Mese 6

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Sanem:
Siamo in pieno servizio fotografico. Abbiamo iniziato già da diverse settimane in realtà, ma la stagione invernale ancora non è terminata ed io mi sento proprio un pupazzo di neve in questo momento con questa tonda e sempre più grande pancia.
"Amore?" Lo chiamo a bassa voce mentre sistema le varie inquadrature, ma a quanto pare è troppo concentrato per sentirmi. Così deciso di cambiare completamente modo e i miei sbalzi di umore ovviamente mi danno una grossa mano!
"Can!" Lo urlo così, senza rendermi conto della tonalità, infatti non è l'unico a guardarmi stupito.
"Che c'è amore?"
"Vieni qui un minuto per favore..."
Si guarda intorno e poi si avvicina premuroso.
"Stai bene?"
"No! Mi sento goffa. Sono una palla di neve Can! Non lo voglio fare!"
"Sanem, ma... cos'è ora questa storia? E poi come fai a dirlo? Sei bellissima!"
"Lo dici solo perché sono tua moglie... e per convincermi a fare le foto!"
"Non è vero... e lo sai bene..."
"No che non lo so, come pensi io possa avere anche solo un po' di autostima conciata così?"
Indico i miei vestiti. In realtà non sono niente male, se solo riuscirci a vedermi i piedi...
"Sei adorabile!"
"Io non voglio essere adorabile!"
"Ma lo sei..."
"Ah Can Divit Ah! Se non fossi mio marito ti strozzerei con le mie stesse mani!"
"Ma lo sono..."
Mi dice quindi allontanandosi e mettendosi di nuovo dietro l'obiettivo.
"Che impertinente, presuntuoso. Mascalzone!"
"Pronta?"
Lo guardo male "no!" E glielo dico imbronciata, a braccia conserte e indispettita da tutto quello che proprio non voglio fare.
Poi però incrocio i suoi occhi, che mi sorridono incantati ed io quasi non ci capisco più niente.
"Puoi ricordarti una cosa per me?"
"Cosa?" Rispondo, già più tranquilla. Questi sbalzi di umore sono davvero micidiali... ora si che capisco mia sorella!
"Sei la cosa più bella che io abbia mai fotografato signora Divit, ed è ancora così!"
"Mascalzone..." ripeto quindi a bassa voce, ma poi sorrido imbarazzata e senza che io me ne accorga eccolo scattare la prima foto della giornata.
Dio mio... quest'uomo potrebbe farmi fare di tutto, proprio di tutto!

Can:
Guardiamo insieme a Deren le foto scattate e decidiamo in un primo momento quale poter prendere seriamente in considerazione.
Sanem inizialmente era un poì insicura, ma poi vedendo il lavoro finale ha cambiato del tutto idea.
"Devo dire però che oltre ad essere un ottimo fotografo, fai anche miracoli!"
"Te l'ho detto che sei molto bella Sanem!"
"E' vero mia cara, sei l'esempio migliore che quest'agenzia poteva desiderare. E non lo dico solo perché siamo amiche..."
Le guardo entrambe felice di godendomi la scena e quelle dolci parole che non sono proprio da Deren.
"Amiche? Davvero mi reputi una tua amica?"
"Certo... da molto tempo ormai. Non lo avevi capito?"
"Si!" Le dice quindi Sanem contenta abbracciandola dolcemente "ma è bello sentirtelo dire."
Così Deren cambia espressione, ed io rido di nascosto perché so già cosa sta pensando. Non è abituata a questi gesti di affetto...
"Signora Deren!" ed ecco Cey Cey venirci incontro. "Da quando è possibile abbracciarla? Posso farlo anche io?" Ci prova, ma lei lo blocca subito.
"Fermo lì Cey Cey!"
Così anche Sanem si scansa di getto, sentendosi forse anche un po' colpevole di quel suo privilegio inaspettato.
"Tu non stai aspettando tre gemelli, quindi muoviti e vieni con me, dobbiamo portare queste foto in tipografia!"
Lì vediamo allontanarsi, così io e Sanem ci guardiamo stupiti e sorridiamo divertiti per quello che è appena successo.
Subito dopo cominciamo insieme a mettere a posto l'attrezzatura.
"Can..."
"Dimmi amore!" Le rispondo quindi, restando comunque concentrato nel sistemare con cura ogni cosa.
"Abbiamo finito qui?"
"Si certo..."
"E dobbiamo fare altro?"
La guardo e gli rispondo curioso.
"No, perché? Vuoi andare a casa per caso?"
"No, volevo solo mostrarti una cosa..."
A quella confessione aggrotto la fronte confuso.
"Cosa?"
"Non posso dirtelo..."
"E perché no?"
La vedo sorridermi divertita, ed io proprio non capisco.
"Che succede? Non dirmi che sono diventati quattro..."
le dico sarcastico toccandole dolcemente la pancia.
"No..." sorride anche lei. "Ho una sorpresa per te!"
"Davvero?"
"Si... so che sei tu di solito che le fai a me, soprattutto ultimamente..."
"La tua ultima sorpresa però vale per tutte le mie fatte in tutti questi anni, credimi..." le dico accarezzandole ancora una volta la pancia. Mi piace così tanto farlo...
"Aspetta, a proposito di questo..." Continuo quindi quasi preoccupato "con la tua ultima sorpresa mi hai detto di essere incinta, ora cosa devo aspettarmi?"
Mi guarda provocandomi un po', ma non si lascia andare. Così subito dopo aver finito quello che stavamo facendo, mi tira per un braccio e invertendo i ruoli questa volta mi risponde come di solito le rispondo io ad ogni sua domanda piena di curiosità.
"Non essere curioso e abbi pazienza signor Divit, ora vedrai..."

Sanem:
"Gira qui!"
"Sanem, ma dove stiamo andando? E' la terza volta che passiamo su questa strada, te ne sei resa conto vero?"
"No ora gira qui!"
Fa quello che gli dico, ed io inizio a ridere senza vergogna. Ha ragione, ma la verità per cui lo sto facendo lui ancora non lo sa...
"E ora perché stai ridendo?"
"Perché sto sbagliando strada a posta!"
"Cosa? E perché?"
"Almeno non capisci dove stiamo andando!"
"Veramente?"
"Can, sei stato tu a non volermi far guidare così volevo confonderti un po' per non farti capire subito la sorpresa..."
"Sanem, ma come potevo farti guidare in questo stato?"
"Oddio, ancora con la storia di questo stato?"
Ed ecco che ricominciano a discutere per i famosi limiti che io non ho assolutamente voglia di prendere in considerazione...
"No no, senti non è solo questo! Ti ricordi cosa succede quando guidi tu?"
"No non mi ricordo, cosa succede?"
"Non ti ricordi quando quella volta sei venuta a cercarmi con la macchina del povero Oman, ed hai preso un albero?"
Ci penso su, è vero. Ma non è stata poi così tragica come la dice lui.
"Ma l'ho preso piano..."
"E questo cosa... Sanem, cosa centra, eh? L'hai comunque preso! E oltretutto cosa succederebbe se lo facessi così?"
"Ma così come?!"
"Con i nostri figli dentro di te!"
Lo guardo e dopo quella frase mi sciolgo complemtante. I nostri figli... e quando ci guardiamo lui capisce subito quel mio pensiero.
"E comunque continua a girare a voce non sapendo dove sto andando..."
Il suo tono di voce cambia di nuovo e così ridiamo insieme sdrammatizzando quel nostro battibecco improvviso.
"Ok signor Divit, ora puoi girare a destra. Lo giuro, la sorpresa è proprio dietro quell'angolo lì!"

Can:
Parcheggio davanti una grande casa mentre cerco, guardandomi intorno, di ricollegare quello che sta succedendo.
"Aspetta!"
Mi ordina però ad un certo punto Sanem, cercando da sola di scendere dalla macchina.
"Aspetta, ti aiuto!"
"No no, ce la faccio. Tu resta lì!"
La vedo scendere piano e poi venirmi incontro correndo come può.
La guardo confuso e sorrido divertito da quel suo strano modo di fare.
"Ma cosa stai facendo?" Le dico quindi, nonostante il finestrino sia alzato e non possa sentirmi.
Mi fa cenno di non capire con la testa, per poi aprire lo sportelo e chiedermelo sarcastica.
"Cosa? Hai detto qualcosa per caso?"
Perche questa scena mi sembra un deja-vu?!
"Cosa stai facendo?"
"Voglio ricambiare una tua gentilezza fatta qualche anno fa... ricordi? Can..." mi fa cenno di scendere porgendomi la sua mano "... benvenuto!"
Sorrido di nuovo e lo faccio stando al suo gioco.
Chiudo la macchina e mi guardo intorno mordicchiando con la stecchetta degli occhiali da sole, come faccio ogni volta che voglio concentrarmi su qualcosa.
"Una casa..."
"Fuochino..."
"Come fuochino? Solo Fuochino?"
"No, in realtà è fuocone. Anzi, un vero incendio. Ma volevo tenerti sulle spine..."
Sorrido di nuovo "va bene..."
E poi mi porge di nuovo la mano.
"Sei pronto, signor Divit?"
"Prontissimo..."
Poco dopo siamo davanti ad un consulente immobiliare che, con gentilezze, ci fa vedere tutta l'intera casa.
"E poi... il giardino..."
Ci dice infine mostrandoci quell'enorme terreno a sud della villa.
"Sua moglie mi ha detto che desiderava un grande giardino, signor Divit..."
La guardo e sorrido completamente perso di lei.
"E' così, è vero... in fin dei conti con tre bambini un giardino grande è d'obbligo, non crede?"
Specifico quindi io fiero di quel nostro destino.
"Vero..."
"Ok amore..." poi Sanem mi gira verso di lei e comincia a parlare "so che forse è troppo grande, ma credimi ho cercato in tutti i modi di scegliere quello che più desideravi tu. C'è un grande giardino, più grande di quello della tua vecchia casa. A me quello bastava lo sai, ma so che tu ci tenevi tanto ad averlo più grande..."
Ci guardiamo per qualche secondo senza dire nulla, ed io riesco solo a sorriderle perdendomi nei suoi occhi. Così continua... "poi, hai visto quella grande parete in salone? Penso che sarebbe perfetta per il tuo maxi schermo, per le tue serata speciali davanti alle partite che tanto ami seguire con Emre..."
Sorrido da quel dettagli, ricordo benissimo quella volta in cui cercando casa per mio fratello e Leyla mi lasciai andare a quello stupido desiderio del televisore gigante.
"Non sono più quelle le mie serate speciali Sanem..." le sussurrò però piano all'orecchio, perché ho bisogno che lei lo sappia... è lei la mia unica serata speciale...
"Ne sono felice..." mi risponde quindi arrossendo come una bambina. "Ho cercato anche di non superare il budget che ci eravamo prefissati..." mi specifica subito, come se fosse quella per me la cosa più importante. Così mi guardo intorno, e ci penso su comn calma prima di rivolgermi di nuovo a lei.
"C'è lo spazio per la tua libreria?"
A quella mia domanda, che le dimostra la mia attenzione anche ai suoi desideri, il suo sguardo di trasforma in qualcosa di più intenso, uno sguardo difficile da poter spiegare...
"Si..."
Ci guardiamo di nuovo, quasi dimenticandoci che non siamo soli.
"Allora sembra perfetta!"
"Perfetta?"
La avvicino a me e le accarezzo quelle guance che amo così tanto...
"E' tutto perfetto Sanem... è deciso, la prendiamo!"

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