26. Rivelazioni

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«Ripetimi perché sono seduta su questi spalti scomodi, a vedere dei tipi che si atteggiano nei loro slip colorati.»
Guardo Caroline seduta al mio fianco, il cuore che mi martella furioso nel petto perché ho l'ansia di vedere per la prima volta Justin gareggiare con la sua squadra di papere nuotatrici contro non so quale liceo.
Quando mi ha chiesto di venire a vederlo gareggiare, mi ero un po' distratto a baciarlo e adesso non so chi siano i tizi in slip gialli che si aggirano per la piscina della nostra scuola. Non mi sono neanche impegnato più di tanto a leggere il nome della scuola sulle loro felpe perché, fondamentalmente, continua a non fregarmi nulla dello sport. Ma mi importa di Justin, ovviamente.
«In realtà, ti sei autoinvitata. Sarei venuto tranquillamente da solo», replico, sposto lo sguardo verso il basso e mi ritrovo a incrociarlo con un paio di meravigliosi occhi blu. Poi noto un sorriso luminoso che quasi mi mette ko.
Faccio viaggiare lo sguardo lungo il corpo allenato di Justin che si intravede dall' accappatoio blu lasciato aperto.
Ha sempre fatto così caldo qui dentro?
E ha sempre avuto tutti quegli addominali? Quanti sono? Non finiscono più.
«Ti sta uscendo la bava dalla bocca.»
Chiudo la bocca di scatto, arrossendo quando Justin mi fa un occhiolino, per poi infastidirmi un istante dopo per colpa della squadra di cheerleader seduta in prima fila, la quale si esalta e urla con la convinzione che quell'occhiolino fosse dedicato a loro.
Nei vostri sogni, oche maledette. Prima o poi vi staccherò tutte le piume dal corpo.
Caroline, invece, con un cipiglio di irritazione stampato in volto, continua a fare dei palloncini con il chewing-gum.
«Da quando sei diventata così antipatica?»
Scoppia un palloncino e sposta i suoi occhi truccati di nero su di me. «Da quando mi hai tradita, mettendoti con quell'esaltato in slip blu.»
Mi scappa involontariamente una risata, il cipiglio di Caroline si fa più marcato.
«Io ti avrei tradita, Caroline? Sei la mia migliore amica, cazzo, se fosse successo a te, di perdere la testa per qualcuno, non avrei di certo fatto tutte queste sceneggiate da dodicenne gelosa.»
Caroline affila lo sguardo per poi distoglierlo e sposarlo davanti a sé. «Non sto facendo alcuna sceneggiata da dodicenne gelosa, semplicemente, non riesco a digerirla questa storia. Justin ce ne ha sempre dette di ogni tipo e adesso vi guardate come se foste sul punto di scopare davanti a tutti.»
«Non ci guardiamo in questo modo.»
Caroline riporta gli occhi su di me e mi guarda con condiscendenza. «Fidati, Felix, siete imbarazzanti. Perché non hai dato una seconda occasione a Nicholas?»
Sbuffo e roteo gli occhi. «Nicholas è carino, ma...» non mi fa battere il cuore, «non fa per me.»
Adesso è Caroline a sbuffare. «Se lo dici tu, Felix. Ci metterò tempo a farmela andare bene, mi dispiace», borbotta, poi qualcosa nel suo sguardo cambia.
La osservo con attenzione: un leggero rossore gli va a colorare improvvisamente le guance perennemente pallide. Sposto lo sguardo nel punto dove il suo è fermo e sogghigno tra me e me, quando capisco cosa, o meglio chi, sta guardando la mia migliore amica perennemente acida come una cassetta di limoni.
Semplicemente, si sta mangiando con gli occhi quello scimmione di Robbie, che, a differenza di Justin, è grosso come un giocatore di football, ha le spalle larghe come un'autostrada ed è il più alto fra tutti.
«Bene, bene, a quanto pare non solo l'unico ad avere una cotta segreta per qualcuno di sbagliato.»
Caroline sussulta, rendendosi conto di essere stata fin troppo tempo imbambolata a guardare Robbie. Poi mi fulmina con lo sguardo, ma ciò non fa altro che ingigantire il mio sogghigno malizioso. «Non dire cazzate, Felix. Robbie è un idiota decerebrato», ringhia.
«Non dirle tu, Caroline. Non c'è niente di male.»
Caroline incrocia le braccia al petto e sbuffa, tentando di non guardare ancora Robbie. «Io non ho intenzione di mischiarmi a loro. Preferisco continuare a essere l'emarginata della situazione.»
«Sì, sì. Ne riparleremo più in là.»

•••

«Ti calmi, cazzo? Stai agitando anche me», mi riprende Caroline.
Io non riesco a calmarmi invece, sono in fibrillazione e non vedo l'ora che Justin esca da quella cavolo di piscina.
«Ha vinto!» ripeto per la centesima volta.
Caroline, infatti, alza gli occhi, l'espressione sempre annoiata. «Non me ne ero mica accorta, Felix. Grazie per avermelo fatto notare per la trentesima volta.»
«Caroline, al momento sono troppo felice per farti notare a dovere quanto tu sia odiosa.»
La mia migliorare amica stronza apre la bocca per replicare, ma qualcosa alle mie spalle gliela fa chiudere di scatto e incattivisce lo sguardo.
«Maledetto», mormora.
«Ma cosa...» inizio a dire, ma mi interrompo quando odo una voce familiare e odiosa che tenta di attirare la mi attenzione.
«Ciao, Felix.»
Chiudo gli occhi un istante e serro le mani in due pugni. Mi volto lentamente e mi ritrovo a fissare la grandissima faccia di culo di Liam Sanchez.
«Ciao Felix? Hai un gran coraggio, Sanchez. Grande quanto il tuo essere stronzo», gli rispondo.
Liam si passa una mano tra i capelli mori e inarca le labbra in un sorrisino che inizialmente avevo trovato dolce e sexy, ma al momento ho solo voglia di farlo sparire con un pugno.
Non si merita la tua rabbia, Felix. No, non se la merita. Ma un pugno sì.
«Senti, non sono mai riuscito a dirti che mi dispiace per come mi sono comportato. È vero, ho fatto il bastardo con te, ma mi piacerebbe provare a rimediare.»
Caroline al mio fianco scoppia a ridere. «Oddio, questo è fuori di testa», borbotta tra una risata isterica e l'altra.
Io non so se ridere come Caroline o dargli, invece, un'altra ginocchiata in mezzo alle gambe.
«Liam, fidati, il liceo è un oceano pieno di pesci gay o curiosi. Vai a pescare da qualche altra parte prima che mi innervosisca ancora di più.»
Liam mi fa un altro sorriso da squalo, per rimanere in tema. «Ma io ho già puntato il mio pesce.»

"Sanchez, ti dò cinque secondi per allontanarti da Felix prima che ti spacchi la faccia. Uno. Due..."

Un braccio di Justin mi avvolge le spalle e mi spinge contro il suo corpo atletico. Il profumo del suo bagnoschiuma mischiato al classico odore di cloro mi manda in tilt l'olfatto e io non ci capisco più niente.

"Tre."

Sanchez di fronte a me sbatte ripetutamente le palpebre e sul suo viso si stampa un'espressione scettica.

"Quattro."

"Long, non capisco per quale motivo tu mi stia minacciando."

"E io non capisco per quale motivo tu al momento ci stia provando con il mio ragazzo, Sanchez. Non ti ho spaccato la faccia quando ho scoperto quello che gli hai fatto a inizio anno, ma lo farò adesso se non ti allontani perché i cinque secondi di tempo che ti avevo concesso sono scaduti da un bel pezzo."

"Oh, porca puttana," sghignazza Caroline. Quella strega si sta facendo una pancia di risate.

Io guardo Justin e, probabilmente, ho gli occhi a cuoricino, mentre lui è una maschera di furia, decisamente, arrapante.

"Il tuo ragazzo," ripete Liam sempre più confuso.

"Hai bisogno di una prova visiva?" gli domanda Justin, prima di circondarmi il viso con entrambe le mani e darmi un bacio che è la fine del mondo. Del mio mondo.

Attorno a noi c'è chi chiacchiera, chi giudica, chi si dispera, forse, ma l'unica cosa che riesco a percepire con chiarezza sono le labbra esigenti di Justin contro le mie.

Del resto non me ne frega proprio niente.

"Beh, per oggi penso di averle viste davvero tutte," sento dire da Caroline.

Poi alla sua si aggiunge anche la voce di Robbie: "Meno male che non volevi mettere Felix al centro dell'attenzione. Sei sempre una cazzo di prima donna, Long."

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