Capitolo 8

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La sera passò in fretta e mi addormentai mette ero ancora in videochiamata con Matt.
Lui è così dolce e premuroso.
Ripetemmo anche insieme delle cose si storia e di matematica.

La mattina al suonare della sveglia ero esausta.
Una doccia fredda mi aiuto un po'.
Iniziai a vestirmi e raccolsi i capelli in una cada di cavallo.
Dopo aver steso il correttore era il momento di un velo di mascara.
Iniziai ad applicarlo ma la porta si aprì di colpo e per poco non mi cavavo l'occhio.

"Patrizio ma che cazzo fai?" Lo guardai fulminandolo con il mascara in mano.

"Scusa ma perché cazzo Sam e Andrea si stavano abbracciando? Ne sai qualcosa?" Chiese

Non sapevo cosa dire sgranai gli occhi e l'unica cosa da fare in questi casi era arrabbiarsi e correre ai ripari.

"TU ENTRI IN BAGNO FACENDOMI QUASI CAVARE UN OCCHIO PER QUESTO? Dannazione Pat, sono amici che diavolo hai in quella testa?"
Urlai

Iniziò a ridere, apri il mobiletto e prese un po' di struccante in un batuffolo di cotone.
Iniziò per bene a struccare la parte sbavata dal mascara e dopo aver finito mi fissò intensamente, prese il mio volto tra le mani e lascio un tenero bacio sul mio naso.

"Il tuo caffè è pronto se tra 5 minuti non sei in macchina vado via senza di te bimba" e andò via

Ma mi prende in giro? Prima fa il romantico e poi mi da 5 minuti per fare tutto?

Impiegai 6 minuti di orologio a fare tutto, e correndo uscì fuori ma Pat non c'era.
Patrizio mi aveva lasciata a piedi in una città che non conoscevo.

Fu un momento di panico generale.
Iniziai a correre guardando Google Maps.
Fino a quando una macchina non suono il clacson attirando la mia attenzione, era Lisa: l'amica di Sam.
Quella che mi somigliava molto.
Mi fece cenno di salire.

"Ei come mai da sola? Sam e Andrea non c'erano?" Domando stupita

Dopo aver ripreso fiato dissi" dovevo andare con Patrizio ma a quanto pare quando dice tra 5 minuti giù non scherza"

"Quando tempo hai impiegato" domandò

"6 minuti" risposi ridendo

"Che pezzo di merda" ridemmo insieme

Iniziammo a parlare del più e del meno, mi racconto che anche lei prima stava in Francia e che era nata lì.
Che adorava la famiglia reale di Andorra, ne era proprio fissata.
E che le ricordavo la principessina della quale non si era più sentito parlare.

"E la cosa più divertente è che avete anche lo stesso nome" disse chiudendo lo sportello della macchina.

Il panico che mi crearono i suoi discorsi non mi fecero accorgere nemmeno di essere arrivata e anche in anticipo.

"Mamma mia che coincidenze, vado a risolvere il problema Pat. Per fami ringraziare ti va una granita di pomeriggio? Offro io"

"Ovvio mia principessa Sisi. Lo dirò anche alle altre reali" disse scherzando

Ma a me non faceva affatto ridere, il solo pensiero che qualcuno mi beccasse mi faceva ribollire il sangue, e poi perché proprio con i reali di Andorra, tutti sono innamorati della zia Elisabetta, regina di Inghilterra, a nessuno interessa di nonno Adam.

Ti amo ma sono una principessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora