Vita e morte

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I suoi occhi, ricchi di saggezza vedevano, alla fine della strada, la meraviglia, la pace, la quiete, la tranquillità, la libertà di pensiero concretizzate in una panchina, o meglio in ciò che si poteva ammirare dalla sua panchina. Solo quando era lì poteva localizzare la perfetta posizione del suo cuore, perché era talmente gioioso che lei poteva percepirlo. Il suo paradiso quel giorno era abbellito da un'immagine bellissima, ossia un nido con cinque bellissimi uccellini di pochi giorni.

Quell' atmosfera le permise di riflettere sulla vita e ahimè anche sulla morte...

-"Lo stato di attività naturale di un organismo che si conserva, si sviluppa, si riproduce e ha relazioni con l'ambiente e altri organismi"  è la definizione di vita che si trova sul dizionario. E' veramente questa la vita? Ogni giorno ci imbattiamo contro ad un quesito senza risposta, ovvero cos'è bios? Oppure cos'è psiuhè? La traduzione di queste due parole greche è uguale ma simultaneamente molto diversa: la prima significa vita in senso, se così si può definire, "scientifico", quando si parla di bios si fa riferimento alla vita intesa come esistenza. La psiuhè invece si traduce con il significato di anima, di cuore, di indole, di spirito, di soffio vitale. In latino psiuhè si può esprimere con la parola "animus", non è un caso che questa sia molto simile alla parola "anemos" che in greco significa vento.

Alla domanda iniziale, vale a dire "cos'è la vita?" non siamo mai in grado di rispondere. Si potrebbe provare, definendo il suo opposto ovvero la morte. Qui però ci troviamo di fronte ad un' altra grande domanda senza risposta: cos'è la morte? Tutto nella nostra vita è alimentato dal pensiero che arriverà il giorno della morte e della creazione di una nuova vita. Anche noi uomini cerchiamo ogni giorno di ostacolare la perdita della vita, basti pensare che uno dei lavori più prestigiosi è quello del medico, che trascorre la sua esistenza allontanando il più possibile l'arrivo della fine della vita delle persone. La morte, ai nostri giorni, è considerata come qualcosa di orribile e osceno, mentre la vita è quasi sempre considerata sacra, meravigliosa, un dono di dio, stupenda e da preservare, quindi la morte deve essere distrutta. 

Se non ci fosse la morte però, la nostra vita non avrebbe un senso, poiché sarebbe costituita da un continuo procrastinare le nostre azioni; se non fossimo alimentati dalla consapevolezza che la nostra vita finirà, le nostre giornate sarebbero vuote perché non saremmo motivati a riempirle, dato che avremmo la certezza di possedere tutto  il tempo per farlo.

Se non ci fosse la morte, quanto più povera e insulsa sarebbe la nostra vita? Il brivido di paura che si prova quando ci troviamo in una situazione "pericolosa" (come scalare una montagna), non è piacevolissimo? Non è grazie a questo pensiero che si è realmente vivi? 

Sono convinta del fatto che la morte non debba essere vista come qualcosa di meraviglioso e nemmeno di orribile, ma come l'unica cosa che ci rende vivi. E' un po' un paradosso: la morte ci rende vivi  ma per farlo deve toglierci la vita. Molte persone potrebbero ribattere, dicendo che la morte è tremenda perché ha portato via le persone che loro amavano, ma non è la morte dei cari che li fa soffrire ma la loro mancanza. 

La vita, quindi, è l'insieme delle esperienze, delle azioni, degli eventi che compiamo e tutto ciò lo concretizziamo solo perché siamo alimentati dalla paura che un giorno la nostra vita finirà, quindi la morte è estremamente importante perché ci permette di apprezzare la vita."-

Il Sole ormai era sceso dietro le montagne e si era fatto buio, la ragazza dovette salutare il paradiso. I suoi bellissimi occhi divennero lucidi davanti a quel meraviglioso paesaggio. Iniziò a camminare verso casa con il cuore ricco di nuove emozioni.

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