Così, senza niente a parte un foglio con le domande guida e un paio di raccomandazioni raggiungo la casa di Cole Clemons, l'imprenditore più promettente d'Italia. Ha origini australiane, ma vive in Italia dai 6 anni, il fascicolo dice che ha costruito la sua azienda dal nulla infatti viene da una famiglia modesta: papà operaio e madre maestra d'asilo.
Ripasso mentalmente queste informazioni mentre raggiungo la casa in Via Falconi 3.
Quando arrivo squadro l'edificio, di certo molto moderno ed elegante ma da uno di quei livelli ti aspetti qualcosa in più. Suono al campanello e una voce di donna risponde "Buongiorno casa Clemons, come potrei esserle utile?"
"Buongiorno, sono Viki Termi, una giornalista del "Il Messaggero", ho un appuntamento col signor Clemons oggi"
"Alle sedici e trenta, dico bene?"
"Si, esatto"
"Entri pure, il Signor Clemons sarà libero a momenti"
Detto ciò un bip mi avvisa che il cancello si é sbloccato e io lo apro. Sulla porta trovo una ragazza con la mezza coda, sulla ventina e un paio di scarpe mozzafiato.
"Venga, si accomodi pure".
Detto ciò mi fa strada dentro casa: le pareti bianche riflettono la luce proveniente da enormi vetrate, il divano panna, il tappeto sui toni dell'azzurro, le travi a vista sull'altissimo soffitto e i quadri colorati appesi qua e là rendono la stanza più grande di quanto non sia.
La segretaria si presenta dicendo di chiamarsi Carlotta, mi dice di aspettare in attimo sul divano mentre avverte il padrone di casa del mio arrivo.
Dopo circa cinque minuti Carlotta mi dice che posso entrare e mi accompagna fino allo studio. Anche questa stanza, come il salotto é principalmente bianca. Appena entro la prima cosa che noto é la scrivania: bella grande col piano rigorosamente bianco e la struttura di metallo semplice, dietro c'è una cassettiera lunghissima senza particolari dettagli, e a ricoprire il pavimento un meraviglioso tappeto sempre azzurro.
La voce del Signor Clemons richiama la mia attenzione, é roca e profonda e mi giro verso la fonte.
Eccolo lì il nostro imprenditore a sistemare delle carte in una libreria. Mi sarei aspettata un uomo in giacca e cravatta, con gli occhiali magari, e invece mi ritrovo un gigante di minimo 1 m e 90 con le spalle larghe, una semplice t-shirt bianca e la tuta grigia.
"Buongiorno signorina, venga pure, sono tutto suo!"
Detto ciò mi porge la mano e io mi avvicino per stringerla.
Ha gli occhi marroni con dei riflessi verdi e dorati, un sorriso contagioso e un leggerissimo strato di barba. I capelli castani scuri sono più corti ai lati con un ciuffo all'insù sulla zona della fronte, un po' sparati, ma il giusto.
É veramente un bell'imprenditore!!!