«Dobbiamo parlare, Felix.»
Alzo lo sguardo dal mio libro di storia americana e lo poso sulla mia migliore amica che, seria, mi fissa dall'alto del suo metro e cinquantotto.
Poso la matita sul tavolo della biblioteca della scuola che ho occupato e mi porto la mano al centro del petto. «Mi stai lasciando, Caroline?»
Caroline si mette le mani sui fianchi, guardandomi ancora più seriamente. «Non fare il cretino, Felix.»
«Sshh!»
«Ci scusi signorina Miller», affermiamo all'unisono io e la mia migliore amica in direzione della bibliotecaria acida, che ci fissa, infastidita, da dietro le lenti dei suoi orrendi occhiali dalla montatura marrone.
Caroline sbuffa e si siede al mio fianco, gli occhi azzurri sempre truccati di nero, i capelli sempre più blu e i dorsi delle mani pieni di scarabocchi.
«Cos'è questa storia tra te e Justin?» bisbiglia, in modo tale da non urtare la sensibilità della povera signorina Miller.
Inarco un sopracciglio poi riporto lo sguardo sul mio libro. «Quale storia?» faccio il finto tonto, pur sapendo che con Caroline è praticamente inutile.
Caroline, infatti, replica immediatamente: «Non fare finta di non capire, Felix Wilson. Io e te ci siamo sempre detti tutto.»
Sospiro e chiudo il libro, consapevole di non poter più continuare a studiare perché mi trovo nel bel mezzo di un interrogatorio dell'FBI.
«Andiamo fuori prima che la signorina Miller ci prenda a calci con le sue orrende scarpe a punta.»
Caroline annuisce, si aggiusta su una spalla la sua tracolla nera e fucsia da emo e mi segue fuori dalla biblioteca. Rabbrividisco, a causa dell'aria fredda, e mi metto il cappuccio in testa.
«Dunque, Caroline, io e Justin ultimamente andiamo... diciamo d'accordo. Abbiamo meno voglia di affogarci a vicenda nel lago.»
Ci siamo confessati di iniziare a volerci bene, questo non glielo dico, però. È una confessione mia e di Justin.
È il secondo segreto che condividiamo. A Caroline non ho ancora raccontato nulla della questione dei nostri padri.
Caroline mi guarda un po' scettica e un po' sconvolta. «Non ci credo...»
Annuisco e mi infilo le mani nelle tasche dei jeans, calciando un sassolino con la punta della mia converse.
«Credici. È strano anche per me.»
«Ma se fino a un paio di settimane fa stavi programmando come mettergli delle formiche nel cassetto delle mutande.»
«Tranquilla, quello voglio ancora farlo.»
Proprio in quel momento, le porte della palestra si aprono e la squadra di nuoto esce in tutta la sua gloriosa bellezza, facendo un casino assurdo e capitanata, come al solito, dalla mia irritante e bellissima nemesi.
Justin ride per qualcosa che gli ha detto quel cretino di Robbie, i suoi occhi blu si assottigliano, più luminosi che mai. Ha i capelli umidi e la felpa della squadra di nuoto del liceo lo protegge dal freddo.
Sta meglio con la mia felpa addosso, penso.
Mi mordo di nuovo il labbro per non sorridere alla sua vista, ma continuo a mantenere lo sguardo su di lui, fino a quando anche Justin si accorge della mia presenza e, un attimo prima di farsi inghiottire dal resto della sua squadra, mi fa un occhiolino che mi ritrovo a ricambiare.
«Oh, merda», borbotta Caroline.
La guardo e lei sembra essere sbiancata di colpo. «Cosa c'è?»
«Ti piace, cazzo.»
Già, che palle. Sai, mi ha anche regalato un gatto.
«Potrebbe essere», le rispondo, mantenendo un tono di voce neutro.
Caroline rimane in silenzio, mi osserva attentamente, muta come una tomba. Poi scuote il capo e sospira.
«Stai attento, Felix. Justin Long non è uno che si mischia con quelli come noi. È arrogante e narcisista mentre tu sei un bravo ragazzo.»
Sorrido alla mia migliore amica, mi avvicino e le poggio le mani sulle spalle; lei alza il capo per guardarmi negli occhi perché Caroline è alta quanto un putto.
«È vero, Justin Long è narcisista e arrogante come pochi al mondo, ma è anche lui un bravo ragazzo. I cattivi sono altri Caroline, non preoccuparti.»
Caroline sospira nuovamente. «È più seria di quanto pensassi, la questione tra voi due. Però, non riesco a capire quando è partito questo cambiamento nel vostro rapporto di odio reciproco.»
«Dalla notte del mio compleanno. Donut me lo ha regalato lui. L'ha recuperato da sotto l'auto di Robbie.»
Caroline ha la bocca talmente spalancata che potrebbe passarci un treno. «E me lo dici solo ora?»
Scrollo le spalle. «Mi è sfuggito.»
«Queste sono cose da pazzi.»
Annuisco e le aggiusto i capelli dietro le orecchie. «Mi piacciono le questioni complesse, lo sai. Ci sguazzo dentro.»
Caroline rotea gli occhi. «D'accordo, basta parlare di Justin. Mi sono irritata a sufficienza. Pizza da me?»
Afferro la mano della mia migliore amica. «E continui a chiedermelo, Caroline? Tuo padre fa la pizza migliore di Billiston, lo sai.»
Caroline ride; ci avviamo verso il suo macinino giallo canarino. Poi la mia nuca inizia a formicolare e mi volto verso di lui ancor prima che mi chiami.
«Felix, aspetta!»
«Oh, che palle», mormora Caroline.
Le tiro una leggera gomitata e lei mi guarda male.
Justin ci raggiunge, borsone della palestra in mano e capelli neri ancora leggermente umidi.
«Dove vai?» mi domanda.
«E a te cosa importa?» replica immediatamente Caroline e io vorrei tanto metterle una mano davanti alla bocca per zittirla.
Justin la guarda con sufficienza, poi le dice: «Non mi sembra di aver parlato con te, Caroline.»
«Ma hai parlato con il mio migliore amico che fino all'altro ieri offendevi ad ogni occasione disponibile.»
Ah, questa brucia.
Il mio vicino osserva Caroline con occhi affilati; la mia migliore amica ricambia l'occhiata perché lei non si piega davanti a nessuno. Sembrano sul punto di saltarsi addosso a vicenda.
Faccio viaggiare lo sguardo prima su uno e poi sull'altra; appiattisco le labbra, sentendomi sul punto di farmi una grossa risata perché la scena che ho davanti è fin troppo esilarante.
Justin è il primo a distogliere lo sguardo e lo porta su di me. Come al solito, quegli occhi blu rischiano di farmi rabbrividire come se mi trovassi nudo sotto la neve.
«Hai detto bene, Caroline. Fino all'altro ieri. Ultimamente, non ho più voglia di offenderlo. Adesso, Wilson, puoi dirmi dove stiamo andando?»
«Stiamo?» ripete Caroline, sempre più irritata. «Ho sentito bene, Felix?»
«Sì, piccola emo», risponde Justin al mio posto. «Non sembra tu abbia problemi di udito.»
Non ce la posso fare.
Circondo le spalle di Caroline, che vibra di rabbia come uno di quei chihuahua incazzati con il mondo; Justin osserva attentamente tutto il mio movimento e noto un guizzo della sua mascella e gli occhi farsi più scuri.
Cosa sta succedendo qui?
«Andiamo a mangiarci una pizza da Caroline. Vieni con noi?»
«Cosa?» urla la mia migliore amica.
«Sì, vengo», risponde Justin, contemporaneamente.
«Okay. Ci vediamo lì», parlo, rivolgendomi a Justin.
Lui inclina il capo di lato e inarca un sopracciglio. «Vai in auto con lei?»
«Problemi, Long?» Caroline è sul piede di guerra.
«Sì, vado con lei», rispondo.
Justin annuisce un paio di volte e, prima di andarsene, borbotta: «Spero che quella vecchia lattina non esplodi da un momento all'altro.»
«Mi assicurerò di farla esplodere con te nei paraggi, testa di cazzo!»
Sghignazzo, nonostante la stranezza di quella situazione, e dò una spintarella a Caroline.
«Forza, tigre, andiamo che ho fame.»
Caroline mi fulmina con lo sguardo. «Dovevi farlo venire per forza?»
Io guardo in automatico Justin che si infila nella sua auto, molto più sicura del vecchio màcinini di Caroline, i nostri occhi, come ormai succede fin troppo spesso, si incastrano e io... vado in confusione.
«Si è auto-invitato, Caroline. Sarebbe venuto anche se gli avessi detto di no.» Perché Justin è così: quello che vuole, in un modo o in un'altro, se lo prende. Lo so bene. E se volesse me, probabilmente, mi farei prendere.
La mia migliore amica borbotta qualcosa tra i denti, somigliando tanto a una vecchia caffettiera arrugginita, e io rido, perché ancora non è arrivato il momento di scoppiare a piangere in preda al mal d'amore.
Perché arriverà quel momento. Me lo sento.•
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•Nota di Jenny
Caroline e Justin andranno mai d'accordo? Io non credo proprio, però, ne succederanno delle belle.
P.S.: A me piacciono le storie a cottura lenta e piene di tensione. Arriverà i bacio tra i due testoni, non demordete. E sarà esplosivo.
😎💗
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Nemesi
Romance⭐️ Storia vincitrice del premio Wattys2022 nella categoria "Romance" ⭐️ Felix: Odio gli influencer, odio i social, detesto le serie TV e ogni volta che vedo Justin mi viene voglia di avvelenarlo. Justin: Amo i social, stimo gli influencer, adoro l...