Capitolo 1

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Il mondo visto da qua su è bellissimo. L'azzurro del mare e il bianco delle nuovole vengono sfumati perfettamente come fossero un quadro di Leonardo e ben presto il calore del sole delle 12 sarà coperto dalle tenebre della notte. Fortunatamente durante il viaggio non ho dormito molto, almeno sentirò meno il jet lag.
Dopo 11 ore di volo finalmente sono arrivata, corro a prendere la mia valigia ma tutto ad un tratto il mio corpo colpisce qualcosa... o meglio qualcuno. Davanti a me trovò un altissimo ragazzo biondo, con gli occhi azzurri molto bello
"Scusa" dissi subito lasciando che le mie fai che si colorasse di rosso per l'imbarazzo.

"Tranquilla" disse il ragazzo sorridendo

"Da dove vieni?" chiese curioso
Per quanto parli bene li tagliano dato che sono nata qui e i miei genitori sono entrambi di origine italiana, il mio accento americano si sente molto chiaramente.

"Vengo da Chicago, frequenterò qui l'ultimo hanno di high school qui, o di liceo come dite voi" ridemmo insieme.

"Comunque io sono Sisi, piacere"

"Piacere Mattia, ma puoi chiamarmi Mat" disse sorridendo.

Noto subito che nelle due estremità del suo volto si crearono delle fossette, e un'altra faceva spazio nel suo mento. I suoi occhi brillavano e mi diedero coraggio necessario per chiedergli il numero e farmi accompagnare a prendere la valigia.
Dopo aver saluto Mat e aver fatto una breve tappa al bagno corsi verso i miei nuovi genitori per un anno. Di loro so ben poco. Mia madre si chiama Beatrice ama cucinare ed è una cardiologa, Mio padre di chiama Vincenzo anche lui è un medico ma non so bene  la sua specializzazione ma si che  è un fanatico di sport.
Inoltre loro hanno 2 figli Patrizio e Samanta, sono due gemelli ma non si assomigliano proprio lei è bionda con gli occhi color oceano, lui invece è Bruno con gli occhi verdi.
Appena uscita dalla zona di arrivi e imbarchi vidi una signora alta e bionda con gli occhi color cielo e accanto a lei una ragazza molto emozionata che non riusciva a stare ferma nemmeno per un secondo; quest'ultima teneva in mano un caratello con scritto "Sisi Rhodes"
Corsi verso di loro e in un secondo mi abbracciarono facendomi sentire a casa. Come se aspettassi da una vita il loro abbraccio, come se già sapessi che mi appartenevano in qualche modo.
In poco tempo arrivammo a casa, beh guardando l'orologio non passo poi così poco tempo ma la mia hostsister avevano fatto passare velocemente il tempo raccontando un po' della vita qui e della scuola, e di quanto fosse insopportabile suo fratello e i suoi amici. Ovviamente beccandosi non poche occhiatacce dalla madre, che sembra innamorata di questo terribile gemello.

"Ed eccoci arrivati nella nostra umile dimora, qui fuori c'è la piscina ed un angolo per il barbecue dove organizziamo molto spesso la domenica con i nostri amici, sotto c'è la cucina, il salone, la sala da pranzo e la camera degli ospiti, sopra la tua camera la mia e quella dei miei  genitori" disse Samanta tutta d'un fiato.

La prima domanda che mi venne in mente è "ma l'amato gemello malvagio dove avrebbe dormito?"

Ma tutte le risposte alle mie domande arrivarono quando Sam disse :
"Sei fortunata hai la vecchia stanza di Pat lui dorme li" indicandomi una casetta che affacciava sulla piscina poco distante dalla loro immensa casa

"Ovviamente quando vengono i suoi amici non può essere disturbato e aveva bisogno di una casetta tutta sua"  ridemmo insieme per il modo in cui la mia Hostsister disse questa frase.

Mi sa proprio che i due non vanno per niente d'accordo.
Finalmente dopo avermi fatto vedere l'esterno della casa e la piscina mi fece entrare e li vidi per la prima volta tutta la mia hostfamily.
Mio padre era alto e con un po' di panciotto, dalla faccia tenera e le movenze simpatiche. Un po' buffo, soprattuto quando dette una gomitata a quello che capi subito essere Pat, concentrato sullo schermo del telefono fino a quando non gli arrivò il buffo colpo del padre che catturo la sua attenzione, o per lo meno inizialmente perché poi fu catturata da me. Spense il telfono e rimase alcuni secondi fermo a guardarmi.

"Lei è Sisi" disse Sam entusiasta.

Subito il mio hostdad mi venne ad abbracciare e il mio fratellone alzo il volto in segno di saluto. Diedi loro i regali che avevo deciso di portare in segno di gratitudine nell'aver deciso di ospitarmi.

La cena fu movimentata, raccontai della mia vita a Chicago, dei miei amici e feci vedere diverse foto della mia famiglia e della mia scuola; raccontai anche  che sono di origine italiana e nata qui, proprio a Roma.
Dopo aver riso a crepapelle e aver videochiamato la mia famiglia per presentarli, andai in camera mia e notai che avevo il bagno in camera

Favoloso

L'unica pecca??? Non c'era la doccia solo una vasca dove far la doccia senza allagare l'intero piano era una mission impossible.
Quindi andai in bagno e dopo aver fatto una bella doccia rinfrescante andai in camera.

"O Dio" urlai

"Scusami stavo prendendo dei libri, questa prima era la mia camera" disse Pat ridacchiando.

"A si fai pure, io vado a cambiarmi in bagno"

"Tranquilla se vuoi fai qui giuro che non ti guardo" disse girandosi finalmente vero di me e guardandomi dritta negli occhi.

I miei occhioni color ghiaccio e e i suoi grandi occhi verdi entrarono in contatto creando una nube di colore. Facendomi sussultare per la sconcia ma intrigante proposta fatta dal mio nuovo fratello. E la cosa più buffa era il fatto che non mi aveva mai rivolto la parola fono a quel momento.

"Allora sai parlare" dissi sfidandolo

"Solo per le cose che mi interessano, è una ragazza che si cambia davanti a me è sempre molto interessante"

Questa sua frase mi infastidì parecchio, ma cosa aveva in testa?
Odio i ragazzi che fanno così

"Beh mi sa che hai sbagliato persona, vado in bagno" annuncio vedendolo divertito dato che aveva raggiunto il suo obbiettivo: infastidirmi.

"Ma come può trovare piacere nell'infastidire  qualcuno che nemmeno conosce? "Pensai tra me e me mentre mie cambiavo. Uscita dal bagno lo vedi seduto sulla sedia del scrivania, e appena mi vide ride subito

"Cosa c'è?" Dissi

"Sei buffa con questo strano piagiama e i capelli legati" disse continuando a ridere

"Pensa un po' tu invece sei...." Ma venni interrotta da Sam che fece irruzione in camera mia con uno spazzolino dato che avevo dimenticato il mio.

"Noto che fai subito fatto amicizia con mia sorella, ma non mi sembri sfigata come lei" disse Patrizio con tanta cattiveria

"Sono così sfigata che ogni tuo amico mi spoglia con lo sguardo" disse Samanta soddisfatta  della sua risposta.

Era davvero bellissima i suoi occhi erano identici a quelli della madre è ancora più blu da vivo e i suoi capelli ancora più biondi.
Completamente diversa da me: io rossa e lei bionda. L'unica che ci accumunava, oltre saper tenere testa a suo fratello erano gli occhi anche se i miei erano color ghiaccio e i suoi dello stesso colore del cielo.

"Tieni Sisi il tuo spazzolino, mi dioace che Pat ti stai ancora importunando. Penso sia arrivato il momento di lasciarla in pace o sbaglio Gnoccolino?" Disse Sam dopo essere uscita dalla stanza.

A primo impatto non mi sembrava una ragazza così sicura di se ma mi sono dovuta ricredere.

"Gnoccolino?" Dissi redendo di cuore verso Pat

"Si mi chiama così mia madre, e Samanta quando vuole mettermi in imbarazzo" disse guardando terra e diventando un po' rosso sulle gote.

"Stavamo dicendo prima che quella scema ci interrompesse, sono un ?"

"Non mi ricordo più Pat, ora vorrei riposare che domani sarà una giornata molto impegnativa." Dissi distendendomi sul letto.

Lui si recò verso la volta e dopo averla aperta si giro e disse "grazie per il tuo regalo mi manca un pupazzettò con la maglietta da calcio degli Chicago Fire FC" disse sorridendo

"Buona notte Gnoccolino" dissi spegnendo la luce

"Buona notte principessa americana". 

Principessa aspetta e lui come lo sa?

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Ecco il primo capitolo spero vi piaccia mi sono impegnata parecchio

Ti amo ma sono una principessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora