Io:"Ma se non vuoi non importa, proverò a chiamare qualcun altro..." dissi intenta a cercare il telefono nella borsa.
Si girò subito verso di me.
Rafe:"No tranquilla, resto. E poi dubito che qualcuno ti risponda a quest'ora."
Ci guardammo negli occhi per un misero istante, poi spostai lo sguardo verso la portiera aprendola.
Uscimmo entrambi dalla macchina dirigendoci verso il cancelletto.
Attraversammo il cortile, arrivati alle scalette, cercai le chiavi nella borsa ed aprì la porta.
Mi faceva strano rivederlo a casa mia, tanti ricordi riaffiorarono nella mia mente, non riuscì a guardarlo in viso per più di qualche secondo.
Mi doleva la testa a causa dell'alcol, mi sentivo male in tutti i sensi ma non avevo voglia di allarmarlo, aveva già fatto tanto per me quella sera.Io:"Ti va qualcosa da bere o da mangiare?" Dissi avviandomi verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Rafe:"No grazie, sono apposto"
Riuscivo a vederlo camminare per tutto il salotto, come se stesse cercando qualcosa di perduto, guardava le foto appese, il divano nuovo, la collezione di vinili di mia madre poggiata sullo scaffale, il tappeto appena comprato...poi ad una certa si girò verso di me.
Rafe:"Avete cambiato molte cose dall'ultima volta"
Io:"Si..."dissi a bassa voce bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere.
Non sapevo cosa fare né cosa dire, cosa si faceva in circostanze simili di solito?
Posai il bicchiere nel lavandino e tornai in salotto da lui.
Io:"Credo di andarmi a fare una doccia, se vuoi ti posso portare un vecchio pigiama di mio padre o preferisci..."
Rafe:"Tranquilla, posso dormire così" mi guardò facendomi un mezzo sorriso.
Io:"Va bene allora...accomodati pure, io vado..." dissi indicando il corridoio dietro di me.
C'era molta tensione e si vedeva, eravamo entrambi di poche parole, nessuno di noi sapeva quale fosse il modo migliore di comportarsi.Andai in camera mia, presi dall'armadietto un pantaloncino pigiama, delle mutandine ed una canottiera bianca e mi avviai verso il bagno.
Mi struccai lavandomi il viso, buttai a terra il vestito ed entrai in doccia.
Nella mia testa pensai se avessi fatto bene a chiedergli di restare con me per la notte, insomma, era passato tanto tempo dall'ultima volta che ci eravamo anche solo visti di sfuggita e adesso, me lo ritrovavo a casa mia...Uscì dalla doccia, misi un po' di crema idratante lungo tutto il corpo e mi vestì.
Lo raggiunsi in salotto, dove mi stava aspettando seduto sul divano al telefono.Io:"Ehi" lo sorpresi, si girò subito verso di me alzandosi di scatto.
Io:"Vieni" andammo in camera mia, accesi le due piccole luci sul comò e dal cassetto della scrivania tirai fuori un pacchetto di sigarette, aprì la finestra sedendomi sul davanzale.
Io:"Ne vuoi una?" chiesi porgendogli il pacchetto e l'accendino.
Rafe:"Grazie" si mise davanti alla finestra fronteggiandomi.
Cominciammo a fumare in silenzio, senza dire una parola.
Rafe:"Come ti senti?" mi guardò.
Io:"Non lo so, sono ancora un po' scossa ma poteva finire peggio" risposi inspirando il fumo.
Rafe:"Decisamente..."
Io:"Tu invece?"
Rafe:"Io sto bene, anche se quel figlio di puttana ha rovinato la serata un po' ad entrambi"
Io:"Lo conoscevi?"
Rafe:"Solo di vista e di nome, ma ne ho sentite tante su di lui..."
Finita la mia sigaretta, la spensi nel posacenere.
Io:"Ho mal di testa, penso che proverò a dormire"
Rafe:"Va bene, io-io vado di sotto allora"
Io:"Resta pure, ho un letto matrimoniale, c'è spazio per tutti" dissi titubante, avevo fatto bene?
Faceva caldo così decisi di non disfare il letto, mi ci misi direttamente sopra.
Rafe fece lo stesso, io mi girai dall'altra parte mormorando un "buonanotte" a cui lui rispose con un "anche a te", lo sentì muoversi e subito pensai che si dovesse sentire scomodo...
Chiusi gli occhi ed automaticamente mi ritornarono in mente le mille bellissime notti passate su quel letto assieme a lui.
Quei baci, le sue mani sul mio corpo, quei gemiti e le carezze...
E ora? Non ne rimaneva niente, eravamo soli in una stanza, schiena contro schiena, in un silenzio tombale.RAFE POV
Ancora non ci credevo, dopo tutto questo tempo io e lei eravamo ritornati in camera sua, anche se, come due adolescenti appena conosciuti...Ero incazzato, incazzato per aver lasciato Grace tra le braccia di quel psicopatico, vederlo toccarla in quella maniera, le sue labbra sulle sue, mi aveva fatto uscire di testa.
Per fortuna ero riuscito a soccorrerla in tempo o sarebbe finita piuttosto male...
Mi voltai verso di lei, o meglio, verso la sua schiena, non riuscivo a dormire, ero troppo preso dal saperla vicino a me.
La guardai da capo a piedi, non era cambiata per nulla, era rimasta la solita ragazza bella e attraente di sempre.
Quei pantaloncini lasciavano intravedere delle mutandine azzurre in pizzo, cercai di non avere pensieri sporchi ma fallì. Avevo tanta voglia di toccarla e una o due volte ci provai, ma constatai fosse meglio non farlo, data la situazione.Chiusi gli occhi provando a dormire ma nulla da fare, doveva essere una notte in bianco.
Mi misi a pancia in sù per guardare il soffitto, cosa ci facevo lì con lei?{Ciaooo, scusate eventuali errori grammaticali ecc, spero che a voi pochi questa storia stia piacendo, più avanti i capitoli si faranno più lunghi 💖}
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Resta con me
FanfictionUna storia d'amore, passione e desiderio. Due giovani che non riescono a starsi lontano. Rafe Cameron e Grace Walker. +18 (Non seguirò la trama originale di obx)