Perché Ron lo faceva? Aveva sempre pensato che fosse un po' infantile.
Aveva sempre pensato, Hermione, che certe volte sembrava parlare ed agire apposta per farti incazzare. Era Ron, il suo amico. Lei aveva imparato a perdonarlo, pensava che non ferisse di proposito gli altri.
Durante quel litigio con Harry aveva scoperto un lato di lui che avrebbe preferito ignorare, d'accordo.
Ma questo?
Si sentiva profondamente tradita, oltre che offesa.
Si era trattenuta stento dal punzecchiare Ron per cercare di scoprire la verità, mentre nella sua testa continuava a cercare di costruire mille giustificazioni una più assurda dell'altra.
Quel poco che aveva visto bastava ad invalidarle tutte.
Di sicuro non poteva dire a Ginny che aveva scoperto chi fosse l'anonimo.
Doveva pensarci bene, anche se ogni volta che lo faceva giungeva alla triste conclusione di doversi guardare le spalle da Ron, d'ora in avanti.
Il che le pareva irreale, assurdo, come se le avessero detto che il cielo in realtà era sempre stato verde.
Certo era che in quei giorni,le rispostacce che le si affollavano nella mente ogni volta che Ron apriva bocca le davano parecchio da fare per comportarsi sempre in modo cordiale con lui. Era difficile far finta di niente, ma non poteva nemmeno aggredirlo così di punto in bianco ed obbligarlo a tirare fuori quel quaderno.
Se non altro per chiedergli se era il suo.
Magari poteva essere... che Ron lo nascondeva, mentre apparteneva a qualcun altro. Forse Ron non era l'anonimo, ma copriva la sua prodezza.
Questo era addirittura peggio di rendersi conto che l'anonimo era Ron, però.
Ginny aveva detto che la grafia le sembrava familiare, per cui Hermione confidava che prima o poi, specie se Ron continuava a portarsi in giro taccuini su cui scriveva con la sinistra, Ginevra lo avrebbe scoperto da sola.
A quel punto, la reazione di Ginny non avrebbe potuto controllarla.
Forse avrebbe fatto meglio a tenere tutto per se'... ma ormai era troppo tardi.
Pensò a che genere di maledizioni si sarebbe beccato Ron dalla sorella ed il pensiero, un tempo divertente, non la rallegrò.
Poi le balenò nella mente il volto contratto dalla rabbia di Draco, i suoi occhi fissi su Krum.
Ormai la terza prova era stata superata, ora c'era da aspettare l'ultima prova... nessuno di loro aveva idea di quale potesse essere.
XIV
L'ultimo fine settimana dell'anno ad Hogsmeade sarebbe stato seguito dalle brevi vacanze primaverili. Sopra le loro teste incombeva la prova finale del Torneo Tremaghi e non solo i Campioni erano tesi.
Hermione ne risentiva, faticava sempre di più a tenere a freno la lingua con Ron.
Soprattutto perché lui si comportava come nulla fosse.
Il fatto che il ragazzo fosse capace di aver fatto una cosa del genere a lei e poi fingere la allontanava ancora di più.
Ron si comportava in modo strano di fronte alla sua freddezza, perché sebbene il comportamento di Hermione fosse molto controllato, c'era qualcosa di diverso.
Lei, dal canto suo, non lo guardava più negli occhi da quella sera.
Non aveva ricevuto altri biglietti anonimi, però era quasi certa che prima o poi avrebbe ricominciato.
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Protego
Fanfiction"Se ti azzardi ancora ad alzare la bacchetta contro mio figlio, signorina Granger, te ne farò pentire." La sua voce, strascicata, quasi si perdeva nel brusio circostante. Hermione si trattenne a stento da sbattere il boccale sul tavolo. Ma tu guarda...