Howard's pov
Mi rigiro la pallina da baseball tra le mani, poggiando la mazza contro il muro della casa di Rogers e accomodandomi in una delle sedie che hanno messo in giardino, osservando l'alba bagnare il prato con i suoi raggi e dare una nuova luce al paesaggio.Steve ha già iniziato a sistemare questo posto per l'arrivo del figlio, comprando un gazebo nuovo di zecca e piantando alcuni piccoli alberi attorno, mentre in una zona del prato ha trovato lo spazio per mettere un'altalena e uno scivolo, mentre da quanto so ho anche ordinato una piscina per l'estate e una sabbiera in legno.
Torno a guardare la pallina, immaginando come si stravolgeranno le nostre vite quando un piccolo Rogers verrà al mondo, ma appena un sorriso involontario riesce a sfiorare le mie labbra il motore di una macchina in avvicinamento mi riporta al presente, facendomi alzare gli occhi di scatto e vedere due uomini avvicinarsi all'abitazione e scendere l'auto senza fare caso a me.
«Io continuo a pensare che non sia una buona idea» borbotta uno dei due, la cui voce mi è alquanto familiare
«Sousa, piantala» lo blocca l'altro, che riconosco come l'agente Thompson «Ti ho già detto che-»
«Salve!» esclamo, andandogli in contro e spalancando le braccia «Ma che sorpresa! Cosa ci fanno due gentiluomini come voi da queste parti?»
«Stark?» mi chiama Daniel, visibilmente sorpreso «Cosa ci fai tu qui, invece?»
«Mi alleno a baseball. Insomma, se Peggy avrà un maschietto qualcuno dovrà insegnarli questo sport e vederlo diventare un campione, no?»
«E vorresti prenderti tu questa responsabilità?» chiede Jack inarcando un sopracciglio, mentre io vado a recuperare la mia mazza
«Ovvio. Certo, anche suo padre sarebbe una figura adatta, ma io sono sicuramente meglio» accompagno le mie parole con un lancio, colpendo la palla perfettamente e indirizzandola verso l'auto, colpendo il tettuccio e lasciando una piccola ammaccatura
«La mia macchina!» grida il biondo, portandosi le mani tra i capelli e facendo di tutto per ignorare il mio sorriso vittorioso
«Visto, ho bisogno di un po' di pratica, anche se sono già molto bravo. Quello era un "via da qui se non volete finire nei guai", nel linguaggio sportivo»
«Siamo venuti a ritirare del materiale per l'ufficio» continua lui, visibilmente irritato, mentre Sousa sembra solo poco convinto «Un quaderno contenente alcuni documenti importanti, per la precisione. Maggie se l'è portato a casa per finire un lavoro, ma poi è andata in missione senza riportarlo alla base. E adesso ci serve»
«Okay, seguitemi» rispondo con una scrollata di spalle
Sapevamo da tempo che l'SSR avrebbe usato una scusa del genere per infiltrarsi in questa casa, quindi Peggy e Steve avevano già ideato una soluzione al problema.
Li conduco verso la porta sul retro, accompagnandoli fino all'ufficio di Carter e appostandomi sulla soglia della porta mentre loro danno un'occhiata alla stanza, così da evitare che vadano a curiosare in giro ma seguano solo il corridoio preparato. In questo punto della casa non vi sono foto di Steve, né suoi oggetti o indizi di alcun tipo, anche se tutto è stato posizionato in modo tale che sembri solo una casualità.«Allora?» chiedo, notando Sousa perdersi a guardare uno schizzo sopra alla scrivania «Trovato nulla?»
«Lui chi è?» mi chiede l'agente, mostrandomi il disegno che avevo fatto io per capire meglio come realizzare il nuovo costume del capitano
«Oh, è solo un mio bozzetto. Nulla di importante»
«Quest'uomo ha accompagnato Peggy in missione. Lo sappiamo. Chi è, Stark? Ci è dato saperlo dopo che è stato coinvolto»
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NATASHA ROGERS ~ Dietro Le Quinte (IN PAUSA)
FanfictionTutto il passato di Natasha, a partire dal momento in cui Peggy scopre di essere incinta fino al momento del suo rapimento, per scoprire meglio i segreti della nostra piccola Rogers //PREQUEL DI "IO L'HO SEMPRE CHIAMATO PAPÀ"// //NON CONTIENE SPOILE...