Destino?

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Io non credo nel destino. Il futuro siamo noi a crearcelo con le nostre scelte, giuste o sbagliate che siano. Credere che una forza mistica e superiore possa stabilire a priori lo scopo della mia vita sminuirebbe l'importanza di avere una coscienza, e ogni mia decisione fin'ora presa sarebbe svuotata del suo significato.

In chiave religiosa, se ogni mia azione è già stata scritta e indirizzata verso la strada di dio, io quando esercito la mia volontà? Come posso credere di essere solo una pedina nelle mani di qualcun'altro? Io la libertà riesco a percepirla, anche se raramente.

Io credo che il concetto di destino in realtà non sia altro che l'interpretazione romantica di una serie di coincidenze che portano l'uomo a pensare "doveva andare così".

Ma è proprio in quelle occasioni che entra il gioco il mio libero arbitrio. Se mi arriva un segnale particolare dalla vita sta a me seguirlo, ignorarlo, dubitarne, elevarlo a simbolo. Affidarsi al corso degli eventi perchè tanto tutto è già prestabilito per me è solo un modo di fuggire dalle responsabilità. Cogliere un'occasione invece, è la prova che tutto è ancora da decidere.

Spesso mi è capitato di vivere delle coincidenze molto specifiche, quelle che mi piace chiamare avvenimenti sincronici. Sono momenti in cui ti senti connesso a qualcosa o a qualcuno in maniera quasi inquietante. Ammetto che a volte anche a me piace illudermi e dare alle cose e ai gesti significati più profondi di quel che in realtà hanno. Si tende a pensare "ci deve essere un motivo se tutto questo è successo a me, qui e ora"

Ma questo motivo non è il destino, sei tu. Se tu non avessi detto quelle parole, se fossi arrivato un minuto prima, se avessi risposto a quella chiamata, se non avessi invitato quel messaggio, tutto sarebbe diverso. Ed è per questo che bisogna impegnarsi nell'agire prima che sia troppo tardi, nell'esprimere la propria opinione, nell'essere onesti sempre.

Noi siamo solo degli esseri patetici e minuscoli che si sono ritrovati in questo universo senza chiederlo. Ad oggi posso affermare di non credere in dio, nel fato, nella vita dopo la morte, ma forse mi sto sbagliando: in fondo non ho modo di dimostrare le mie idee, e l'incoerenza è una forte tentazione per chiunque.

Magari tutto quello che ho scritto farà incazzare il destino che si rivolterà contro di me. Se sarà così, vorrà dire che vi aggiornerò dall'inferno.

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