Non lo sento

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Greta POV:
Mi svegliai con il sole in faccia, ricordando di aver dimenticato di chiudere le persiane la scorsa notte a causa di alcune distrazioni indesiderate. Guardai l'orologio sul mio comodino e vidi che erano solo le 9:00. Provai a tornare a dormire ma non ci riuscii. Così provai a malincuore ad alzarmi.

Cercai di essere la parola chiave. C'era un grosso peso intorno alla mia vita. Guardai in basso e capii che era un braccio, soprattutto il braccio di Brahms. Rimasi momentaneamente scioccata fino a quando i ricordi della scorsa notte, tornarono così velocemente che ebbi l'emicrania.

Gemetti abbastanza forte per l'improvviso dolore alla testa. Sentii un cambiamento accanto a me e mi resi conto che Brahms si era svegliato. Alzò lentamente la testa per guardarmi.

Che carino, pensai. Fermo, zitta.

"Cosa c'è che non va Greta??" Chiese mentre mi fissava con preoccupazione. Avrei pensato a quanto fosse dolce se non fossi stata così arrabbiata con lui e se non avessi già tirato fuori i miei folli pensieri con il mio commento precedente.

"Sto bene, Brahms." affermai.

"no, non lo sei" ribatté lui.

Sospirai quando vidi il suo sguardo determinato. "E' solo un'emicrania, Brahms. Sto bene, lo giuro" gli dissi severamente volendo che lasciasse cadere l'argomento.

"Stai mentendo" disse. "Come fai a saperlo??" chiesi mentre un dolore lancinante, mi fece bruciare entrambe le tempie. "Anch'io, ho avuto qualche emicrania e sono orribili. Lascia che ti porti dell'acqua, delle medicine e un bel panno freddo", disse. Provai a protestare ma mi ha avvicinò un dito alle labbra e asserì "prego". Poi mi lasciò lì, stordita.

Forse non è poi così male

Ha ucciso Malcolm, è orribile

Ma è così gentile e disponibile

No, ferma, sta arrivando, ho bisogno di pensare in modo logico

Logicamente stai davvero discutendo nella tua mente

Va benissimo parlare da soli

Sei sicura

Zitta. Sei tu quella pazza che pensa che sia carino

Quindi sei pazza??

Dannazione

mi rimproverai. "Stai bene??" venne la voce di Brahms dalla porta. Lo guardai confusa. "Stavi fissando le lenzuola come se ti avessero morso" chiarì. "oh" sospirai. "Allora??" Chiese. "Che cosa??" domandai di rimando.

"Le lenzuola ti hanno morso??" chiese scherzosamente. "no stavo solo pensando" risposi arrossendo. Ridacchiò mentre si avvicinava al punto in cui ero seduta. "Ecco" disse mentre mi offriva un vassoio che conteneva acqua, un panno freddo, una medicina e il mio panino preferito.

"Grazie, Brahms" dissi sinceramente. "Nessun problema. Non voglio che la mia ragazza si ammali" rispose con un sorriso.

Mi accigliai alle sue parole.

Non sono sua

Sei sicuro?? Voglio dire, dal mio punto di vista, sembrate una coppia.

Oh stai zitta tu

Quindi stai zitta vero?

Sbuffai sapendo che la mia mente stava subendo il lavaggio del cervello contro di me. Come si chiama di nuovo??

La sindrome di Stoccolma ama divertirsi!

No, non posso essere no... non ha senso, beh, immagino che in qualche modo lo sia. Voglio dire, ho pensato di restare e ho pensato che fosse dolce e carino...

No, non posso più avere questi pensieri. Ho bisogno di un piano di fuga prima di soccombere completamente a lui.

Sorrisi e presi la mia medicina con quel pensiero in mente. "Cos'è che ti ha resa così felice adesso??" Brahms mi interrogò. "Niente. Mi sento solo un po' meglio."mentii.

"Bugiardo" disse, ma lasciò cadere l'argomento.

"Rilassiamoci" affermò dopo alcuni istanti di quiete.

Si stese e poi avvolse le sue braccia intorno alla mia vita e mi portò giù, facendomi sdraiare accanto a lui per poi coccolarmi. Si allungò su di me e afferrò il panno. Mi baciò la fronte prima di posare il panno sulla mia testa.

Poi mise la testa nell'incavo del mio collo. Sentii le sue labbra leggermente screpolate premere contro il mio polso e mi bloccai. "Calmati, Greta. Non ho intenzione di fare ancora niente." Mi sussurrò all'orecchio, sentendomi tesa.

Cercai di muovermi per allontanarmi o almeno lo guardai un po', non potendo girarmi perché me lo aveva impedito. "dormi Greta. Guarisci. Sarò qui se hai bisogno di qualcosa. Svegliami e basta." Disse con un tono di voce dolce.

Lentamente, contro la mia volontà, le mie palpebre cominciarono a chiudersi. Mi sentii al caldo, a mio agio e al sicuro.

mi sentii al sicuro

Fu l'ultima cosa a cui pensai prima di cedere all'oscurità fisicamente e senza saperlo emotivamente.

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