Sanem:
Siamo in barca, e stiamo prendendo tutte le nostre cose per portarle definitivamente nella nostra nuova casa.
La campagna è finalmente conclusa. Abbiamo spedito le foto, e ora siamo solamente in attesa di vederle uscire per tutta la città.
Mentre sistemo le ultime cose, un fiume di ricordi invade la mia mentre portandomi su un po' di malinconia che proprio non ci voleva... ma in fondo era inevitabile...
La nostra prima volta qui dopo un anno intero, il suo sciocco tentativo di rapimento che poi si è concluso con una grande conferma, il mio ricomprare questa barba per dimostrargli tutto il mio amore, il viaggio immaginato, quello realmente vissuto, la prima volta... sorriso dolcemente da quel ricordo mentre una lacrima scende dal mio viso.
"Sanem..."
Lo sento abbracciarmi da dietro, e darmi dei piccoli baci sul collo che improvvisamente mi fanno sentire meglio.
"... non è un addio... la prenderemo solo per fare delle piccole gite quando avremo tempo..."
Così mi giro verso di lui e lo abbraccio a mia volta.
"Non sarà più come una volta Can..."
"E questo ti fa paura?"
Annuisco, ma poi mi spiego meglio. Non voglio che mi fraintenda...
"Non sto piangendo perché non voglio che accada, ma credo che le mie emozioni stiano prendendo il sopravvento perché sono sicura che questo cambiamento sarà il più importante della nostra vita. Nulla sarà come prima, una parte del nostro cuore, uno grossa parte del nostro cuore tra poco vivrà tra noi e la nostra vita dipenderà soprattutto da loro. È meraviglioso, ma ho così paura che qualcosa vada storto che..."
"Saremo bravi..." mi dice dolcemente sorridendomi comprensivo.
Così annuisco e sorrido sicura. "Insieme possiamo fare tutto, signor Divit!"
"Io ho già in mente qualche gita in barca tutti insieme quando saranno un po' più grandi..." mi confessa quindi felice e fiero di quel pensiero.
"Ah si?"
"Certo! E sono sicuro che accadrà prima di quanto pensiamo..."
Ci penso un po' su, e poi aggrottò la fronte confusa.
"Dici che gli anni passeranno così in fretta che ci ritroveremo anziani prima che ce ne rendessimo conto?" Gli chiedo quindi preoccupata.
"Si, più o meno..."
"Oh be', ora sono proprio disperata allora..."
Sorridiamo insieme, fino a quando lui mi guarda negli occhi e me lo dice così bene che mi resta così difficile credere al contrario.
"Forse hai ragione tu, Sanem, cambieranno molte cose tra poco ma credimi solo una resterà sempre la stessa..."
Sorrido dolcemente perché forse ho capito a cosa si sta riferendo, ma voglio sentirmelo dire...
"E quale, signor Divit?"
"Non credo che i miei occhi ti guarderanno mai in modo diverso, non credo che smetterò mai di amarti signora Divit... su questo puoi starne certa!"
I miei occhi sono di nuovo lucidi, ma questa volta sorrido senza riuscire a fermarmi.
"Anche quando sarò completamente stanca, nervosa, quasi isterica e perennemente in paranoia?"
"Adoro le tue buffe espressioni quando sei così!"
Lo guardo incerta, così deciso di rincarare la dose aggiungendo molta fantasia e imitando una me futura gesticolando forse anche troppo eccessivamente qualcosa con le mani.
"E anche quando avrò grosse occhiai come quelle di un panda, perché non dormiremo più con tre bambini lo sai vero? E avrò tutti i capelli arruffati perché non avrò nemmeno il tempo di pettinarmi, e sarò bianca come un fantasma, e girerò per casa come un spaventapasseri" così alzo le braccia e inizio ad imitarne uno "con solo tanta, tantissima voglia di dormire..."
Lo vedo guardarmi male, aggrottare la fronte e pensarci davvero questa volta prima di rispondermi.
"No, no in questo caso non credo ci riuscirei ancora..."
"Ma Can..."
Sorridiamo insieme, e poi mi bacia facendomi capire che quelle parole non sono assolutamente vere. Nemmeno un po'...Can:
"E questo è l'ultimo pacco!" Dico quindi portando dentro le nostre cose, seguito da Sanem che testarda come sempre ha voluto aiutarmi a portare qualcosa.
"Ora questo puoi darmelo, per favore?"
Mi guarda scocciata, ma poi per uno strano motivo mi da ragione e me lo lascia senza esitare.
Sono giorni che è un po' spenta, le giornate iniziano ad essere un po' più calde rispetto la norma e credo che questo non la aiuti affatto ad affrontare le giornate con facilità.
"Non ci credo che ce l'abbiamo fatta!"
"E invece è così. Dobbiamo solo sistemare alcune cose e siamo definitivamente padroni di questa nuova casa, Sanem. Siamo stati molto bravi, lo sai?"
"Tu sei stato bravo, io ormai se faccio un passo sono già stanca..." mi dice quindi confermando il mio pensiero.
La vedo sedersi sul divano che ci hanno consegnato giusto qualche giorno fa, e percepisco dal suo viso che qualcosa non va.
"Amore tutto bene?" Mi avvicino di corsa a lei cercando di aiutarla come posso.
"Si sì amore sto bene. Ho bisogno solo di un po' di acqua e zucchero, credo sia un calo di pressione..."
"Da quanto tempo ti senti così?"
"È qualche giorno, ma sono quasi sicura che sia questo caldo..." la vedo sventolarsi come può, e così cerco di darmi da fare.
"Aspettami qui, va bene?"
Prendo il necessario e dopo qualche secondo sono di nuovo con lei.
"Tieni, bevi questo..."
Mi da retta, e questo dimostra ancora di più che non si sento per niente bene.
"Ora però andiamo a fare un controllo, va bene?"
"Ma Can non è necessario, è solo il caldo te l'ho detto!"
"Va bene, ma posso almeno avere la conferma dalla ginecologa? Giusto per stare più tranquilli, così magari ti da anche qualche vitamina per affrontare meglio queste giornate..."
"Abbiamo molto da fare, non posso andare dalla ginecologa per un semplice calo di pressione..."
"Tu ridotta così non muoverai più un dito qui dentro Sanem!"
"E questo cos'è? Un ordine, signor Divit?"
Sorriso, a quanto pare l'acqua e zucchero sta facendo davvero effetto...
"Va bene, mettiamo così... ho promesso di non limitarti mai, di farti fare quello che vuoi e sorreggerti quando ne avrai bisogno..."
"Si è vero, lo hai promesso..."
"Ed è quello che sto facendo..."
"È vero anche questo, lo stai facendo..." mi dice consapevole.
"Ma se ora sono io a voler stare più tranquillo, per favore, ti chiedo solo un piccolo controllo, poi faremo tutto quello che vuoi... va bene?"
Mi guarda e mi sorride dolcemente, accarezzandomi il viso che forse trasmette la mia preoccupazione più di quanto io potessi immaginare.
"Se proprio ti fa stare meglio, signor Divit..."
"Bene..."
Così la aiuto ad alzarsi ed insieme ci dirigiamo verso l'uscita.
"Però ora già mi sento meglio davvero!"
La guardo male, senza mai fermarmi deciso ad andare in ospedale.
"Si lo so ci vengo a fare il controllo, ma ti giuro Can sto meglio. Smettila di preoccuparti per me, va bene?"
"Io non potrò mai smettere di preoccuparti per te, Sanem. Sei la cosa più importante per me... ricordi?"Sanem:
Dopo qualche ora sono di nuovo sul lettino della mia ginecologa. È stata carinissima a trovare qualche minuto per visitarmi, anche se ho chiaramente detto che non ce ne era bisogno.
"Si dottoressa ma io sto meglio. L'ho anche detto a mio marito, ma lui non vuole credermi!"
"Sanem..."
"La vedo signora Divit, ma un controllo non fa mai male. Che dice? Cominciamo?"
La guardo rassegnata e poi decido di smetterla definitivamente.
"Va bene, cominciamo..."
"Grazie mille dottoressa, solo con lei ha ceduto completamente lo sa?"
Ci sorride divertita dai nostri soliti battibecchi e poi inizia la sua visita improvvisa.
"Allora vediamo un po'..."
Resta in silenzio per qualche secondo, che a me invece sembra infinito, e poi comincia a sorridere. Ed io, invece, ha respirare di nuovo.
"Loro stanno bene!"
Stringo la mano di Can e sorrido felice da quella conferma che non credevo di aver bisogno di avere, eppure è così bello sentirselo dire.
"Perfetto, allora posso andare?"
"No, un attimo..."
Così mi blocco di nuovo, senza lasciare per un secondo la mano di Can.
"Manca poco ormai al grande giorno signori Divit, e le nuove temperature non aiutano sicuramente questi ultimi giorni che forse sono anche i più difficili. Queste sono delle vitamine che possono aiutarla, hai bisogno di energia e non può assolutamente opporsi questa volta..."
Le guardo e poco dopo incerta le prendo per studiarle meglio.
"Va bene..." infondo non sembra poi così difficile.
"Ci penserò io a ricordargliele dottoressa..." dice Can sicuro del suo nuovo obiettivo.
"Signor Divit, so che sarà difficile ma sua moglie dovrà fare meno sforzi possibili. Molte passeggiate, quello sì. Ma nulla di particolarmente pesante o faticoso..."
"Va bene dottoressa, mi ne occuperò io..."
"Scusate? Sono ancora qui io! Dottoressa mi scusi, ma abbiamo un trasloco da fare, casa nuova da sistemare e non possiamo di certo aspettare l'arrivo dei bambini. Perché si forse in quel caso avrei più energia, ma non avrò più il tempo..."
"Sanem, ho un idea a riguardo tu non ti preoccupare!"
"Quale idea?"
"Tu lascia fare a me..."Can:
"Allora ragazzi, innanzitutto volevo ringraziarvi di cuore per essere qui oggi. So che per voi è un lavoro extra, ma so anche che ormai siamo una grande famiglia e che lo state facendo perché volete aiutarci davvero!" Dico quindi sicuro, rivolgendomi ad Emre, Leyla, Deren, Cey Cey, Ahyan, Muzo, e gli altri ragazzi dell'agenzia.
Siamo tutti nella nostra nuova casa, e come ha detto la dottoressa Sanem non può sforzarsi così abbiamo chiesto aiuto a loro per rendere tutto un po' meno faticoso...
"E io che faccio?" Mi dice quindi Sanem impaziente come suo solito!
"Tu? Niente!"
"Come?"
E ora chi la sente?
"Va bene, tu dirigerai i vari lavori. Sei o non sei il comandando in questi mesi?"
La vedo sorridermi soddisfatta e con la sua buffa espressione entrare sicura nel suo ruolo.
"Cey Cey!" Urla quindi divertita "vieni qui, dovrai fare tutto quello che ti dico io!"
"Come? In che senso tutto?" Le risponde quindi Cey Cey visibilmente preoccupato.
Sorrido divertito e così comincio a darmi da fare, ora finalmente più tranquillo dopo quello che in questi giorni è accaduto..."Amore puoi venire con me un secondo?"
Mi giro di scatto verso Sanem che mi guarda con qualcosa nascosta dietro la schiena. Aggrotto la fronte confuso e mi avvicino a lei curioso.
"Cosa nascondi lì dietro?"
Mi sorride e con una smorfia mi fa segno di non poterlo dire.
"Vieni con me, ho finalmente trovato qualcosa di serio da fare anche io..."
Mi prende per mano e senza aggiungere altro ci incamminiamo insieme verso la camera che sarà dei bambini.
È molto grande, ovviamente, ha già i tre lettini montati e sistemati come si deve e tutto sembra quasi perfetto. Quasi... la perfezione arriverà solamente tra qualche settimana...
"Sai Can, credo che questa stanza sia un po' vuota..."
"Per il momento..." le dico sorridendole alludendo appunto a quello che poco prima stavo pensando, e lei lo capisce al volo.
"È vero... ma sai ho pensato che quella parete aveva bisogno di essere arricchita in qualche modo, tu non credi?"
Aggrotto la fronte confuso, ma anche incredibilmente divertito.
"Cioè?"
La vedo aprire il grosso tubo che si porta dietro ormai da un po' e quando lo fa il suo grande poster con la foto degli Albatros compare proprio davanti ai miei occhi.
"Il poster..." ripeto emozionato.
"L'Albatros..." mi dice quindi lei, forse più emozionata di me "infondo è tutto cominciato da questo, no? Come potevo lasciarlo nella mia vecchia camera se è stato anche grazie a questo poster se siamo arrivati fino a qui?!"
"È no, non potevi..." le ripeto io prendendole la mano per poi avvicinarla a me e baciarle quel sorriso che ha stampato sul suo viso.
"Quando saranno grandi, proprio guardando questo poster, voglio raccontare loro come ci siamo conosciuti... sotto alcuni punti di vista la nostra storia è anche migliore di una favola, non credi?"
"Niente batte la nostra storia d'amore, Sanem... niente batte noi!"
E così ci baciamo, sempre più consapevoli che il nostro amore è così speciale che meriterebbe di essere scritto da qualche parte e gridato a squarciagola per il mondo intero. Io, per esempio, questo lo farei davvero...
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9 mesi per un sogno ❣️
FanficCredo che questi due meritino più di un finale riassuntivo. Nonostante come stanno andando le cose, sono stati proprio questi due personaggi a farmi pubblicare davvero una storia scritta da me! "Perché non riesco a smettere? Perché ho sempre bisogno...