4. darkness

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Fu davvero affascinante leggere della famiglia e della storia di uno studente così misterioso

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Fu davvero affascinante leggere della famiglia e della storia di uno studente così misterioso. scoprì molte cose su di lui, ma la sorpresa più grande per Elizabeth fu il suo stato di sangue.

Scoprì che suo padre era un nato babbano e sua madre una strega purosangue. Tom aveva poca o nessuna purezza nel suo sangue. 

Un mezzosangue

Ed è quello che la preoccupava di più. Se gli avesse dato il libro, lui l'avrebbe scoperto e chissà cosa avrebbe fatto al riguardo. 

Non lo dava a vedere, ma Elizabeth era sicura che avesse grossi problemi di rabbia, e di per sé un brutto carattere. Decise di tenere il libro per ora, e forse, forse, di darglielo più tardi. 

Dopotutto, si trattava della sua famiglia, ed Elizabeth si sentiva gravemente in colpa per aver ficcato il naso nei suoi affari. Ed era strano. 

Non si era mai comportata così.  Non aveva mai mentito, né rubato qualcosa che non fosse suo. 

Era come se l'avesse costretta a obbedirgli, e lei odiava il fatto di aver persino accettato quello stupido accordo. 

Tiri fuori il peggio di me, Riddle. 

                           ***

Pozioni era la loro prima lezione il giorno successivo. A Elizabeth piaceva molto questo argomento, anche se non era particolarmente contenta del fatto che il professore avesse dei 'protetti'. 

Lumacorno aveva sempre favorito Tom. 

Diede anche dieci punti a Serpeverde una volta, solo perché Riddle gli auguró una buona giornata! Diamine! 

Si sedette in seconda fila, seguita da Emily. 

La lezione iniziò e l'amica non smetteva di muoversi. 

"Ehm."  la rossa tossì, cercando di attirare l'attenzione di Elizabeth, che la stava visibilmente ignorando e concentrandosi sulla lezione. 

"EHM" 

"Cosa, Emily, cosa!?"  Alla fine Elizabeth rispose, ancora senza voltarsi verso la sua amica. 

"Uhh, Riddle continua a guardarti." sussurrò mentre il suo sguardo cadeva in fondo alla classe. 

Elizabeth si accigliò, guardando Emily, e poi lui, facendo del suo meglio per non sembrare sospettosa. 

E infatti la stava già osservando.  Anche quando i loro sguardi si incontrarono, non distoglieva lo sguardo, a differenza di Elizabeth, che non sopportava il contatto visivo. 

"È successo qualcosa tra voi due?"  Emily si voltò di nuovo verso la sua amica. 

"Niente che io sappia." 

Mentì, di nuovo.

A quel punto, la ragazza non stava nemmeno prestando attenzione alla lezione. I suoi pensieri erano dappertutto.  Il senso di colpa e la preoccupazione stavano consumando il suo corpo, facendole stringere lo stomaco. 

"Professore, posso assentarmi un minuto, per favore?"  alzò la mano, cercando di sembrare il più malata possibile. 

"Ah, sì, signorina Carter. Non sembra stare molto bene." 

Lumacorno annuì, una leggera espressione preoccupata apparve sul suo viso. 

"Mi sento solo un po' male, professore."  si alzò, uscendo dall'aula. 

Corse verso il bagno delle ragazze, respirando affannosamente.  Si appoggiò a uno dei lavandini, cercando di calmarsi. 

Per qualche ragione, si sentiva estremamente stordita e debole, come se la sua temperatura corporea fosse diventata molto più alta.

Inspirare ed espirare. 
Inspirare ed espirare. 

Improvvisamente, la porta del bagno si aprì, e chi poteva essere se non riddle. 

Si avvicinò a lei con molta calma.  Sentì una strana atmosfera di tensione prendere il sopravvento. 

"Cosa stai facendo qui?" chiese, la sua voce era più debole che mai. 

"Ho detto a Lumacorno che avresti potuto aver bisogno di aiuto nel caso fossi svenuta."  disse, e poteva giurare che c'era qualcosa di strano nella sua voce. 

"Ti senti bene?" 

"Perché ti interessi?"  chiese, stringendo la presa sul bordo del lavandino. 

"Non posso preoccuparmi?"  alzò un sopracciglio, il suo sguardo cadde sulle mani della ragazza.

"Non sei preoccupato, Riddle. Hai letteralmente provato a entrare di nuovo nella mia testa. Solo che questa volta sei andato troppo oltre." 

"Non so di cosa stai parlando." raddrizzò la schiena. 

"Una volta mi hai detto che non era appropriato da parte mia farlo, quindi ho giurato di non farlo mai più con te. Inoltre, perché mai dovrei volerti entrare nella testa?" 

Elizabeth sentì il freddo scorrerle nelle vene mentre si guardava allo specchio solo per vedere i suoi lineamenti davvero pallidi.  "Io-Penso di aver bisogno di lavarmi la faccia con q-qualcosa di freddo." 

afferrò la maniglia, girandola, senza che l'acqua scendesse.

"Quel lavandino non funziona."  disse Tom all'improvviso.

"Come fai a saperlo?"  Elizabeth borbottò tra sé, anche se Tom aveva sentito tutto.  Ma ora che ci pensava, Tom sembrava così familiare con ciò che lo circondava. 

Come se fosse stato lì, ma non esattamente lì, se aveva senso

All'improvviso, tutto ciò che Elizabeth riuscì a sentire furono deboli suoni, e la sua vista divenne sfocata, oscurandosi in seguito. 

E per quello che sembrò un paio di secondi, tutto ciò che vide fu l'oscurità.

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Spazio autrice:

Segreti ne abbiamo? 🏃‍♀️🏃‍♀️

𝐍𝐎𝐈𝐑-tom riddle {𝐭𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora