Cap.1: Thriller e- Filosofia?

18 0 0
                                    

Chiudo il laptop e mi butto all'indietro sul letto.

Ho deciso di trasformare tutto quello che mi succede in scritti che poi caricherò su quel nuovo sito, com'è che si chiamava?

Boh, nn ricordo... Fatto sta che al momento la mia vita sta andando in una così strana direzione che il tutto visto da fuori sembra proprio un libro.

Hey lettore, come va?
Ti stai divertendo delle mie disgrazie?
Bene, bene...

Sono troppo stanca e ho troppi pensieri che mi girano liberi per la mente per dormire ora, nonostante siano praticamente le 4 di notte...
Quindi mi alzo e mi metto a guardare thriller psicologici degli anni 90".

Da quando ero piccola questa è sempre stata la mia passione. Guardare thriller anni 90".
Nn fare le notti in bianco.
Anche se neppure da piccola scherzavo...
Il mio rag- Ex, e la mia ex-migliore amica nn hanno mai capito questa mia fissazione. Hanno sempre creduto ci fosse qualcosa di traumatico dietro. Come se avessi bisogno di essere più traumatizzata del normale per essere come sono...
Guardo thriller pieni di giochi mentali pk li adoro, pk mi piacciono, insomma pk voglio guardarli nn per qualche strana ragione o qualche strano complesso dell'eroe.
Nn potrei mai essere "l'eroe". Nemmeno della mia stessa storia. Tutti i personaggi sono grigi. Tutti quelli scritti bene, come minimo. Nn bisogna essere chissà chi o averne passate tante per essere un eroe. Come nn bisogna aver passato il mondo sulla propria pelle o essere dei bimbi viziati di papà per essere dei "cattivi".
Si è chi si è.
Sia bianchi che neri.
Una volta qualcuno disse "Noi umani nn siamo piatti, siamo bensì come un prisma a più sfaccettature".
Ecco.
Chi l'ha detto era probabilmente un drogato o un egoista eccentrico.
Io direi più che noi umani siamo delle sfere, dei cosiddetti "personaggi a tutto tondo".
Come degli enormi globi informi grigi. Sempre mobili.
Nn credo sia mai esistito qualcuno che è morto come è nato...

Mi rannicchio in un angolo del divano, dove mi sono molto opportunamente trascinata, e scelgo un nuovo film da Earth; il "più fornito e scaricato programma di streaming del decennio".
Nonostante sia fine estate, fuori piove quindi fa considerevolmente freddo.
Ma ancora, nonostante ciò io ho addosso solo un leggerissimo cerchio di stoffa elastica.
Sarei perfino capace di stare a 4 gradi in maniche corte, probabilmente.

All'improvviso esce fuori una scena dove si vede, finalmente, il serial killer del film.
Un mentalista sadico e attraente. Così viene descritto per tutto il film.

E adesso devo proprio dire-
Caxxo se avevano ragione.
È un latino-americano sulla ventina, con un fisico scolpito e uno di quei sorrisi con dietro un mondo intero tutto da scoprire.

A vederlo così, mentre cammina in un vicolo, mi ricorda inspiegabilmente il tizio del campetto.
Senza quasi accorgermene inizio a fare su e giù sulla targhetta d'argento con il pollice.
Al solo pensiero sento come una scossa di elettricità rimbalzare da un mio fianco all'altro nel fondo della schiena.
Chissà quante cose nascoste dietro quel magnetico e sghembo sorriso e quelle così men dette parole...
Nn è come se nn mi interessasse del suo fisico scolpito, capiamoci bene... Solo, trovo più interessanti altre cose nelle persone.
Tipo il comportamento.
O anche il carattere.
Ma la cosa che più mi attrae nella gente è generalmente lo sguardo.

Adoro gli occhi, il modo in cui le iridi rispondano a stimoli a noi conosciuti e sconosciuti e come i colori di esse si diramino e come anche col tempo tendano a cambiare.
Soprattutto amo il fatto di poter comunicare così tante cose con così poco. Uno sguardo può essere veloce, di sfuggita; oppure lungo e lento, come un'attenta osservazione.

Può comunicare odio, come complicità o perfino-
Amore, dicono...

Prendendomi completamente alla sprovvista, a tradimento un'immagine del, probabilmente, latino mi appare nella mente mentre mi guarda con occhi furbi e pieni di-
Desiderio?

Amica, da quant'è che stai in astinenza?

Troppo, Ve?

Chiudo insistentemente gli occhi, sperando che l'immagine così facendo si dissolga nel nulla, ma ottenendo completamente l'opposto.
Lentamente la stanchezza inizia a cadermi addosso...

E così mi addormento, dopo aver spento tatticamente la TV, pensando a LUI,
con la SUA collana tra le dita vicina alla guancia.

Caos A RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora