellissimo nome...

Scuoto la testa come a volermi riprendere ed entro velocemente per recuperare il libro .

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Certo che il cibo qua lascia proprio a desiderare...

Mentre continuo a rimuginare se mangiare o no, scorgo con la coda dell'occhio colui che sovrebbe essere Jungkook uscire dalla mensa. Lo riconosco perché ha la stessa felpa che aveva la prima (e ultima) volta che l'ho visto.

Oggi non me lo faccio scappare, per il semplice motivo che è mio dovere dargli la lettera e avvisarlo di quello a cui protrebbe andare incontro.

Scatto dalla sedia iniziando a rincorrerlo, gira per un corridoio piuttosto isolato e con le ultime forze che mi rimangono mi sporgo e afferro il suo braccio.

Lui si scosta malamente.
«Che cazzo vuoi? Si può sapere perché mi stai seguendo?» sbotta.

«I-io devo darti questa - gli porgo la lettera - è un avviso perché non ti presenti da quasi un mese alle lezioni»

Apre la busta e dopo averla letta al volo se ne va e sparisce dietro l'angolo.

Ma che problemi ha?

Con un sospiro torno indietro, ma evito la mensa, ho perso l'appetito.

Mentre girovago nei corridoi la debole luce di un venerdì di ottobre traspare dalle finestre e mi fa guardare fuori. C'è un bellissimo giardino interno nell'università. Potrei andarci.

Eccolo qui, è davvero grazioso, e l'aria è tranquilla, decisamente diversa dal caos che governa l'università e l'intera Busan.

Passo con lo sguardo tutta l'area per cercare un posto dove mettermi e mi soffermo su un albero di magnolia che mi attira da subito, così mi avvicino.

Albero piuttosto insolito da trovare.

Ma prima che possa sedermi noto un ragazzo con le cuffie, che si accorge subito della mia presenza.

«Oh scusa, n-non volevo disturbarti» balbetto già apprestandomi ad andare via.

«Tranquillo, vieni, siediti pure» mi invita con un sorriso.

Leggermente titubante mi accomodo vicino a lui, che subito mi porge una cuffietta.

«È lofi hip-hop, ti va di ascoltare?»

«Certo, grazie» rispondo sorridendo.

Appena indosso l'auricolare una dolce melodia pervade le mie orecchie. È così piacevole, mi trasmette serenità.
Socchiudo gli occhi rilassandomi e facendomi cullare dalle armoniose note ritmate.

«Si sta davvero bene qui» ammetto.
«Vero, è come una piccola finestra di pace lontana da tutto» risponde il ragazzo alla mia destra.

Rimaniamo lì per non so quanto tempo, fin quando il mio telefono non mi avvisa delle lezioni pomeridiane.
Malvolentieri tolgo la cuffietta e la riconsegno al proprietario.

«Grazie mille, la musica è davvero bellissima»

«Figurati, sono contento ti sia piaciuta»

«Io sono Namjoon» aggiunge e sorride facendo notare le sue fossette.

«Io sono Jimin, piacere di conoscerti» dico facendo un sorriso a mia volta.

«Piacere mio, ci vediamo allora»

«Certo, ora vado a presto Namjoon» lo saluto.

Mi incammino verso l'aula di anilisi matematica, uno dei corsi che odio di più perchè non ci capisco assolutamente nulla e che mi fa sentire un idiota, ma contento, perchè ho conosciuto una persona che mi ha fatto un'ottima impressione, e con la quale spero di fare amicizia.

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Angolo autrice

Ehi, dopo mesi di assenza sono tornata. Scusate ma è stato un lungo periodo davvero stressante e difficile, sono contenta di averlo superato e mi impegnerò per non ritrovarmi mai più in situazioni del genere.
Questo capitolo è un po' noioso e inutile, ma vi prometto che presto la storia inizierà ad essere più interessante. Sto già scrivendo i successivi capitoli e cercherò di essere più costante con gli aggiornamenti.
Ne approfitto per fare gli auguri di buon anno a quelle due persone che staranno leggendo (se ci sono) e spero davvero che questo anno sia migliore e soprattutto DIVERSO dal 2020 e 2021.
Vi voglio bene, alla prossima ♡

𝐒𝐭𝐢𝐥𝐥 𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐘𝐨𝐮᯽JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora