CAPITOLO 13

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Joyce Pov.:
Restammo lì, uniti e stretti l'uno tra le braccia dell'altra, per un tempo lunghissimo, quasi infinito.
Mi beai del suo profumo di mare in tempesta, di salsedine, di lui e mi sentii finalmente a casa.
La voce di Yoongi ci risvegliò da quella bolla d'amore che ci aveva avvolti e ci voltammo a guardarlo
-Allora se avete finito di tubare come delle cazzo di tortore vedete di andarvene in camera..non ho intenzione di assistere al vostro accoppiamento da teste di cazzo!!!-
-Ma Amore!!! Ma che dici?! Sono così carini!!- lo vidi alzare gli occhi al cielo e abbracciare da dietro la sua fidanzata
-Ok ok...ma adesso vedete di sparire!! E vi rivoglio fuori dalla stanza per l'ora di cena!!! Dobbiamo festeggiare il MIO imminente matrimonio con questo schianto qui!!- sorrisi intenerita dalla tenerezza di Yoongi verso Ana che arrossita lo baciò dolcemente
-Tranquillo Hyung...saremo puntuali..-
-Lo spero per te moccioso!!- ci salutarono e Ana mi mandó un bacio volante che ricambiai, per poi guardare l'uomo della mia vita e mi persi per l'ennesima volta in quelle due pizze nere e accogliente
-Allora?! Che facciamo?!- sorrisi maliziosa e mi strinsi ancora più a lui, sussurrando a fior di labbra
-Io ho un alloggio tutto mio..proprio qui dietro...- mi strinse di rimando e con il suo infallibile ghigno malizioso sussurrò a sua volta
-Non vedevo l'ora di farti di nuovo mia!-.

Una volta che ci chiudemmo la porta alle spalle, fu come se non ci fossimo mai lasciati.
Le nostre labbra, come un puzzle perfetto, si incastrarono fra loro, dando vita ad un bacio che esprimeva a pieno ogni sensazione, brivido ed emozione che ci aveva sempre legato fin dall'inizio.
Uno di quei baci veri, profondi, carnali, che lasciano senza fiato e il cuore colmo d'amore.

Le nostre mani si muovevano frenetiche sui nostri corpi vogliosi di sentirsi, tentando, con movimenti sconnessi, di togliere rapidamente ogni indumento, mentre ansiti di piacere si fondevano tra di loro, nutrendocene.

Riuscii a togliere la giacca, lanciandola in un angolo remoto del pavimento, per poi da sfilare la sua e testare a mani piene quel petto ancora più ampio e definito che mi faceva morire
-Vedo che ti sono mancato..mh?!-
-Sta zitto Jeon e datti da fare!!- mi voltò di scatto, facendo aderire il suo petto alla mia schiena, dedicandosi al mio collo, su cui lasciò una scia di baci umidi che risalivano all'orecchio
-Ti sei abituata a dare ordini..ma qui..quello che comanda..sono io bambina...- con uno strattone mi strappò la camicia, gettandola, e con la stessa foga tolse la gonna, lasciandomi in intimo e buttandomi sul letto.
Urlai per la sorpresa e lo vidi ghignare beffardo
-Che intenzioni hai Jeon mh?!- iniziò a sbottonarsi i polsini della camicia, per poi tirarla fuori dal pantalone classico e sbottonarla lentamente
-Vuoi sapere le mie intenzioni?! Ok...- si tolse la camicia, facendola scorrere lentamente, mettendo in mostra il suo fisico scolpito e un tatuaggio che copriva la sua pelle ambrata, dalla mano alla spalla; la lanciò via e si avvicinò al letto, piegandosi in avanti e poggiando le mani ai lati delle mie cosce; deglutii a fatica, cercando di mantenere il contatto visivo, ma le sue parole riuscirono a scatenare in me la potente voglia che avevo di lui
-Voglio farti mia..voglio scoparti fino a farti urlare il mio nome... riempirti di me fino in fondo all'anima...e unirmi a te per il resto della mia vita...- mi morsi il labbro inferiore e lo vidi contrarre la mascella
-Non farlo...- sbattei le ciglia più volte con finta innocenza
-Cosa?!- usai appositamente un tono sensuale e lo vidi spingere la lingua nella parete interna della guancia
-Mi stai provocando?! Lo sai com'è finirà vero?!- scivolai un po' indietro con sguardo ammaliante, mettendo in mostra le mie curve coperte dall'intimo di pizzo nero
-Io?! Non...- allungai un piede scalzo, accarezando il suo petto e l'addome scoperto
-..lo farei mai..- risalii il suo corpo fino alle spalle larghe e al collo e lo vidi sorridere
-Sai che ti punirò vero?!- avvicinò le labbra al mio piede e iniziò a baciarlo lievemente per poi morderlo, risalendo sulla caviglia, il polpaccio, l'interno coscia.
Assaporava minuziosamente ogni centimetro della mia pelle calda, con foga e delicatezza; risalì fino alla mia intimità su cui passò una nocca e fremetti a quel lieve contatto
-Qui qualcuno è già bagnata..- passò nuovamente la nocca, facendo su e giù sempre più lento, mentre le sue labbra e la sua lingua, si concentravano sulla mia coscia poggiata sulla sua spalla.

IL PECCATO DELL'AMORE [J.JK.]- Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora