Pesi.
Pesi decisamente troppo per il mio corpicino fragile.
Ti sento, mi spezzi il collo, acceleri i miei battiti e infine mi togli il fiato.
Manipoli le mie azioni prosciugando quella poca volontà che mi rimane.
Ergi muri attorno ai miei desideri.
Mi riduci.Eppure, quando percepisci la sua essenza, stringi un patto con il cuore e mi concedi un sollievo temporaneo. Non riesci più a compiere la tua funzione; ragionare.
La guerra costante all'interno di te si fa d'un tratto pace, il campo di battaglia ripulito da ogni segno di sofferenza.Felicità? Amore?
Presuntuoso da parte tua cercare di dare un nome a quella sensazione.
Sai, le emozioni non sono classificabili in quel tuo schema di statici pensieri.
Il tuo confortevole ordine si fa caos, non riesci a spiegartelo. Non avevi mai preso in considerazione la presenza di un'anomalia nel tuo sistema, e adesso non sai come liberartene.O forse non vuoi farlo. In fondo, ti piace che il tuo equilibrio venga finalmente turbato da qualcosa di esterno.
Questo labirinto intricato in cui mi hai sempre relegata, forse ha una via d'uscita. Mi hai illusa di non poter scappare dalle ansie che fanno da guardia a quella porta, ma forse è lui la chiave per sfuggirti.Gli tendo da mano e d'un tratto
ti fai leggera.