- Irina io e tuo padre presto ce ne andremo, dovrai cavartela da sola.
Sei tanto forte ricordatelo sempre.
Disse la madre della bambina asciugandosi le lacrime che scivolarono leggere dal suo viso mentre chiudeva velocemente la porta alle sue spalle.
Irina iniziò a guardarla sempre più confusa non capendo cosa stesse succedendo.
Subito dopo si sentirono degli spari provenire dal piano di sotto.
Sobbalzò di poco a quei rumori iniziando a spaventarsi.
- Mamma, cosa sta succedendo?
Dove si trova papà?
Le chiese allarmata andandole accanto.
- È troppo tardi, sono già qua.
Capirai tutto quando sarai più grande, ora prendi questa e non perderla mai per nessun motivo.
Disse guardando nervosamente in giro per poi abbassarsi davanti alla bambina ed estrarre dalla tasca una piccola chiave dorata.
Gliela diede mettendola al collo e poi l'abbracciò stringendola a sè come se fosse l'ultima volta che si sarebbero viste.
- Va tutto bene, sei così forte e intelligente Irina.
Io e tuo padre ti ameremo per sempre non scordartelo mai.
Dopo quelle parole si alzò, guardò la bambina e le sorrise un ultima volta in modo caloroso e rassicurante prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta a chiave.
Irina rimase in assoluto silenzio ad attendere che succedesse qualcosa.
Da lì il silenzio venne interrotto da altri spari nel corridoio vicino alla stanza dove si trovava la bambina.
Fu veramente l'ultima volta che vide sua madre.- Irina hai intenzione di rimanere lì tutta la giornata? Mi servono le mie pillole.
Urlò Vincent seduto sulla panchina in legno davanti al portico della casa.
Quelle parole la riportarono alla realtà, si era completamente persa negli avvenimenti del passato.
Lasciò la presa sulla chiave che portava al collo e scese dal pick-up nero di Vincent prendendo il sacchetto con le sue medicine.
- Più passa il tempo e più diventi impaziente.
Ridacchiò alle sue parole per poi porgergli il sacchetto di carta.
Lui è una sorta di angelo custode per la ragazza.
Le ha insegnato molte cose utili ed interessanti che non aveva mai imparato a scuola.
Si è preso cura di lei fin da quando aveva 10 anni, anche se la ragazza non voleva ammetterlo si era affezionata fin da subito.
Un giorno le confessò che il motivo per cui l'aveva presa con sè è perché ha sempre voluto avere una figlia con sua moglie ma per problemi di salute non ci sono mai riusciti.- Le hai rubate oppure le hai pagate?
Chiese guardandola alzando un sopracciglio.
- Non ha importanza, a te servono e l'unica farmacia più vicina a noi è quella dei Kooks.
Sono così facili da ingannare.
Gli sorrise divertita mentre entrò in casa posando sul tavolo le chiavi del pick-up.
- Sai che non mi piace quando lo fai, se ti scoprono prima finisci in carcere minorile e poi in adozione.
Le rispose severo mentre rientrava in casa anche lui dopo Irina.
Intanto la ragazza prese del cibo per cani e riempii la ciotola di Yuki per poi chiamarlo.
Yuki è un pastore svizzero che trovarono Irina e Vincent abbandonato vicino casa.
Lo chiamarono Yuki perché il suo manto è bianco come la neve.
- Devi stare tranquillo, sono sempre stata attenta.
Disse infine mentre si accovacciò per accarezzare Yuki.Nel mentre divenne sera e Vincent stava preparando la cena in cucina.
La ragazza intanto si trovava in camera sua per decidere cosa avrebbe messo alla festa che davano quella sera i Cameron.
Togliendo Sarah, con cui era amica da tempo, i Cameron erano una famiglia che non sopportava, le davano l'impressione che nascondevano costantemente qualcosa di oscuro.
Si mise dei pantaloni di jeans bianchi, una canottiera nera che le arrivava giusto sopra l'ombelico e delle semplici converse bianche.
Scese le scale e raggiunse Vincent che stava apparecchiando la tavola.
- Ho preparato il tuo piatto preferito, pesce grigliato.
Le disse sorridente mettendo sul tavolo il piatto.
- Io non ceno, i Cameron danno una festa e Sarah mi ha invitato.
Rispose la ragazza un po' insicura per come l'avrebbe potuta prendere Vincent.
Odiava i Cameron, li reputava arroganti e manipolatori esperti.
Erano rispettati da tutti solo perché le persone avevano paura di loro, soprattutto di Ward Cameron e suo figlio Rafe.
- Irina, non voglio che tu ci vada. Sono pericolosi, dovresti starne alla larga.
Disse con tono duro mentre prendeva posto al tavolo.
- È solo una festa, non può accadere nulla.
Ci saranno tante persone non faranno neanche caso a me. E poi mi fido di Sarah.
Rispose lei con voce ferma.
- È meglio non rischiare, rimani a casa discussione chiusa.
Le disse alzando di poco la voce per poi incominciare a mangiare.
Voleva bene a Vincent ma odiava quando faceva il testardo senza minimamente provare ad ascoltarla.
Iniziò ad irritarsi e le parole uscirono da sole dalla bocca della ragazza.
- Non sei mio padre, non puoi dirmi cosa dovrei fare o non fare.
Dopo quella frase concluse la discussione prendendo le chiavi del pick-up e uscì dalla porta in silenzio.
STAI LEGGENDO
𝑨𝒅𝒅𝒊𝒄𝒕𝒆𝒅 | 𝑅𝑎𝑓𝑒 𝐶𝑎𝑚𝑒𝑟𝑜𝑛
RomanceSecondo voi è possibile aggiustare qualcuno che è stato rotto per tanto tempo? Lei ci ha provato ma sono finito per incasinarle la vita. L'amore. Che cosa stupida e banale ma allo stesso momento così potente che può ferire più di una pallottola al...