Giudizi e critiche

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Mentre era distesa sulla panchina a prendere il sole, ammirava lo splendore che la circondava. Quel giorno era tutto perfetto: faceva caldo, ma c'era un pochino di vento che le permetteva di non patirlo troppo; in più, c'era un panorama magnifico, infatti si riuscivano a vedere le montagne più lontane che generalmente erano coperte dalla foschia. 

Cominciò a pensare a perché le piaceva molto andare lì e si interrogò riguardo al fatto che non aveva mai voluto portare nessuno nel suo paradiso. Cercò di trovare delle risposte alle sue domande e comprese che la risposta era molto semplice: se avesse portato qualcuno lì, sarebbe stata spaventata dal giudizio di quella persona e avrebbe temuto che quel qualcuno vedesse negativamente e non apprezzasse una delle cose a cui lei teneva di più. La paura del giudizio, le impediva di condividere un paradiso con qualcun'altro. Il timore che qualcuno giudicando, potesse offendere e distruggere ciò che lei amava di più, la portava ad isolarsi in quel luogo meraviglioso. In quel luogo dove era libera da qualsiasi giudizio. Lei amava moltissimo andare lì, non solo perché era magnifico, ma anche perché lì, nella meraviglia che nessuno conosceva, poteva essere ciò che era senza preoccuparsi del pensiero altrui. Lì si sentiva libera di leggere i libri meno amati dalla società, lì poteva ascoltare le canzoni che nessuno conosce, per il semplice fatto che era consapevole di non venire etichettata con aggettivi che non voleva sentire. Quel luogo era una meraviglia, perché nulla la poteva criticare , nulla poteva colpire la sua autostima. Lei lì riusciva a toccare la libertà.

Eppure lei, se davvero teneva a quel luogo, se davvero amava quei libri, se era innamorata di quelle canzoni, perché dava tanto peso al giudizio degli altri? Insomma se lei era davvero convinta che fossero magnifici, avrebbe potuto ignorare i loro pensieri, ma poteva al contrario condividere quello splendore permettendo loro di vedere la bellezza. Eppure non lo fece, per il fatto che una piccolissima parte di lei non era convinta di ciò, quindi temeva che qualcuno, con il suo giudizio, con il suo pensiero mettesse alla luce la sua parte che detestava quel paradiso, che non apprezzava quella musica e che trovava noiosi quei libri. 

Il giudizio si insinua e acquisisce importanza dove c'è insicurezza.

Dopo aver fatto quelle riflessioni cercò di analizzare questo tema da un altro punto di vista: quando è lei quel qualcuno che giudica. Si accorse di un particolare interessante, spesso tende a giudicare e criticare di più ciò che non conosce davvero, rispetto a ciò di cui sa molto. Ad esempio, se le capita di avere di fronte una persona scontrosa, subito la etichetta come antipatica, crudele e poco amichevole; dopo averla conosciuta, si rende conto che il suo comportamento è uno conseguenza ad una forma di timidezza, perciò non la critica più. Partendo da questa riflessione le venne improvvisamente in mente una canzone dei Beatles, che si intitola "Hey Jude" così dopo averla ascoltata iniziò a riflettere...

-Il testo racconta che Jude deve prendere una brutta canzone e migliorarla, per farlo però deve lasciarla entrare nel suo cuore. La canzone rappresenta qualcosa che vorremmo fosse migliore, ma per riuscire a rendere più bella qualsiasi cosa, è necessario farla entrare nel nostro cuore, prendere contatto con essa e sentirla vicina a noi, quindi solo quando la conosceremo veramente, potremmo migliorarla. Questo messaggio può essere esteso anche a ciò che riguarda il giudizio e i preconcetti: prima di commentare qualcosa, prima di dire se è buona o cattiva, dobbiamo conoscerla nel profondo e dopo potremmo giudicarla. Quando veramente è entrata nel nostro cuore "possiamo correre a suonarla e il ritmo che ci vuole sarà già sulle nostre spalle" come dice appunto la canzone.-

Tutte queste riflessioni sul tema del giudizio le permisero di arrivare alla conclusione che è un qualcosa che blocca le persone, non permette loro di condividere i pensieri, il loro vero modo di essere e di comportarsi, perché tutti sono troppo spaventati dalla critica che si percepisce dagli altri, sia come persone singole, ma allo stesso tempo anche dal pensiero collettivo e questa cosa impedisce a tutti noi di essere liberi, questa cosa ci tappa le ali e ci frena.

Si rese conto come anche lei molto spesso abbia giudicato ingiustificatamente le persone, senza conoscerle davvero, senza sapere chi fossero veramente.

Dopo essersi rilassata prendendo il sole, tornò a casa.

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