𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒 ✧ 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐨

532 13 2
                                    

- È meglio che resti in macchina

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

- È meglio che resti in macchina.
Comunicò il ragazzo guardandola, alla ragazza sembrava più un ordine che un avvertimento.
- Hai già testato la mia fiducia a casa mia, perché continuare a farlo?
Disse voltandosi verso di lui inarcando un sopracciglio.
- Perché so che tu non ti fidi di me, e potresti fare qualsiasi cosa. Non voglio rischiare con mia sorella nei dintorni.
Dopo la prima frase del ragazzo Irina lo guardò spiazzata cercando di capire se stesse pronunciando seriamente quelle parole.
- Sei un assassino, come potrei anche solo fidarmi minimamente di te?
Rispose lei alzando di poco la voce.
Rafe detestava che la ragazza continuasse a chiamarlo in quel modo senza sapere minimamente di cosa stesse parlando.
- Pensi di essere migliore di me? So cos'hai fatto un anno fa in cambio di soldi, come pensi ti guarderebbe mia sorella se glielo dicessi? Sapendo che ha come amica una ladra e una puttana del cazzo.
Controbattè fermamente alzando anche lui la voce e zittendo di conseguenza la ragazza accanto a lui. 
Il ragazzo dopo quelle parole osservò lo sguardo di Irina cambiare radicalmente.
Aveva toccato un argomento delicato per lei e lui se ne rese conto solo dopo.

Dopo le parole taglienti dette del ragazzo i due rimasero qualche secondo a guardarsi negli occhi senza proferire parola, si poteva benissimo percepire attorno a loro della tensione salire e ricoprire lentamente l'ambiente circostante.
Irina non sapeva cosa dire, odiava così tanto Rafe per quelle parole e per averla messa in quella spiacevole situazione.
Era arrabbiata con Rafe ma lo era anche con sè stessa, continuava a pensare che se si trovava a dover collaborare con un assassino fosse solo colpa sua.
- Vaffanculo Rafe.
Pronunciò amara prima di scendere dalla macchina e iniziare a camminare senza meta per il giardino dei Cameron.
Il biondo la seguii di conseguenza con lo sguardo per controllare i suoi movimenti, fece un sospiro tirando indietro la testa e nella propria mente intanto ammise di aver esagerato con quelle parole; e forse da qualche parte dentro di lui provava persino dispiacere che Irina ci fosse rimasta male. Forse per la prima volta da quando la conosceva.
Ma non importava perché anche Rafe come Irina provava un forte sentimento di odio verso i suoi confronti.
Odiava la ragazza perché lo rendeva quasi nervoso le poche volte che erano insieme. Non sapeva bene come comportarsi con lei, non sapeva come agire con lei.
Sapeva benissimo le capacità di Irina e ne era quasi spaventato da esse, aveva paura che un giorno lei avrebbe potuto prendere il controllo su di lui. Per questo aveva bisogno di avere il controllo per primo su di lei.
Era l'unica persona che lo faceva sentire così e questa cosa alimentava a maggior ragione quel sentimento di odio verso Irina.

- Non comportarti da immatura, prima accetti la situazione in cui ti trovi e prima potremmo uscirne tutti illesi.
Le disse con tono calmo mentre scendeva anche lui dalla macchina avvicinandosi poi alla mora.
Si fermò a pochi passi dal suo corpo e iniziò a guardarla con sguardo attento.
- Rafe cosa c'è su quella chiavetta? Se tuo padre è arrivato ad uccidere per quella deve essere roba seria. Voglio saperlo.
Gli chiese schietta ricambiando il suo sguardo in modo gelido.
Era una domanda che le ronzava per la testa da qualche giorno, voleva sapere a cosa stesse andando incontro. Voleva sapere di più da tutta quella storia.
Aveva bisogno di risposte da parte di Rafe.
Il ragazzo dopo quella domanda accennò un leggero sorriso beffardo. Non era sorpreso che la ragazza iniziasse a fargli così tante domande ma non voleva che sapesse più del dovuto.
Era troppo pericoloso per tutti.
- Se continui a fare domande del genere poi sarò costretto ad ucciderti.
Smettila di cercare risposte, ti stai mettendo nei guai.
Le rispose sempre con tono calmo continuando ad avvicinarsi a lei.
Irina rimase immobile senza indietreggiare minimamente, non era spaventata da lui o da suo padre. Non le importava che Rafe avrebbe potuto ucciderla da un momento all'altro solo per il fatto che aveva visto troppo. E questo il ragazzo lo sapeva bene.
- Lo sono già non credi? Sei tu che mi hai messo in questa situazione, perché non mi hai ucciso quando ne avevi l'occasione? Non mi hai ucciso pur sapendo che non ti saresti potuto fidare di me, sai benissimo che non lascerò perdere facilmente. Perché non lo hai fatto?
Disse avanzando lei verso di lui questa volta.
Rafe la guardò in silenzio a pochi centimetri dal proprio corpo. Il fatto che la ragazza non avesse paura di lui lo infastidiva e non poco, non avere controllo su qualcuno lo mandava fuori.
In quel momento Rafe non sapeva minimamente cosa fare, era semplicemente immobile davanti a lei a fissarla negli occhi.
Irina notando il suo comportamento lo guardò stranita, non le rispondeva più da qualche minuto sembrava quasi fosse rimasto senza parole. Era la prima volta che lo vedeva così.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

𝑨𝒅𝒅𝒊𝒄𝒕𝒆𝒅 | 𝑅𝑎𝑓𝑒 𝐶𝑎𝑚𝑒𝑟𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora