Giovanni guardò lo schermo del cellulare che stava squillando. Un numero statunitense. Si trovava ancora in California, quindi non si stupì più di tanto. "Hello?". Nessuna risposta, ma gli sembrò di cogliere un leggero sospiro. Aspettò ancora qualche secondo, ma continuò a sentire solo silenzio quindi si decise a riagganciare.Stava per chiudere la chiamata, ma una voce sottile dall'altro capo lo fece fermare, immobile come una statua. "Ciao, sono Giulia".La mano con cui stava per cliccare sul bottone rosso si bloccò a mezz'aria, il respiro gli rimase strozzato in gola quando aprì la bocca per rispondere, quindi la richiuse. Era incapace di pensare razionalmente, di parlare, di respirare. Era nell'occhio di un ciclone di emozioni senza potersi difendersi, perso in una tempesta senza potersi ritrovare. Fino a quel momento non avrebbe saputo dire esattamente quanto gli fosse mancato il suono delle sue parole, ma in quel momento ce l'aveva chiaro più che mai: come l'aria quando si rischia di affogare. Inghiottì e si leccò le labbra nel tentativo di replicare, sentiva la bocca secca come se avesse ingoiato tutta la sabbia del deserto. "Giulia? È tutto a posto?" riuscì finalmente ad articolare una frase di senso compiuto, ma il suo tono era allarmato. Era stata la preoccupazione ad aiutarlo ad uscire da quel momento di agitazione, perché una chiamata improvvisa, dopo un intero anno, non lasciava presagire niente di buono. Il bisogno di proteggerla era ancora più forte di tutto, dell'orgoglio,dell'imbarazzo, del disagio. "Sì sì, tutto bene, tranquillo",si affrettò a rassicurarlo lei. Il bisogno di farlo stare bene era ancora più forte di tutto, del risentimento, del dolore,dell'indecisione. Giovanni sorrise leggermente, la sua voce gli sembrò un po' più matura di come la ricordasse, ma la sua dolcezza gli fece scoppiare il cuore. "E tu?", proseguì lei. "Tutto a posto, sono in California". Era riuscito finalmente a ritrovare un po' di calma, anche se poter parlare con lei gli sembrava ancora impossibile.
Poi si rese conto che dietro quella chiamata doveva esserci lo zampino di Dennis. Chissà come aveva fatto. Non aveva importanza, lei era lì,a parlare con lui. Aveva l'occasione di provare a sistemare le cose."Scusa non lo sapevo, stavi dormendo?", intervenì lei con tono dispiaciuto. La immaginò con l'espressione rammaricata che conosceva così bene e si sentì travolgere dalla tenerezza, se gli fosse stata davanti avrebbe accarezzato quel viso così bello e l'avrebbe stretta a sé come se non volesse lasciarla mai più. Ma erano terribilmente distanti. "Pazienza", gli aveva detto Dennis e aveva ragione.Guardò l'orologio, erano le 3, ma ultimamente lui non riusciva a prendere sonno molto bene. "Figurati, stavo scrivendo, fra 4 ore ho il volo per l'Italia, dormirò a bordo", sperò che le sue parole fossero state abbastanza convincenti. Anche solo l'idea che lei credesse di aver fatto male a chiamarlo era inaccettabile. Invece lei lo stupì, "Dopo il triangolo delle Bermuda mi raccomando". Era sempre la solita Giulia, che non riusciva ad esser seria troppo a lungo. Rise, sedendosi di peso sul letto della stanza d'albergo,meravigliato, sorpreso, divertito, ammaliato. "Certo, non voglio mica svegliarmi con un infarto in corso. Ballare mentre dormo non mi piace" e continuò a ridere. Una risata sincera. La prima dopo tanto tempo. "E invece mentre non dormi?" fu la replica diGiulia. La sua risata lo incantò come sempre. E in un attimo si rese conto che, in pochi minuti, lei aveva lenito le sue ferite, aveva cancellato le sue preoccupazioni, aveva messo a tacere la furia che lo scavava dentro in ogni momento. Si guardò la mano, appoggiatasulla coscia. Le sue dita erano immobili, rilassate, malgrado il suo cuore battesse all'impazzata. Alzò gli occhi e fissò la sua immagine nel grande specchio di fronte, i lati della sua bocca era ancora atteggiati all'insù, non riusciva proprio a non sorridere.
"E tu dove sei invece?" le chiese, conoscendo già la risposta, ma smanioso di sentire la sua voce. "A Roma, ho qualche settimana di vacanza. Ho bisogno di riposo". Era tornata seria e sembrava cercare di darsi un tono. "La tournée è andata bene?", continuò lui, voleva sapere tutto quello che era successo in quell'anno in cui stupidamente si era privato di lei. "Sì, molto bene. Mi hanno confermato il contratto, cominciamo le prove per il nuovo spettacolo a ottobre". Sarebbe rimasta a Boston, lontana da lui. Dove aveva trovato la fragile, insicura Giulia il coraggio di abbandonare tutti i suoi affetti e costruirsi dal nulla una vita dall'altra parte del mondo? Era sua la colpa, non aveva deciso di andarsene, era fuggita,non era stato coraggio, ma dolore. Giulia,mia piccola Giulia, che ho fatto? Che ti ho fatto?Giovanni prese un respiro profondo, si odiava per quello che le aveva detto, si odiava perché, ancora adesso, non riusciva a decidersi ad aprirle il suo cuore. Teneva in piedi i muri che si era costruito intorno con tutta la forza di cui era capace, disperatamente nascondeva le sue debolezze e disperatamente desiderava abbattere quei muri e mostrarsi a lei nudo e indifeso. Se c'era una persona al mondo che avrebbe capito, quella non era che Giulia. Infine ammise,"Sai Giu, mi piacerebbe vederlo". Lei non rispose e Giovanni immaginò la tempesta di emozioni che le aveva provocato quella sua ammissione. Avrebbe voluto avere la forza di difenderla, anche da se stesso se necessario, ma ormai la corazza si stava sbriciolando e di forza gliene rimaneva poca, le parole erano un fiume che non riusciva ad arginare. "Mi è mancato vederti ballare" aggiunse. Giulia rimase immobile, incredula. Non riusciva a muoversi, sbatteva sologli occhi come se volesse risvegliarsi da un sogno. Quando, dopo parecchi secondi, riuscì a rispondere lo fece con voce incerta. "Sul sito della compagnia trovi il cartellone, scegli una data e ti mando il biglietto", "I biglietti", si corresse subito. Pensava che lui avesse qualcuno, la candida, innocente Giulia.
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G & G // E sarai per sempre
FanfictionGiovanni non ha mai imparato a fare i conti con la propria paura di concedere tutto se stesso ad un'altra persona, Giulia, invece, di conti con l'amore ne ha dovuti fare fin troppi per riuscire ad essere felice malgrado tutto. E quando tireranno le...