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Buonasera! Questo capitolo sarà un po' più breve, perché è di passaggio e di preparazione al terzo (che se tutto va bene posterò venerdì), in cui succederanno più cose...Ma niente spoiler :) 

Un bacio e buona lettura!

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Luca aveva appena finito di cantare ed era tornato in hotel. Il pubblico era stato incredibile, la connessione che sentiva con quelle persone venute apposta per lui era fortissima e lo faceva sentire a casa. Vedere quegli occhi che brillavano di felicità e che non si staccavano da lui, sentire quelle voci che cantavano le parole che lui aveva scritto quando tutto quello era solo un sogno lontano...Era ciò che aveva sempre voluto e finalmente era realtà. A volte ancora non riusciva a crederci.

Quando era sul palco era felice, ma quando i riflettori si spegnevano e lui era costretto a tornare con i piedi per terra, i ricordi di quella notte tornavano a tormentarlo. Non aveva più visto né sentito Tancredi: più volte era stato sul punto di chiamarlo, o di scrivergli, anche solo per sapere come stesse, ma non ce l'aveva fatta. Si sentiva terribilmente in colpa.

Aveva sperato che con il passare dei giorni la confusione nella sua testa avrebbe acquistato una parvenza di ordine, e invece sembrava persino peggiorata. Avrebbe solo voluto capire la natura dei sentimenti che provava per Tancredi; quella nuova parte di sé lo spaventava, come tutte le cose che non si conoscono.

 Aveva cominciato a passare in rassegna tutte le stranezze che aveva notato nei propri comportamenti, ma che aveva volontariamente ignorato in tutti i modi: quella sorta di ansia che sentiva quando stava per rivederlo, o quando i loro visi, per un motivo o per l'altro, si avvicinavano più del normale; la sua incapacità di passare anche una sola settimana senza sentire la sua voce, che lo aveva portato a rubargli le canzoni dall'mp3; quella voglia insistente di toccare la sua pelle, che andava ben oltre la sua abitudine al contatto fisico; la ricerca quasi ossessiva dell'approvazione di Tancredi in ciò che faceva, anche a livello musicale. 

Inoltre, non poteva negare che quel bacio gli fosse piaciuto, ma non sapeva se quelle sue sensazioni fosse abbastanza per mettere in discussione tutto, per trasformare la loro amicizia in qualcos'altro.

"Se non ci provi non lo saprai mai" gli aveva detto Rosa la sera prima, nella penombra della stanza d'hotel che condividevano. Gli era di grande supporto in quei giorni e lui cercava in ogni modo di ricambiare, tentando di far riavvicinare lei e Deddy. 

Per certi versi Rosa aveva ragione, ma lui aveva troppa paura di illudere Tancredi e di farlo soffrire. E se poi si fosse reso conto che i suoi sentimenti non erano abbastanza forti? Lo avrebbe distrutto e lo avrebbe perso per sempre, anche come amico. Era come se con quel bacio Tancredi gli avesse donato il suo cuore e lui ora non sapesse cosa fare con un oggetto così prezioso tra le mani. Era troppo, e lui non si sentiva all'altezza.

Siamo stelle cadute in silenzio dallo stesso cielo
Due binari con strade diverse che portano a un unico treno
Ma ti ho dato la parte peggiore di quello che avevo

E oggi che non c'è più musica
Cosa ti resta di me?

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Tancredi stava facendo del suo meglio per rimanere concentrato sulle parole che gli stava rivolgendo Elena (o Erika? Non ricordava già più), una ragazza che l'aveva notato tra la folla, gli aveva chiesto una foto e poi aveva cercato di attaccare bottone. Quella vacanza in Costa Smeralda era sicuramente diversa da quella dell'anno precedente: allora nessuno lo fermava per una foto, e lui non aveva combinato un casino enorme baciando un suo amico dopo una festa.

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